Come già osservato durante la giornata di ieri, le gemelle più popolari della WWE, le Bella Twins, hanno avuto, recentemente, l’onore di veder realizzato un loro libro, dal titolo Incomparable, incentrato sulla loro vita privata e professionale. Dopo le dichiarazioni sugli abusi a sfondo sessuali subiti da Nikki che sono fuoriuscite, è di particolare rilievo un altro aneddoto, tratto dal progetto autobiografico in questione, che mette in luce un aspetto spiacevole radicato nel pro-wrestling.
Come ben sappiamo, Nikki Bella ha dovuto ritirarsi dall’attività nel ring per svariati infortuni al collo e due cisti ritrovate nel cervello. In particolare, il primo di questi è risultato essere, probabilmente, il più compromettente per la carriera dell’atleta, ed è proprio il primo di questi che, in seno alla WWE, secondo Nikki e le sue dichiarazioni, è stato sottovalutato e mal curato, nonostante la grave entità dell’infortunio. La motivazione? Essere una Diva, secondo le parole di Nikki, tratte da Incomparable, che vi presentiamo di seguito:
“Richiesi un MRI (imaging a risonanza magnetica), ma mi dissero che non avrebbe mostrato nulla. Non ebbero nessuna risposta al mio dire loro che non sentivo più le mie gambe durante i match, semplicemente che avevo da stendermi a letto per qualche ora. Poi, finalmente, riuscii ad avere un MRI in Austin (Texas), e mi ritrovai nel backstage. Ad un certo punto, arrivò un dottore per dirmi: ‘Giusto perché tu lo sappia, non troveremo nulla’ e io avrei dato qualsiasi cosa affinché le sue parole si fossero tramutate in realtà . Chiesi più volte alla WWE se stessi ricevendo un trattamento diverso dagli altri, dagli uomini, solo perché ero una ‘Diva’, ero una donna, perché erano convinti che io stessi bene, quando non era così, e se ne accorsero solo dopo. Stavo per ritrovarmi sull’orlo della paralisi, e da un comportamento simile ero arrivata, anche allora, a pensare che, se fossi stata una superstar di sesso maschile, sarei stata trattata con più cura e attenzione, anziché con un semplice ‘hey, riposa e prega’.”