La All Elite Wrestling debutterà in prima serata con un proprio programma settimanale. Era un annuncio scontato, è vero, ma era anche molto atteso. Finché non ne hai la certezza, pensi sempre che qualcosa vada storto o che disattenda le tue aspettative. E invece è tutto vero signori, quasi vent’anni dopo il grande wrestling torna in chiaro su TNT e avrà il volto di nuovi ragazzi che un anno fa hanno deciso di scommettere su una avventura che sta dando finora buoni frutti.

È chiaro che ogni aspettativa dovrà essere ricompensata. Il 2 ottobre, “Wednesnay Night Dynamite” dovrà essere per davvero dinamite pura, ci sarà da convincere i tanti che si avvicineranno giusto per curiosità a sintonizzarsi la settimana successiva. Gli altri rimarranno, ci sono tante persone già fidelizzate e pronte a spendere l’impossibile pur di avere a che fare con un loro live, o una maglietta o un qualunque gadget. È l’era del social business portato alla millesima potenza, ben coordinato dalla moglie di Nick Jackson con il supporto di Pro Wrestling Tees e di tanti sponsor. Senza dimenticare gli ottimi numeri nelle vendite dei biglietti, sempre implacabili e in grado di rinnovare il proprio record.

Ecco, la prima arena sarà la Capitol One di Washington, 20.500 posti a sedere. È una arena storica della WCW, il punto di partenza non poteva essere che da qui, da una storia interrottasi ingiustamente e a cui andrebbe data una seconda chance, sebbene con una veste differente. Per le successive puntate si parla di altre arene di impressionante grandezza, sempre sopra i 10 mila posti. Mi chiedo: non sarà una esagerazione? Va bene che il momento è propizio, va bene che bisogna battere il ferro finché è caldo, ma la All Elite rischia seriamente di fare qualche buco nell’acqua, pagando mediaticamente la mancanza di pubblico sugli spalti.

Aveva ragione Chris Jericho quando diceva che è meglio concentrarsi su arene di 2/3 mila posti che su 10 mila. La AEW non è ancora la WCW, non può permettersi di radunare più di 20 mila persone ogni singola settimana. Anche perché, seppur con la presenza dello stesso Y2J e di Moxley e di Cody e dei Bucks e di Omega, il roster difetta ancora della grandissima superstar che sposta letteralmente il punto di osservazione di questo business – come capitò prima con Hulk Hogan e poi con Kevin Nash e Scott Hall quando passarono appunto nella compagnia dei Turner. A meno di qualche colpo in canna da presentare magari a All Out: sì CM Punk, proprio lui. Allora questa storia sarebbe davvero tutta un’altra storia.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.