La nuova Brand Extension, iniziata nel 2016, ha portato delle grosse novità all’interno dei programmi settimanali: oltre alla divisione in due roster esclusivi, sono state introdotte nuove cinture, in modo tale da avere un campione per ogni categoria in entrambe le kermesse. Uno di questi nuovi titoli introdotti è stato lo Universal Championship, il quale, fin dal primo giorno, ha vissuto una storia alquanto travagliata: basti pensare che un terzo dei possessori hanno dovuto rendere vacante la corona a causa di problemi fisici. Ad oggi, vi è stato un unico dominatore incontrastato della cintura: Brock Lesnar, il quale ha detenuto lo Universal Championship per ben 3 volte. Un lottatore che, purtroppo, non è riuscito nell’intento di dare lustro a questo titolo.

I due regni precedenti, infatti, sono stati caratterizzati dalla lunga assenza del sindaco di Suplex City dagli show settimanali e da un numero di difese titolate che si contano sulle dita di una mano. Insomma, tutt’altro che un campione combattivo. Eppure, siamo ancora al punto di partenza, con Lesnar che ha conquistato per l’ennesima volta la cintura ad Extreme Rules ai danni di Seth Rollins.

Ogni volta che The Beast ha perso la corona, il pensiero comune era sempre lo stesso: questa volta è davvero finita, ora Brock Lesnar prenderà definitivamente le distanze dal giro titolato. Beh, il tempo ci ha insegnato che ci siamo sbagliati: a causa di situazioni del tutto particolari, The Next Big Thing si è sempre ritrovato ad orbitare intorno al titolo universale, senza mai allontanarsi troppo dall’obiettivo. Mentre la prima volta il suo ritorno sul trono è stato imposto dalla malattia di Roman Reigns, questa volta è stata l’opportunità guadagnata da lui vincendo il Money In The Bank Ladder Match a garantirgli una nuova chance titolata.

Ci troviamo di fronte ad un campione che rappresenta quanto sia concettualmente sbagliata la gestione attuale della WWE. Questa è la frase perfetta per descrivere questa situazione.

Partendo dal principio, lo stesso Lesnar ha vinto la valigetta in una maniera completamente insensata, inserendosi nel match senza che qualcuno gli desse il permesso: tutto questo perché i dirigenti erano convinti del fatto che rendere nuovamente il sindaco di Suplex City campione del mondo potesse aiutare notevolmente gli ascolti televisivi troppo bassi. Un ragionamento che ha davvero poco senso.

Essendo il pupillo di Paul Heyman un campione tutt’altro che combattivo, dal mio punto di vista, questa mossa produrrà solo l’effetto contrario sul medio-lungo periodo: infatti, come già fatto in passato, anziché valorizzare i propri avversari e la corona, l’attuale detentore della cintura non farà altro che privare il pubblico dell’attrazione principale dello spettacolo per diverso tempo, dando a chi accende il televisore un motivo in meno per guardare Raw in determinati periodi dell’anno. In più, la competizione per il titolo massimo resterà di nuovo immobilizzata per parecchio tempo, impedendo così a dei performer come Braun Strowman, Bobby Lashley o Drew McIntyre di avere finalmente la loro grande occasione.

In più, penso che, se proprio era necessario fare di Lesnar il nuovo Mr. Money In The Bank, sarebbe stato più logico bloccare temporaneamente la scena del WWE Championship, dato che questo titolo non è ancora entrato in possesso di The Next Big Thing dalla nuova divisione dei roster. Con questi presupposti, poi, la federazione si sarebbe creata pure una grande opportunità per costruire le basi per uno split del New Day: personalmente, mi immaginavo già un’ipotetica ribellione di Big E che avrebbe facilitato l’incasso di The Beast ai danni di Kofi Kingston.

Invece, hanno preferito optare per un incasso sul campione sbagliato e nel modo sbagliato: a distanza di settimane, non riesco ancora a spiegarmi perché Lesnar non abbia deciso di incassare su un Seth Rollins totalmente inerme nel corso dell’episodio di Raw del 3 giugno.

Davvero una decisione priva di qualsiasi fondamento logico, resa ancora più delirante da ciò che è avvenuto nell’ultimo ppv: ad Extreme Rules, infatti, la bestia ha deciso di usare la sua opportunità in circostanze decisamente meno favorevoli, dato che l’ex membro dello Shield, per quanto fosse distratto da ciò che è successo a Becky Lynch, non era ridotto in condizioni fisiche pessime come nella circostanza soprariportata.

Ma, ormai, questa decisione è già stata presa e non si può più tornare indietro. Arrivati a questo punto, io non darei regno da campione duraturo alla bestia: potrebbe essere una buona idea quella di far vincere The Beast Slayer a Summerslam, così da ristabilire l’equilibrio precedente, aumentando al contempo l’hype per l’evento grazie alla presenza di un campione dallo star power importante qual è Brock Lesnar.

Conclusasi questa nuova dittatura, però, l’attuale detentore della cintura deve prendere le distanze una volta per tutte da quest’ultima, iniziando a ripercorrere la strada intrapresa una volta tornato in WWE nel 2012: in tal modo, il wrestler verrebbe comunque coinvolto in dei match di spessore, ma senza il bisogno di farlo orbitare intorno ad una cintura da campione del mondo. Ad esempio, sono sicuro che un ipotetico feud con Bobby Lashley potrebbe essere interessante, soprattutto perché quest’ultimo, nelle ultime settimane, ha dimostrato di sapere esaltarsi in dei confronti estremi tra big man.

In poche parole, il sindaco di Suplex City ha ancora qualche carta da giocarsi in WWE, ma, dopo tre anni di regni interminabili, è giusto che si volti pagina. È l’ora di mettere la parola fine su questa “never ending story”.

E voi, cosa ne pensate dell’incasso di Brock Lesnar? Siete d’accordo con le mie opinioni? In caso contrario, perché no? Fatemelo sapere nei commenti.

The Notorious