E’ proprio vero che la comunità dei fan del wrestling è composta da molti, troppi, stupidi, persone senza un vero e proprio pensiero che danzano da un’opinione all’altra in base a quello che origliano in giro. Queste persone sono stupide, certo, ma non ascoltano mica chiunque; ascoltano magari che secondo loro è un espertissimo,  si fidano ciecamente di quell’utente dei forum che sa sempre tutto, oppure, come accade per moltissimi, si fidano solo e solamente della più grande potenza mondiale in questo ambito: la WWE.

Può fargli qualsiasi cosa: costruire un PPV della madonna e poi rovinare tutto con un booking scellerato, facendoli arrabbiare per settimane e settimane, pushare il loro idolo e poi puntualmente farlo tornare nell’undercard dopo qualche settimana o proporgli show soporiferi imbottiti dall’inizio alla fine di pubblicità. Ma la cosa forse più incredibile che la WWE è riuscita a fare a queste persone, forse involontariamente o forse no, è stata quella di convincerle che NXT è al pari di uno show indipendente. La sola presenza di wrestler provenienti da un contesto esterno, come Finn Balor, Hideo Itami, Samoa Joe, Apollo Crews e Kevin Owens, è riuscita a far credere al WWE Universe (composto per almeno l’80% da persone senza opinione) che li nel roster giallo le cose sono diverse rispetto al main roster. “Solo NXT merita”, “Eh ma li si che c’è il vero wrestling”, “NXT è tutt’altra cosa rispetto alla WWE”… queste le tipiche frasi che mi tocca sentire. Se nella rosa di  una squadra di calcio ci sono 3 campioni e 20 incapaci non posso dire di avere una grande squadra. La situazione è praticamente la stessa ad NXT: ci sono wrestler ottimi, ma la maggior parte del roster è composta da mediocri, o comunque discreti mestieranti come ce ne sono a migliaia in tutto il mondo. Nel complesso capita che scappi il match di livello, ma è comunque raro, dato che accade solamente solo quando si incrociano i “top player”. Gli incontri sono sostanzialmente identici, se non inferior, a quelli che vediamo abitualmente a RAW o a SmackDown. A quanto pare però la gente guarda NXT con il paraocchi, dato che in pochi hanno capito davvero com’è la situazione. Infatti quasi tutti sono convintissimi che questo sia un brand che incentra il suo prodotto sul wrestling. “Oddio Samoa Joe, quello che è stato in ROH, oddio Finn Balor, era in NJPW, oddio Uhaa Nation, quelllo grosso delle indies che svolazza, se ci sono loro per forza NXT deve essere figo”. Eh già, il grande wrestling di NXT, con un bel Baron Corbin vs. Samoa Joe in uno dei suoi show principali. Questa cosa io davvero non me la so spiegare. Ed è assurdo il fatto che l’annuncio di un tour di NXT nel Regno Unito abbia provocato così tanto entusiasmo tra i fan. Per quale motivo dovrei andare in Inghilterra  per vedere i miei wrestler di NXT preferiti impegnati in match combattuti con il freno a mano tirato quando fino a uno o due anni fa potevo vedere gli stessi bookati in show di alto livello insieme a tantissimi altri grandi wrestler? Perché li a nessuno interessava andare all’estero a vederli? Eppure tutti li conoscevano … ah ma è vero, dimenticavo, se non appaiono belli grandi li sul televisore non sono nessuno. E non venitemi a dire che la gente va anche per Blake & Murphy, Corbin e tutti gli altri mediocri, perché non ci crede nessuno. Io lo dico, chi non è inglese e va a vedere questo tour di NXT è un cretino, tutt’altro che un fan del wrestling. Ognuno è libero di guardare ciò che vuole, spendere per ciò che vuole, andare dove vuole e via dicendo, ma se tutte queste cose le si fanno con un senso è forse meglio.  

Classe 1996 e staffer di ZonaWrestling dal 2012. News reporter, reporter, editorialista, blogger e tanto altro ancora...sul sito ho fatto un po' di tutto diciamo. Oltre a parlarne da dietro un computer, per questa disciplina svolgo anche un ruolo attivo, ovvero quello di arbitro in FCW. Al di fuori del pro-wrestling sono un grandissimo tifoso milanista.