Uno dei momenti più controversi della storia del wrestling è senza dubbio lo Screwjob di Montreal. In quell’occasione, Bret Hart venne “derubato” del titolo mondiale e la sua esperienza in WWF si concluse in maniera a dir poco burrascosa, prima di approdare nella rivale WCW. Dopo l’episodio, il fratello Owen Hart chiese alla WWF la rescissione del suo contratto, ma incassò il no della federazione.
Nell’ultima edizione di “Talk Is Jericho” è stata intervistata Martha Hart, la vedova di Owen, che ha ricordato come il marito ai tempi fosse legato alla WWF da un contratto quinquennale e ha spiegato i motivi della sua permanenza forzata: “La WWF aveva introdotto da pochi anni dei contratto di 5 anni ai quali eri vincolato. Owen era bloccato da questo contratto e ha chiesto di essere lasciato andare quando è successa quella cosa con suo fratello. Hanno detto di no, non lo avrebbero lasciato andare. Il contratto funzionava in modo che se non lavoravi, non potevi lavorare per nessun’altro. Non dovevi necessariamente lavorare, ma se poi non guadagnavi non potevi lavorare altrove. Era un contratto molto oneroso che andava a beneficio solo della compagnia, non del lottatore. Owen era davvero in una situazione difficile. Non aveva scelta. O rimani qui o non vai da nessuna parte. È stato emotivamente difficile vedere suo fratello così sconvolto e tradito, eppure è dovuto rimanere e adempiere al suo impegno che aveva preso con la compagnia.”
Anche se pare che nell’ultimo periodo i rapporti siano migliorati, Martha Hart ha criticato per anni la WWE ritenendola responsabile della tragica morte di Owen, avvenuta dopo una caduta di 25 metri durante un entrata effettuata calandosi dal soffitto nel corso del pay per view Over The Edge nel 1999. La Hart ha rifiutato l’induzione del marito nella WWE Hall Of Fame.