Ysmsc rispolvera il suo stile "a ruota libera" dei primi tempi, perché per parlare di certi argomenti, come il tempo che cambia e nomi che sembrano (ma lo sono?) sempre gli stessi, non si può far altro che parlarne a ruota libera
Pochi giorni fa bazzicavo su Wikipedia e, quasi per caso, di ricerca in ricerca, finisco a spulciare il roster della WWE. Scorrendo velocemente i nomi ripenso a quando, a metà 2012, mi sono riavvicinata a questa disciplina, ordunque inizio a leggere più attentamente e mi rendo conto di come, nel giro di soli tre anni, il roster sia cambiato: wrestler che hanno mutato gimmick, wrestler che occupavano certi posti nella card che si sono visti promossi (o retrocessi), wrestler ormai sull'orlo del ritiro e, soprattutto, tanti volti nuovi che nel 2012 nemmeno erano passati nel territorio di sviluppo della WWE.
Wrestler come i tre membri dello Shield, Bray Wyatt, Rusev, sono la dimostrazione di come i tempi stiano mutando, ma non solo, anche il mid e lowcarding è in continua evoluzione, basti pensare a gente come Adam Rose o il New Day. Per non parlare degli attuali campioni: i Tag Team Champions sono un duo che ha acquisito visibilità solo negli ultimi due anni, lo United States Champion è poco più che un Rookie, il Divas Championship è stato detenuto per due volte da una lottatrice appena esordiente.
Eppure tutti noi continuiamo a dire che in WWE le cose non cambiano mai, perché? Semplicemente perché, per quanto nell'uppercard vi siano stati importanti cambiamenti, pare che il main event sia sempre occupato dalle stesse persone. E badate che per “stesse persone” non intendo solo John Cena, ma anche il big man che ciclicamente viene mandato contro di lui, il Randy Orton reduce da un turn heel/face per l'occorrenza ed i vari part-timer richiamati per occupare il main event di quei tre o quattro PPV che devono mantenere una parvenza di importanza. Insomma, in WWE vi è un continuo ricambio di wrestler (delle Divas non ne parliamo), ma periodicamente tutti questi nuovi prospetti si scontrano contro il muro invalicabile che i main eventer del passato hanno eretto contro di loro, basti pensare ai nomi che hanno detenuto il WWE Championship, ora WWE World Heavyweight Championship, dopo CM Punk: l'unico, concreto, nuovo nome, che realmente è riuscito a farsi largo nei main eventer è stato quello di Daniel Bryan, se non vogliamo contare quelle due o tre title shot concesse a Ryback quand'era fresco di turn heel
Anzi no, contiamole, perché in effetti non è solo il top face della WWE ad essere sempre il solito, ma anche gli avversari che si trova contro: l'ennesimo turn di Big Show, l'ennesima title shot per Randy Orton, l'ennesimo part-timer. Incredibile ma vero, tra i nomi che si sono contesi il WWE World Championship in questo ultimo anno, troviamo i soliti noti, con un Cesaro ed un Roman Reigns buttati a caso in Elimination Chamber o Ladder match, ed un Daniel Bryan, l'unico “nuovo che avanza”, passatemi il termine, che ha realmente combattuto e stretto quell'alloro tra le mani. Si spera che presto verrà seguito da Seth Rollins.
Eppure, quando penso a Daniel Bryan o a Roman Reigns, ai due nomi che più hanno la possibilità di ereditare il ruolo di John Cena, mi auguro con tutto il cuore che questo futuro non spetti a nessuno di loro. E non perché non vorrei vedere Daniel Bryan ai vertici della federazione, ma perché non vorrei vedere né lui né Roman Reigns né chiunque altro diventare l'eroe che vince sempre, l'eroe che non turna e non cambia mai, l'eroe che conquisterà 15 titoli mondiali in 10 anni, l'eroe che tutti prima o poi accuseranno di star rubando spazio ai giovani, l'eroe che ci saremo stancati di vedere nel main event. Io non voglio trovare un erede degno di John Cena, io voglio che si crei un nuovo top face “diverso” da John Cena.
Eppure, prendo nota tristemente che il top face alla WWE serve, serve quel volto che la gente identifichi immediatamente con la parola “wrestling”, serve quel volto che giovani che guardavano la WWE da bambini potranno riscoprire con nostalgia, serve il volto per le campagne di marketing e gli eventi benefici. E un ruolo del genere è difficile da mantenere se IL volto in questione cambia ogni due, tre, quattro anni.
Sono convinta che tutti coloro che ritengono Roman Reigns troppo acerbo per ricoprire il ruolo di top name della compagnia e suggeriscono al suo posto Daniel Bryan, unico vero top face assieme a John Cena (e Dean Ambrose, forse, se non lo turnano heel, compatibilmente con), sono convinta, dicevo, che queste persone auspichino una gestione diversa per Daniel Bryan rispetto al trattamento riservato a John Cena negli ultimi dieci anni.
Esisterà, mi domando, un modo per giungere ad un compromesso tra l'idea di top name che abbiamo noi fan e quella di top name che ha la WWE?
E, per inciso, vedete di costruirgli dei nuovi avversari, avversari degni di questo nome, perché vorrei ricordavi, carissimi, che da che mondo è mondo la fama di un supereroe non la fa l'eroe, ma i cattivi che affronta e sconfigge
Per la miseria, l'avrete letto un fumetto in vita vostra, l'avrete visto almeno uno dei film della Marvel in vita vosta, cribbio.
Servono degli heel non dico alla Brock Lesnar, ma quasi, soprattutto servono grandi rivalità, capaci di tenere il pubblico incollato allo schermo per mesi e mesi, serve un cattivo che non vedrete l'ora di vedere sconfitto (il nome “JBL” vi dice nulla?), serve anche che ogni tanto a questi heel venga data la possibilità di stringere la cintura tra le mani.
Perdonatemi un secondo: ultimamente, qual è stato il wrestler più giovane (e per giovane vedasi la data della firma del contratto per la WWE) che ha detenuto quella cintura da heel? . . .
CM Punk, che comunque militava in WWE da un lustro, ed Alberto Del Rio, ossia wrestler che quella cintura l'hanno ottenuta più di due anni fa e che, ironia della sorte, non militano neanche più in WWE, più indietro nel tempo troviamo i nomi di The Miz e Sheamus, entrambi relegati a piani ben più bassi della card, poi per disperazione ci rivolgiamo al solito Randy Orton ed a Brock Lesnar.
La WWE è alla disperata ricerca di un successore di John Cena e non si rende conto (o almeno sembra che non se ne renda conto) che manca tutto il resto, manca tutto il contorno che dovrà necessariamente costruirsi attorno al nuovo John Cena e soprattutto mancano le idee per costruire un modello di top name diverso da quello rappresentato da John Cena
Lascia ben sperare il fatto che ogni anno arrivino tanti volti nuovi in WWE e lascia ben sperare che, ad ogni modo, i risultati si incomincino a vedere, i main eventer di oggi diverranno part-timer di domani e prima o poi (più poi che prima, conoscendo la voglia di procrastinare della WWE) qualcuno dovrà pur prendere il posto di questi main eventer.
Non resta che aspettare
Stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia
Ysmsc.