Periodo decisamente caldo, bollente per la UFC.
Non solo per i tanti show messi in piedi, praticamente tre o quattro eventi al mese, quanto per le notizie extra-ottagono che stanno facendo il giro del mondo e non portano grande pubblicità alla federazione dei Fertitta.
I casi di doping stanno prepotentemente salendo alla ribalta ed è chiaro che, seppur spesso si dica il contrario, la pubblicità negativa su uno sport così borderline non è mai qualcosa di facile da affrontare.
Il 2015 è iniziato in salita per la UFC, dopo un buon 2014 che l'ha consacrata in termini di risultati economici, accordi televisivi e star lanciate ed arrivate al top.
A UFC 183, avevamo un main eventi veramente con le “palle”. Il ritorno nell'ottagono del miglior fighter all-time, Anderson Silva, dopo 18 mesi di stop dovuto ad una serissima frattura scomposta della tibia contro un avversario molto talentuoso, molto controverso e spocchioso, quel Nick Diaz che ha sempre fatto parlare di sé sia dentro, ma soprattutto fuori l'ottagono.
Il match è stato discreto, ma ci aspettavano molto di più, ma ciò che ha lasciato più l'amaro in bocca è il fatto che a posteriori, entrambi sono risultati positivi all'anti-doping.
E se per Diaz non è una novità essere trovato positivo alla marijuana, che è comunque un rilassante che non dà sostanziali benefici nell'ottagono e probabilmente Diaz l'ha assunta per svago, quel che sconcerta è la positività di Anderson Silva da sempre contro ogni qual forma di baro o di strada più semplice per arrivare al successo.
Le tempistiche della commissione anti-doping sono state ridicole. Sia con Silva sia con Jones, i risultati della positività sono stati resi noti solo dopo i loro match, nonostante i test siano stati fatti ben prima dell'incontro che li vedeva protagonisti. Insomma, non facciamo saltare main event così importanti, ma pizzichiamo gli atleti solo dopo la loro ribalta. Credo che la UFC in questo senso abbia avuto un peso importante, scomodo e poco professionale. Purtroppo, le ragioni di business superano sempre quelle della trasparenza, della lealtà, della professionalità.
Silva, proprio oggi 17 febbraio, molto probabilmente sarà sospeso, probabilmente il suo 2015 è già terminato. E magari non solo il suo 2015, ma la sua carriera.
Diaz non ha comunque possibilità di vedere il verdetto del match, ribaltato a suo favore. No contest e tutti felici e contenti, per modo di dire.
Semplicemente ridicolo il tentativo di difesa dell'ex campione pesi medi che ha parlato di contaminazione o di errore del laboratorio in questa positività.
Il primo provvedimento nei confronti di Silva è stato l'allontanamento dall'edizione dell'Ultimate Fighter Brazil, sostituito da Minotauro Nogueira infatti essendo praticamente sospeso in Nevada, Anderson Silva non può essere uno dei coach del famoso reality show UFC.
Purtroppo, a parte Jones, Silva e Diaz, questo 2015 non è partito col piede giusto per la UFC infatti anche un altro atleta importante come Hector Lombard è stato trovato positivo dopo il suo incontro a UFC 182, anche per lui steroidi anabolizzanti.
E anche per lui la sanzione è stata l'annullamento del suo match contro Rory MacDonald a UFC 186, ma anche in questo caso, è ancora il ritardo nella comunicazione della positività, infatti è passato quasi un mese prima che la notizia su Lombard venisse allo scoperto.
Prima Sonnen, poi Wanderley Silva, ora questi quattro importantissimi fighter UFC.
Attendiamo con ansia cosa faranno e come gestiranno la faccenda Fertitta e Dana White, ma la patata è abbastanza bollente, anche se per ora la vicenda non sta avendo un risalto ed un impatto negativo sull'attività della federazione di MMA più importante al mondo.
Ho citato poco fa Chael Sonnen e Wanderley Silva.
Anche loro con un passato turbolento a livello di sostanze dopanti ed ormai lontanissimi dalle MMA.
Ed è proprio questa lontananza che deve aver ingolosito la WWE, rea secondo i due fighter di averli contattati mostrando moneta sonante per poter averli ospiti durante Wrestlemania 31.
La WWE si è affrettata a smentire, l'American Gangster e l'Axe Murderer invece incalzano e mantengono le loro idee.
L'offerta secondo me c'è stata, la UFC non è riuscita ad organizzare nulla con questi due fighter, ci prova la WWE convocandoli per l'edizione 31 di Wrestlemania.
Non so se saranno coinvolti in un incontro, in un angle, in qualcosa di simile o semplicemente saranno tra il pubblico del fantascientifico stadio di Santa Clara, California.
Sta di fatto che portarsi in casa, due fighter che non sono più da considerare tali, sì per motivi anagrafici, ma soprattutto per via della loro volontà di assumere sostanze vietate, ritengo non sia una grande mossa.
Ma in questo caso, la federazione di Stamford si trincererebbe dietro la solita affermazione che sentiamo da tanti mesi a questa parte. It's best for business.
Certamente…sia l'uno che l'altro, ma in particolar modo Chael Sonnen, sarebbero oro colato per HHH, Stephanie e Vince McMahon. Come intrattenitore e trash talker, l'ex contendente al titolo pesi medi a veramente pochi rivali. Paul Heyman è avvisato.
E veniamo a Brock Lesnar.
Fortunatamente lui ha poco a che vedere con il doping, quantomeno a livello ufficiale.
WWE, UFC, Bellator? The Beast Incarnate sfoglia la margherita.
E' risaputo che il contratto di Lesnar con la WWE terminerà a Wrestlemania 31 o il Raw successivo. Quindi dal prossimo 30 marzo, Brock Lesnar, salvo improvvisi ed improbabili rinnovi con la federazione di Stamford, sarà free-agent.
Un free agent ambito, corteggiato, chi riuscirà a far apporre la firma di Lesnar al contratto, avrà fatto un buon colpo. Chiaramente, it's all about the money.
La Bellator mi sembra onestamente da scartare, è vero che qui Lesnar sarebbe l'attrazione principale, ma è impensabile che l'attuale campione WWE possa raggiungere la compagnia di Scott Coker che è sì la seconda federazione MMA in America, ma non ha l'esposizione e l'importanza della UFC.
La WWE pare abbia recuperato posizioni, ma anche in questo caso, la conferma di Lesnar si avrà al giusto prezzo anche perchè il WWE Network, checchè ne dicano, nonostante il milione di abbonati, non è che stia offrendo risultati da strapparsi i capelli.
A mio parere, Lesnar serve ancora parecchio alla WWE ed un altro rinnovo biennale sarebbe auspicabile, magari con qualche data in più, ma è indubbio che la WWE ha veramente puntato ciecamente sul campione che ha avuto un 2014 impensabile, irreale, incredibile.
Infine la UFC, Lesnar pare meno gonfio e dimagrito rispetto all'anno scorso e questo potrebbe essere un segno della sua volontà di tornare sotto l'ala dei Fertitta e White, i quali lo riaccoglierebbero con un sorriso a 64 denti e un abbraccio stritolante.
Lesnar in UFC significherebbe essere subito messo di fronte a Cain Velasquez, il quale non sembra avere grandi avversari da mettere knockout (c'è Werdum, ma non so quanto potrà essere pericoloso per il campione, a meno che questo arrivi all'evento non al 100%). Quindi tanti dindini per Brock, ma anche tanta preparazione, sacrifici, lunghi training camp e forse è proprio questa sarà la leva decisiva nella scelta di Lesnar se firmare per la WWE o per la UFC.
L'impegno con la WWE è meno probante, le date sono pochine su 52 settimane, sarebbe comunque sempre al top e pronto ad altri grandi incontri (The Rock, Daniel Bryan ecc), mentre tornare in UFC significherebbe allontanarsi per lunghi periodi dall'amato Minnesota, stare lontano dalla moglie, dai bimbi (che sono in piena crescita, 6 e 5 anni), insomma i soldi contano, ma per una volta voglio pensare che per un uomo vecchio stampo, orso ed ombroso come Brock Lesnar, la famiglia venga al primo posto e solo dopo i soldi, la nuova sfida, la rinnovata fama.
Sì perchè la UFC ad oggi è avanti anni luce come risonanza rispetto alla WWE e nemmeno gli scandali doping potranno scalfire questa certezza.
Lesnar tra WWE e UFC, concedetemi di dire che chiunque se lo piglia, fa un affare perchè questo Lesnar sembra in una forma psico-fisica assoluta. E tanti saluti alla diverticolite.
Roman Reigns e Cain Velasquez sono avvisati.
E' tutto, alla prossima!