C’è stato un tempo in cui il nome di Ronda Rousey era uno dei più importanti nello sport. Campionessa di MMA, personaggio mediatico di grande influenza capace di sorprendere coi suoi kappao improvvisi. Poi una sconfitta ha ridimensionato in parte anni di successi e messo in discussione una “voglia” che è stata accantonata in favore del wrestling. Per questo motivo la WWE la fece caposaldo della “evoluzione” del wrestling femminile e del primo ppv interamente dedicato alle donne, rivelatosi poi un flop. A quel punto la federazione decise di chiudere il libro dei sogni e di tornare al passato.

Però Ronda è rimasta comunque un nome. Anche un po’ bizzoso, a dir la verità, se è vero che intorno a Wrestlemania si sarebbe lamentata del trattamento ricevuto. Un atteggiamento compensato con la conquista del titolo femminile di Smackdown, detenuto ancor oggi. All’orizzonte una sfida utile ma di transizione con Natalya e la sensazione che, forse, a livello di status la WWE non abbia l’avversaria giusta per mettere fine al suo regno in tempi brevi. A meno di non scomodare uno dei soliti nomi visti e stravisti negli ultimi quattro anni.

Nel mentre, pur non facendo male, la categoria femminile fatica a fare il salto di qualità. Nel senso: appunto, oltre i soliti nomi, faticano ad emergere prepotentemente dei nomi che possano essere in grado di superare definitivamente le 4 Horsewomen e di aprire un nuovo ciclo. Lo vediamo soprattutto a Smackdown dove Raquel, Shotzi, Aliyah, Xia Li e Shayna non sono ancora in grado di fare quello scatto.

Le domande allora sono: Ronda da sola riesce a “tirare” la carretta di un brand? Basta il suo nome per colmare le lacune? Seriamente qualcuno crede che almeno una delle sopracitate possa essere in grado di mettere minimamente a repentaglio la sua avventura da campionessa baby-face?

La mia sensazione è no a tutto.

Ronda è certamente ancora molto apprezzata. Ma sin dalla vittoria del Royal Rumble match abbiamo notato come il pubblico non straveda per lei. Non la “sente” propria. Sembra più una tassa da pagare turandosi il naso, che effettivamente un piacere come invece accade con altre atlete (penso a Charlotte, Becky, Asuka). Sa benissimo di dover prendere quello che arriva perché non ha altre alternative.

Peraltro, ed è un peccato, Ronda non si è minimamente evoluta rispetto al precedente stint. È una wrestler basilare, con diversi problemi tecnici, sul quale si può chiudere un occhio dato che non c’è di meglio in giro. Non è neppure la principale attrattiva del roster di Smackdown senza Roman Reigns.

In che modo si potrebbe risolvere questo problema?

Credo indubbiamente che il suo lavoro debba essere quello di valorizzare le colleghe ma da un’altra prospettiva. Per quanto possa funzionare da face, credo possa funzionare meglio da heel. Un suo regno sarebbe più accettabile, e nel mentre darebbe la possibilità a diverse ragazze di farsi le ossa. Quando arriverà il momento di detronizzarla, l’avversaria sarà così over che il passaggio di consegne sarà un felice conseguenza. E la Rousey potrebbe nel mentre aver accresciuto il suo status, rendendosi capace di “tirare” la categoria.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.