MJF è il più giovane AEW World Champion ed è anche a pochi giorni di distanza dal regno più lungo nella storia della AEW. All’età di 27 anni, MJF ha già dimostrato di essere non solo un grande oratore, ma anche un performer completo, capace di dare spettacolo anche sul ring. L’Ironman Match di oltre 60 minuti che MJF ha disputato contro Bryan Danielson a Revolution è sicuramente uno dei match più belli dell’anno. Oltre a detenere il titolo mondiale, MJF è anche ROH Tag Team Champion con Adam Cole. Al di là di tutto, sembra che il giovane atleta sia una presenza fondamentale anche dietro le quinte.
Una personalità più unica che rara
Mark Henry, che ricopre il ruolo di coach e talent scout in AEW, ha parlato della personalità di MJF nel backstage durante il podcast “Hall of Fame” condotto da Booker T. “Penso che sia abbastanza polarizzante da far sì che in ogni show si pensi già al fatto che MJF sarà presente. E lui non è avido quando potrebbe esserlo, potrebbe dire no, non voglio Adam Copeland, non voglio Bryan Danielson, non voglio Samoa Joe, non voglio CM Punk. Voglio i riflettori per me. Significa che è un ragazzo che pensa soprattutto al bene comune. Vuole avere successo, non da solo, ma cercando di costruire qualcosa insieme alla compagnia. È brillante per la sua età. Entra nello spogliatoio e aiuta nella produzione, aiuta a scrivere per le persone che non sono in grado di farlo da sole. Va a dare il suo sostegno e lo si vede mentre studia le angolazioni da dare alle telecamere. Ha poco più di 20 anni, amico. Non capita spesso. E per avere questa comprensione, mi chiedo: ‘Da dove diavolo l’hai presa? Da dove l’hai presa?’. Ed è semplicemente fatto così, presta attenzione. Capisce che non si tratta solo di lui”.