La scorsa settimana abbiam assistito al reboot della TNA, che ha annunciato ufficialmente di aver cambiato nome in Impact Wrestling, dopo che circa 15 anni fa, esordiva nel pro wrestling con il nome di TotalNonstopAction.

 

Durante la puntata, la nuova direzione si è constantemente divertita a sottolineare come il vecchio regime abbia commeso degli errori su errori, come il vecchio regime abbia sempre adorato gli ex WWE e soprattutto come una volta la TNA era grande, con tanto di promo di Dutch Mantell a ricordare chi è passato nella federazione e poi ha mollato la baracca per motivi diversi. Mantell ha lanciato uno slogan abusato ovunque dopo la campagna presidenziale di Trump: “Let’s make Impact Great Again”. Ormai è anche lo slogan della promotion, visto che sui social ho perso il conto dei post fra wrestler e canali ufficiali della federazione in cui viene citato lo slogan.

Ma oggi siam qui non a parlare del presente o del futuro di quella federazione che era conosciuta come TNA, ma vorrei soffermarmi su quelle cose che ai tempi avevano reso “Impact Great”, prima del calo del prodotto, dei problemi tecnici/economici/burocratici e chi più ne ha ne metta.

 

Il roster: Nel corso degli anni, la TNA ha avuto sempre un roster davvero valido: tra volti conosciuti come Christian, Kurt Angle, Sting, il Team 3D, fino a passare a quei wrestler che nel corso degli anni hanno saputo affermarsi fra i migliori atleti al mondo: da AJ Styles, a Bobby Roode, fino a passare per i vari James Storm, Austin Aries, Samoa Joe, Christopher Daniels(*SPOILER ALLERT* Finalmente campione del mondo dopo una carriera in cui avrebbe meritato di vincere molto di più rispetto a quanto abbia mai ottenuto). Gente conosciuta da tutti e gente che nessuno avrebbe mai immaginato di trovare ai vertici del pro wrestling mondiale. Chi avrebbe mai puntato un centesimo su un giovane Bobby Roode, membro del team canada, come uno dei migliori nel panorama mondiale al momento?. Un roster, che come detto bene da Mantell nel suo promo, voleva fare grandi cose ed ha fatto grandi cose sia in TNA e sia altrove. Roster che si è sempre saputo evolvere e che nonostante i momenti difficili ha sempre offerto le migliori performance possibili sul ring, anche quando il booking non li ha aiutati. Attualmente bisognerebbe renderlo più forte numericamente, visto che avere un roster corto alla lunga potrebbe ritorcersi sul prodotto.

X-Division:Se la categoria negli ultimi anni non sta passando sicuramente un buon momento, la X Division è stata uno dei migliori motivi che ha spinto molti a seguire la TNA. Una categoria che ha visto gente entrare, gente uscire, ma ha avuto sempre una cosa costante: la qualità dei match. Alcuni migliori match della storia della TNA non sono a caso legati alla X Division: ad esempio quel triple threat fra Samoa Joe, Christopher Daniels ed AJ Styles ad Unbreakable nel 2005. Una categoria senza limiti e che sul ring non ha mai cercato di trovarli, una perla della TNA dei tempi che purtroppo è in una fase di declino che al momento sembra inarrestabile, a meno che il nuovo management non decida di tornare a puntare sulla x division.

Knockouts:Nel corso degli anni, la TNA è sempre stata furba a gestire le lottatrici, partendo soprattutto dagli inizi, impostando la categoria sul lottato e cercando di essere alternativa alle divas WWE, che in quel periodo non godevano della considerazione che attualmete possono vantare dopo l’inizio della “Women’s Revolution”. Categoria che ha saputo portare avanti feud, creare personaggi solidi ed interessanti e che è anche arrivata più volte nel main event di Impact, principalmente per merito dello storico feud fra Gail Kim e Awesome, le due su cui la compagnia ha deciso di fondare la categoria. Per la TNA attuale, sarebbe importante tornare a gestire le Knockouts come agli inizii e per fortuna nel creative ci sono ancora coloro che puntare in primo luogo sulle donzelle a Nashville.

Essere un’alternativa alla WWE: Probabilmente questo è il più importante fra i quattro che ho scelto di analizzare. Per diversi anni, la TNA è stata una alternativa molto valida alla WWE, poiché si respirava un ambiente diverso ed uno show diverso, a partire dal ring, alla presentazione delle puntate, ai vari match e segmenti. Un ambiente diverso anche grazie alla fanbase che presenziava agli show ma poi questo meccanismo si è rotto. La compagnia ha cercato di avvicinarsi alla WWE, ha cercato di tenerle testa ed ha perso tutto ciò che ha reso la TNA originale e diversa dalla federazione di Stamford. Col tempo anche altre realtà si son presentate nel panorama mondiale e la TNA si è persa ulteriormente per vari motivi. E su questo punto bisogna attualmente lavorare perchè se Impact Wrestling vuole tornare ad essere “GREAT AGAIN”, allora dovrà cercare in tutti i modi di tornare ad essere una valida alternativa al monopolio dei MeekMahan.