Nella seconda puntata di All About Elite, programma video targato Zona Wrestling che va live ogni giovedì alle 19:00 sia sulla pagina facebook di ZW che sul canale Twitch del progetto Open Wrestling Tv – condotto dal sottoscritto e da Matteo Iadarola, è spuntata una questione che fa parlare tanti. Ovvero: perché Adam Page, ora che è assoluto dominatore del ranking, non si va a prendere il titolo strappandolo a Kenny Omega?

Per diversi fan e critici, la AEW sta allungando troppo la storia e sta facendo perdere il momentum ad Adam Page. Ormai appurato che sarà lui il prossimo campione, c’è solo da capire quando. E allora, essendo primo in classifica, perché non si lancia verso il titolo? C’è qualcosa che lo impedisce, e non è la AEW. E’ la storia che ruota attorno Page, di gran lunga la miglior costruzione ci sia mai stata su un personaggio negli ultimi 15 anni.

Partiamo dall’inizio. Page debutta nel 2019 nella All Elite con l’obiettivo di essere equiparato per starpower ai compagni di stable. Fa un percorso netto fino ad All Out, potrebbe vincere il titolo ma cade sotto i colpi di Chris Jericho. A quel punto la bolla in cui ha vissuto per 8 mesi esplode, ed esplodono i dubbi di Hangman, che improvvisamente perde fiducia e autostima. Anche perché, ci sono sempre i vari Cody, Kenny e Bucks nelle posizioni che contano e lui no.

Cade nel baratro dell’alcolismo, dal quale Omega tenta di strapparlo. Vincono i titoli di coppia, dovrebbe essere tutto apposto. Ma allora perché, nonostante sia over e spesso si prenda il pin vincente, la gente parla ancora di The Cleaner? Perché Omega è così vicino ai Bucks, pronti a vendersi la madre pur di avere dei vantaggi? I dubbi proseguono. E più proseguono e più si rende vulnerabile. Gli FTR capiscono il punto debole, lo plagiano e lo spingono a spaccare l’Elite.

In realtà in quel frangente, Page comprende una lezione: è ancora ritenuto il jobber del gruppo, quello con meno talento. Salgono i dubbi, scende l’autostima, si fa largo l’amarezza che esplode definitivamente quando perde i titoli di coppia e Omega decide di lasciarlo al suo destino per rincorrere l’obiettivo di vincere il titolo, il suo stesso sogno. Cade nel baratro, si avvicina al Dark Order, li rifiuta sulle prime ma poi accetta il loro sostegno esterno. Ne diventa amico. E per la prima volta, da due anni a questa parte si sente in pace con se stesso. Capisce anche che sono gli unici che non intendono plagiarlo, come ci provano prima Matt Hardy e ora Taz.

Ora, perché Page dovrebbe tornare a puntare Omega? La pace, i dubbi volati via, sono meglio di una ferita che si riapre e che sanguina. Semplicemente non vuole aver di nuovo aver a che fare con gli ex amici. La paura è lì, palese: sa che in caso di un confronto, Kenny sarebbe bravo a plagiarlo. E con lui anche i Bucks. Torna nell’Elite, gli direbbero. Sì, ma per fare cosa? Tornare ad essere il quinto o il sesto del gruppo? No, per ora è meglio non averci a che fare.

C’è un altro tassello che manca: il pubblico. Troppo lontano a Jacksonville per celebrare una vittoria. E così, col ritorno dei live event in giro per gli States da luglio, ci sarà tempo per apparecchiare il piatto prelibato. C’è già una location: Chicago. C’è già un ppv: All Out. C’è una data: 5 settembre 2021. L’atmosfera perfetta per un racconto perfetto che riceverà il suo lieto fine.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.