Quando CM Punk viene raggiunto da Joe Rogan è un uomo stanco, deluso, ma sollevato. Parla, spiega. Ma l’aureola creatasi in WWE non esiste più. Sembra di assistere ad un passato vecchio di tanti anni, invece che recente. CM Punk non è più l’icona delle pipebomb o di una nuova generazione di talenti, ma è un uomo. Come tanti altri, né più né meno.

Sulla terra esiste un talento generoso come Mickey Gall. Ha 24 anni e arrivava allo scontro di sabato scorso con i favori del pronostico. È un ragazzo solido, preparato, viene visto come il futuro della UFC. E nonostante ciò, gli avevano affidato un match trappola, di quelli dove c’è l’all-in sul tavolo da gioco e tutto si basa su tattica e fortuna. Sapeva benissimo che il pubblico avrebbe acceso i riflettori su Punk, ma sapeva anche che una vittoria avrebbe acceso quelli della UFC. Lo score dice 3-0 a suo favore, tre match chiusi prima del limite del primo round. Questo ragazzo ci sa davvero fare e il prossimo passo sarà un modo per scalare ulteriormente il ranking.

Alex Dandi, commentatore professionista della UFC su Fox Sport Italia, ha analizzato così il match:

Ho apprezzato il mettersi alla prova di CM Punk. Certo lo avranno pagato molto ma essendo già ricco sono sicuro che non l’avrà fatto per i soldi ma per mettersi sinceramente alla prova. Peggio di così non poteva andare e tutto era assolutamente prevedibile. È quello che succede quando una cintura bianca di BJJ affronta una cintura marrone, è quello che accade quando un atleta di 37 anni con una lunga storia di infortuni alle spalle e con un esperienza di 2 anni scarsi affronta un atleta di 24 anni che si allena da quando era bambino. Non poteva andare diversamente ma è bello che CM Punk ci abbia creduto. Ed è per questo che, io che non tifo mai, l’ho supportato, perché era il sogno impossibile di un uomo normale, avanti con gli anni, che doveva dimostrare qualcosa a se stesso. Come diceva un coach da cui ho imparato tanto, che non cito perché non so se gli fa piacere: se pratichi questo sport è perché nella vita qualcosa hai subito e senti che ti vuoi rifare. E nella vita è chiaro che Phil Brooks, meglio noto come CM Punk, ha avuto soldi e fama ma nonostante tutto c’è qualcosa che non ha risolto, considerando che ha completamente tagliato i ponti con la sua famiglia, in cui entrambi i genitori avevano problemi di dipendenza, e che il fratello lo ha truffato economicamente. È stato un piacere adattare e dare voce al sua storia nella versione italiana dello speciale in 4 episodi che UFC gli ha dedicato ed è stato un piacere commentare quello che probabilmente resterà il suo unico match in UFC perché so di aver commentato la battaglia reale di un uomo contro le sue paure ed i suoi limiti. Nell’Ottagono ha perso ed è stato umiliato nella maniera peggiore ma ai miei occhi ha vinto perché ha affrontato le sue paure ed inseguito i suoi sogni. Ai miei occhi la sua storia è e sarà fonte di ispirazione per tante persone.
Così come ho ammirato le parole di Mickey Gall, il suo avversario, che ha sostanzialmente detto che nel mondo c’è già troppo odio per iniziare ad odiare persone che nemmeno conosciamo per i motivi più stupidi. Ora mi aspetto di vedere Mickey Gall vs Sage Northcutt. Avrebbe senso, ma probabilmente come catchweight perché Northcutt ha già dimostrato di non poter combattere a 77 kg e Gall evidentemente non può scendere a 70 kg. Vedremo che succederà ma è un match che ha molto senso e che pare sia già in lavorazion
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Nel post match Punk ha dichiarato che la UFC potrebbe tagliarlo, ma credo che in questo momento sia lui quello scarico di motivazioni. Non è un caso che alla vigilia abbia affermato di considerare un ritorno al wrestling. Non in WWE, sia chiaro, ma il wrestling è la sua dimensione, il suo ambito naturale. Un modo per essere “Best in the World” in mezzo ad altri migliori. Senza dover aspettare due anni di preparazione, con due infortuni e tante critiche. Ha lavorato bene sul suo personaggio, ha lavorato bene in sede di weigh in, ma non basta. Sull’ottagono è salito Phil Brooks, un uomo che in questo momento può fare qualunque cosa, anche prepararsi per un altro match in UFC. Da ieri federazione e atleta hanno preso a vagliare le molteplici strade di questo business. Vedremo dove lo condurranno.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.