Da quando NXT è diventato lo show giallo che tutti noi conosciamo, abbandonando i panni del talent show, ereditando lo scheletro della FCW e da qui introducendo innovazioni sempre più significative, la questione della “gestione dei talenti” ha assunto tutto un altro peso. I lottatori non provengono più da un territorio di sviluppo poco seguito o poco conosciuto, inoltre sono considerevolmente aumentati i wrestler che si sono fatti le ossa in altre federazioni, piuttosto che quelli nati e cresciuti in casa Stamford. L’NXT “moderno” è nato nell’estate del 2012 ed ha dunque compiuto i quattro anni di età (anche se la sottoscritta sostiene che la vera rivoluzione di NXT sia partita quando lo show ha cominciato a produrre i propri Special Event, ma questi son dettagli). Alla luce di questi quattro anni, pare evidente che ancora non ci sia una regola fissa che determini il successo dei lottatori che, da NXT, vengono promossi nel roster principale
Meglio chiarire che per successo non intendo solamente l’essere inseriti in feud importanti o in un giro titolato, ma anche il saper mantenere nel main roster la stessa popolarità e la stessa connessione con il pubblico
Quasi tutti i lottatori della nuova generazione di NXT hanno seguito un percorso unico, sia in termini di gestione, sia in termini di presa sul pubblico, sia come tipologia di debutto: Kevin Owens ha debuttato col botto sconfiggendo John Cena e al momento, pur lontano dal main event, sembra tenuto in buona considerazione, inoltre è uno degli heel che sa farsi odiare meglio; Neville, viceversa, è stato messo a confronto con avversari importanti, ha avuto un match sia contro il campione Seth Rollins che contro il campione John Cena, tuttavia da lì in poi è stato relegato in match che servivano solo a mettere in sequenza le sue trademark; Tyler Breeze e gli Ascension si sono guadagnati con il tempo l’amore di tutta la Full Sail Arena, per poi dover ricominciare da capo nel main roster, con una gestione che non li ha per nulla aiutati; Sami Zayn è stato proposto tre volte prima del debutto vero e proprio (complice l’infortunio alla spalla), ma anche lui si sta ritagliando il suo spazio e il pubblico è dalla sua parte; Big E ha debuttato come heel nonostante ad NXT fosse un face molto over, ha avuto un periodo buio e si è poi riscoperto assieme al New Day, stessa cosa per Xavier Woods, che anzi prima del New Day non aveva mai ricevuto una reale considerazione; Adam Rose incarnava quel tipo di lottatore che, interpretando un ruolo comedy, doveva puntare a catturare l’attenzione del pubblico come riusciva a fare ad NXT piuttosto che a puntare ad un main event che non sarebbe mai arrivato, ma anche lui, sempre per colpa della gestione, a mio avviso, ha fallito; Baron Corbin si è evitato il debutto fatto di mesi di squash per intraprendere un feud con Dolph Ziggler, al contrario di Apollo Crews, le cui settimane di squash sono terminate solo da poco; le lottatrici si sono tutte scontrate con la difficoltà di gestione della categoria femminile che in WWE sembra patologica, c’è chi si è immediatamente imposta ai vertici (Charlotte), chi è relegata al ruolo di jobber (Summer Rae), chi è meritatamente over (Sasha) e chi prosegue un cammino a singhiozzo (Becky Lynch); Rusev si è anch’egli scontrato con John Cena, il che non è poco, ma ha poi scontato un anno di utilizzo scellerato e sebbene sia tornato campione di fatica a costruire per lui un feud che sia qualcosa di più di un avversario di transizione; infine Seth Rollins, Dean Ambrose e Roman Reigns, i quali probabilmente incarnano l’NXT più primordiale e meno innovativo, ma che in questo 2016 risultano essere i pilastri principali degli show, che il pubblico sia d’accordo o meno.
Il quadro che esce da questo infinito papiro di esempi, che spero apprezzerete comunque, sembra rendere chiaro che una regola universale per sfondare non esiste e che se anche la WWE decidesse di puntare su di te non è detto che poi la WWE stessa non cambi idea poco dopo o che nonostante l’occasione data tu riesca a far interessare il pubblico a te, come non è detto che una gestione mal riuscita non possa essere rimediata in futuro, o che nonostante l’utilizzo infelice tu non riesca comunque ad attirare su di te le simpatie dei fan
Però, anche con tutte queste incognite, un aiuto da John Cena sicuramente sarebbe una bella spinta in avanti verso le luci della ribalta
Mi sono resa conto che, su John Cena e i nuovi talenti, esistono due linee di pensiero: c’è chi pensa che Cena non sia disposto a cedere lo scettro così presto, che ogni stella nascente debba prima confrontarsi con lui e che Cena ostacoli un main event in cui sia coinvolto un wrestler più bravo di lui (un po’ la stessa accusa che ho sentito nei confronti di Triple H); viceversa altri sostengono che Cena abbia sinceramente a cuore la WWE e che, proprio perché sa di portare sulle spalle un’eredità enorme, vuole che l’uppercard e il main event siano occupati solo da lottatori veramente meritevoli, lottatori che per conoscere appieno deve toccare con mano, deve interagirci, confrontarcisi, non può lasciare le redini della WWE al primo venuto, col rischio che si riveli un flop.
Da parte mia, preferisco l’immagine di un Cena che si preoccupa per il futuro della compagnia e che è abbastanza maturo da sapere che niente dura per sempre e che il suo tempo prima o poi finirà, piuttosto dell’immagine di un Cena ostinatamente attaccato alla poltrona che non vuole accettare il cambiamento che è ormai alle porte
E pare che John Cena abbia trovato i suoi pupilli del momento, i lottatori su cui vale la pena puntare: Enzo Amore e Colin Cassady
. . . o Cassidy, io ancora devo capire come si scrive, pure Wikipedia ha le idee confuse
I due sembrano avere tutto quello che serve: un look caratteristico, esagerato senza essere pacchiano (come il pelliccione fluorescente di Adam Rose), un lato comedy che però non risulta mai troppo invasivo, una catchphrase lunga ma accattivante, sono la mente schizzata e il big man che però ha anche carisma, il trash talking a cui Cena stesso aveva fatto riferimento con la sua prima gimmick, sono riusciti a non perdere la fama che avevano raggiunto ad NXT e a farsi amare anche da un pubblico infinitamente più eterogeneo come quello del roster principale; l’unico aspetto, per così dire, negativo sono le loro qualità in ring, considerate nella norma, anche se io adoro il loro modo di combinarsi e adoro vedere Enzo usato come arma da mischia, quest’unica pecca potrebbe allontanare quella tipologia di fan che guarda principalmente la bravura, quelli che ok che al microfono ci sai fare, ok il carisma, ok il look, ma prima di tutto devi essere bravo sul ring, quelli sono punti di vista e non si possono cambiare.
La strada per i tag team di NXT non è mai stata facile, i Lucha Dragons a mio avviso continuano ad essere mal sfruttati, i VaudeVillains hanno vinto un torneo per poi essere sconfitti dal New Day, cosa che rischia di ridimensionarti giusto un pelo, la Wyatt Family sta ancora cercando la sua dimensione e quand’anche vincessero i titoli di coppia avverà sempre con minimo due anni di ritardo, gli Ascension . . . vabbè, ho infierito anche troppo. Enzo&Cass sono stati subito amati dal pubblico e hanno saputo cavalcare quest’onda nel migliore dei modi, John Cena ci ha visto giusto nello sceglierli come partner, poteva prendersi un team più serio, un duo con uno star power più elevato, invece ha scelto due rookie ancora in rodaggio, ma capaci di far esplodere le folle. Forse è vero che ogni tanto ci vuole un debutto col botto.
Qualcuno ha ipotizzato che i due potrebbero venir divisi durante il draft. Sinceramente mi parrebbe strano dividere un team così amato prima di fargli vincere almeno una volta i titoli di coppia, ma anche se non li vincessero sarebbe uno spreco dividerli adesso, quando il pubblico del main roster ha appena avuto un assaggio di quello che questi due potrebbero fare assieme.
In ultimo, aggiungo che Enzo&Big Cass hanno qualcosa che al giorno d’oggi risulta molto raro: una gimmick che non è né troppo basilare né troppo caratterizzata. Mi spiego meglio: oggi le gimmick molto marcate sono una rarità e spesso e volentieri i lottatori sono dei “semplici” lottatori, che vengono presentati con il loro nome e cognome, abbiamo i Seth Rollins, i Kevin Owens, i Sami Zayn, wrestler con differenze principalmente caratteriali, non abbiamo più i couchi, i becchini, i vampiri, i sergenti dell’esercito e chi più né ha più ne metta, quando una gimmick del genere prova a presentarsi sugli schermi di solito fallisce, vedasi Fandango il ballerino di Tango. Enzo Amore e Colin Cassa/idy hanno trovato il giusto compromesso, creando due wrestler con una gimmick caratteristica, anche esagerata alle volte, ma che non sconfina mai nell’eccessivo, un po’ come il loro collega Fìnn Bàlor, anch’egli al limite tra wrestler e gimmick in un connubio perfetto.
Perciò, non mi meraviglio che John Cena abbia aggiunto proprio questi due ragazzi nella sua lista di nomi su cui puntare. Se chi ben comincia è a metà dell’opera, direi che questo duo non poteva sperare in un inizio migliore . . . e chissà che in futuro l’arrivo di Carmella non migliori ulteriormente le cose.