Mick Foley, leggenda del Pro-Wrestling, ha avuto la possibilità di lasciarsi andare ad alcune riflessioni su quanto sta venendo fuori dal docuserie “The Last Ride”, incentrato sulla figura immortale dell‘Undertaker, durante una sua intervista con comicbook.com. La sorpresa più grande per il fù Mankind riguarda la questione sulla fiducia persa dal becchino sulle sue abilità nel ring durante la sua straordinaria carriera:
“Non avrei mai potuto immaginare che l‘Undertaker avesse avuto un momento in cui ha perso fiducia nelle sue abilità come Wrestler. Stiamo parlando di qualcuno che è sempre andato oltre la normalità come professionalità nel settore e per quello che ha dato allo sport-enterteiment. Mi è dispiaciuto parecchio quanto appurato dal programma a lui dedicato, è stata davvero una sorpresa.”
Foley ha poi aggiunto; “La differenza che c’è tra il Wrestling e qualsiasi altro sport è che non si basa solo sulla prestanza atletica. Molti di noi hanno i loro anni migliori nonostante il fisico sia già in fase calante dopo aver superato il picco di qualità atletica. Nel baseball, ad esempio, un giocatore si sente vecchio e pensa al ritiro nel momento in cui non riesce più a prendere una palla veloce come faceva prima. Nel wrestling invece, nonostante il fisico sia in fase calante, arrivano altre abilità che addirittura possono essere un’ingannevole illusione”
“La connessione con i fan, le abilità al microfono, l’esperienza che ti portano a saper spendere saggiamente le tue energie nel ring, ti fanno credere che ci sia sempre un ultimo colpo in canna da poter spendere nel prossimo futuro.” Questa è stata la chiosa di Mick. E voi cosa ne pensate di quanto detto da Foley? E’ plausibile che molti wrestler riescono a dare il meglio di se anche dopo che il fisico si è lasciato alle spalle i suoi anni migliori?