(L’immagine non c’entra una mazza, ho scelto quella con piĆ¹ wrestler presenti nella stessa foto)
Con quanti infortuni ha dovuto fare i conti la WWE in questo 2019? Sapreste affermarlo con certezza?
L’attuale lista degli infortunati in WWE conta poco meno di trenta superstars. Trenta wrestler attualmente inattivi, a cui vanno aggiunti tutti gli infortuni patiti dall’inizio dell’anno da wrestler che adesso hanno recuperato e si stanno esibendo; sono compresi invece i wrestler che hanno ricevuto il via libera dei medici per tornare a lottare, ma che al momento non si esibiscono (ad esempio Sami Zayn). Un numero assai alto di infortuni, patiti nelle occasioni e nei modi piĆ¹ disparati e che hanno spesso costretto la WWE ad attuare dei cambi di piani per rimediare.
Dai piĆ¹ “comuni” nasi rotti alle commozioni cerebrali, su cui adesso la WWE va molto cauta, visto quanto ĆØ stata preservata Alexa Bliss dopo l’ennesimo infortunio; da incidenti occorsi improvvisamente nei live event a interventi chirurgici resi necessari da anni di logoramento e che infine hanno costretto l’atleta a passare sotto i ferri. Infortuni che sono guariti nel giro di un paio di settimane e altri che hanno costretto il wrestler al ritiro momentaneo e forse permanente.
Io non ho buona memoria per queste cose, perciĆ² non voglio affermare che il numero di infortuni sia cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni, perchĆ© magari ĆØ sempre stato cosƬ e semplicemente ci facciamo piĆ¹ caso adesso, perciĆ² non voglio gridare allo scandalo, ma limitarmi ad affermare che questo sia un gran problema.
Certe volte, dopo un match, magari quell’unico match che ho fatto nell’arco di mesi e mesi, mi ritrovo alquanto dolorante e mi domando come facciano i wrestler WWE a esibirsi anche cinque volte la settimana senza morire di dolore. Sicuramente sono piĆ¹ robusti di me, sicuramente sono talmente esperti che una caduta scomposta avviene in rarissimi casi, perchĆ© loro il ring lo conoscono bene e ormai hanno imparato a ridurre i rischi al minimo, cosƬ come sanno eseguire perfettamente le loro mosse nel modo piĆ¹ sicuro possibile; forse si imbottiscono solo di antidolorifici, non so, su quest’ultimo punto non sono ben informata.
Fatto sta che, quando un infortunio accade, brucia e tanto. Brucia pensare a Tommaso Ciampa e a quante volte abbia dovuto operarsi da quando ĆØ in WWE; ĆØ talmente strano che alle volte ho creduto che i wrestler attendano di operarsi per recuperare dagli acciacchi di anni e anni di wrestling quando finalmente la WWE li mette sotto contratto e si ritrovano uno stipendio decente per pagarsi le cure mediche. Brucia pensare ai casi come Daniel Bryan, costretto a restare lontano dal ring per anni prima di poter tornare sul quadrato, mentre gente come Paige e Jason Jordan rischia di non poter piĆ¹ lottare. Magari non ĆØ niente, magari ĆØ solo un naso rotto, un sopracciglio spaccato, un dente in meno, ma sarebbe stato meglio non subirlo quel colpo. Fa paura pensare a gente come Adam Cole che si ammazza metaforicamente in ogni suo match e tu ti ritrovi a sperare che dopo l’ennesimo bump la sua carriera non si sia accorciata di un altro anno. Uno dei primi consigli che ho ricevuto quando mi sono avvicinata alla disciplina ĆØ stato: un uomo puĆ² subire un numero predeterminato di bump nella sua vita, prima di essere costretto a ritirarsi, scegli tu in quanto tempo giocarteli. Che poi, a pensarci, che bell’insegnamento per una che vuol fare wrestling: praticamente ti chiedono di scegliere di che morte vuoi morire. Meraviglioso.
C’ĆØ da dire che la WWE sembra aver cambiato la sua politica sugli infortuni nel corso degli anni. Sembra che ormai nessun atleta sia costretto a tornare sul ring prima del tempo e anzi, si preferisce tenere i wrestler fermi ai box anche piĆ¹ tempo del dovuto, come accaduto ai giĆ citati Sami Zayn e Alexa Bliss, o a Sheamus. Nessun wrestler con una prognosi di mesi di riposo costretto a tornare sul ring dopo poche settimane a quanto pare. Anche se, anche se, viene da chiedersi se non siano gli stessi lottatori a spingere per un recupero in tempi brevi, ben sapendo che un mese in piĆ¹ lontano dagli schermi televisivi potrebbe causar loro un gran danno, venendo scavalcati da chi invece ĆØ in salute e pronto a lottare.
Sapete cosa adotterei per costringere i wrestler al riposo? Un bel periodo di vacanze forzate. Come quando accumuli troppi giorni di ferie non godute e ti ci mandano per forza. Non un periodo di stop dei programmi televisivi, ma piuttosto un sistema di turni che costringa i wrestler a un periodo di riposo minimo annuale, che sia un mese, due mesi, oppure tre, che debbano essere consecutivi o spalmabili nel corso dell’anno, fatto sta che nessuno dovrebbe rischiare di lottare per piĆ¹ di trecento giorni l’anno. E per quei due mesi che il Roman Reigns di turno ĆØ a casa a godersi del meritato riposo, il ruolo di main eventer lo dai a qualcun altro, fai un sano turn over, tanto hai la bellezza di piĆ¹ di duecento atleti spalmati in cinque show settimanali, potrai ben permetterti di lasciarne a casa una trentina per volta. Quali sarebbero i problemi? I feud? Non dico che debbano essere troncati di netto, puoi tenere il Seth Rollins di turno fisso nel main event anche per nove mesi, in modo da fargli fare tutte le faide che vuoi, poi perĆ² per altri tre lo lasci a casa. Alla gente piacciono i ritorni, a me piacciono i ritorni, ma mi piacerebbero maggiormente se sapessi che sono dovuti a un sano, meritato, periodo di riposo, piuttosto che al recupero di un infortunio, che poi a ogni match sto col patema d’animo sperando che il wrestler in questione non s’infortuni di nuovo nello stesso punto.
Mandateli in ferie forzate, come nel servizio pubblico, fate un bel calendario e fategli scegliere le date che preferiscono, oppure non costringeteli a scegliere, ma mandateceli voi quando accumulano troppe giornate lavorative. Non sarebbe meglio per tutti? Anche per i fan, sarebbe cosƬ tragico dover fare a meno di AJ Styles per un mese o due?
Poi magari non cambierebbe niente, anzi, gli infortuni, gli incidenti, le operazioni per rimediare ad anni e anni di acciacchi, continuerebbero a esistere, ma forse avremmo reso la vita dei wrestler un po’ meno stressante, un pelo, poco poco, forse giusto una confezione di antidolorifici in meno da pagare, ma meglio di niente, no?