Mustafa Ali ha da poco preso parte a Secret Life of Muslims, una serie di video che cerca di denunciare gli stereotipi con cui devono convivere i musulmani al giorno d’oggi.
Durante l’intervista ha raccontato il motivo per cui ha abbandonato la gimmick heel con cui lottava nelle indy, che spesso l’ha fatto sentire inadeguato e in colpa.

 

All’inizio della mia carriera lottavo con una maschera per nascondere chi fossi, ma la cosa stava iniziando a pesarmi. Non stavo ottenendo booking migliori, non partecipavo ad eventi di rilievo…
Molti dei miei amici nel business continuavano a dirmi: ‘Sai, ora è tempo che provi con un personaggio cattivo’ e così è nato Prince Mustafa Ali. Avevo l’acconciatura, la lingua straniera… I booking sono schizzati e io ho cominciato a volare da una parte all’altra degli Stati Uniti per combattere. Da qualche parte dentro di me, però, mi sentivo sempre a disagio.
Mi ricordo di aver visto un ragazzino, sui sei o i sette anni, che, mentre mi avvicinavo alla barricata, è saltato dalla sedia e ha alzato le mani. E ricordo di aver guardato nei suoi occhi e di averci visto odio. Proprio in quel momento ho realizzato. ‘Sto insegnando a questo ragazzino ad odiare le persone che hanno il mio aspetto?’