Il Wrestling è un'arte. I Wrestler sono artisti.
Come in ogni campo artistico, è normale trovare negli esponenti più importanti e rappresentativi, quelle due componenti che si scontrano ma rendono ogni talento più affascinante e leggendario: il genio e la sregolatezza. Durante le loro vite infatti, alcuni dei lottatori più famosi e gloriosi, non hanno fatto a meno di dispensare le loro stranezze non solo nei Backstage, ma anche nella vita privata, loro e dei loro colleghi.
La prima delle tre storie che vi racconterò, parla di uno dei più spiritosi e divertenti lottatori che abbia mai calcato un Ring: Owen Hart. Il carrozzone della World Wrestling Federation in quella sera di metà anni novanta era a Los Angeles, la sede all'epoca del Tonight Show. Owen Hart, che se non stava lottando stava pensando a come mettere gli altri nel sacco, decise di prendere il telefono e chiamare ad un collega nella sua stanza d'albergo. Il collega in questione era Ahmed Johnson, un ragazzo all'epoca sulla cresta dell'onda che sembrava essere entrato davvero nelle grazie di Vince McMahon, che a quanto si dice, pensava seriamente di portarlo nel Main Event della compagnia del Connecticut. Approfittando del momento di esaltazione e di galvanizzazione del lottatore della Florida, Owen gli fece credere di essere negli studi televisivi della NBC, nei quali aveva qualche amico che gli aveva chiesto espressamente di Ahmed Johnson. Il lottatore afro americano non aveva nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire l'occasione e come concordato con Owen, si sistemò con un abito giusto, lasciò la sua camera d'albergo e scese le scale dirigendosi al parcheggio. Fuori da quell'hotel Ahmed, ha aspettato per circa un'ora la limousine inesistente che Owen ed i "dirigenti della NBC" avevano promesso sarebbe passata a prelevarlo. Quel giorno Owen Hart rise parecchio e dopo un primo momento di sconcerto, rise anche Ahmed Johnson, che però con tutta probabilità, imparò a non fidarsi mai più del membro della Hart Family.
Oltre ad essere due grandissimi lottatori e ad avere una grande sintonia sul quadrato, Terry Funk e Ric Flair erano anche due grandi amici fuori dalle scene. Gli anni passati nei territori della National Wrestling Alliance e della World Championship Wrestling, più precisamente, avevano contribuito ad instaurare un rapporto che andava l'oltre essere colleghi. Non era sporadico infatti, che i due si incontrassero in casa di uno o dell'altro per delle mangiate, delle bevute e probabilmente delle altre cose che non sto qui a raccontare, ma che tutti avrete capito. Sta di fatto che una sera, dopo una grande mangiata ed una grandissima bevuta, la moglie di Ric Flair aveva lasciato i due soli nella cucina in compagnia soltanto del cane che stava con loro in casa. Mentre si continuava a mangiare, raccontare, opinare, scherzare e soprattutto bere, Ric Flair decise, spinto dalle funzioni fisiologiche che tutti conosciamo, di recarsi al bagno. Niente di strano per il buon Nature Boy, se non fosse stato che al suo ritorno, Ric, trovò Terry Funk al tappeto cercando di mettere ko il suo cane. La versione di Funk, raccontò che il cane lo aveva morso sul naso mentre lui lo stuzzicava cercando un approccio giocoso, e per questo, un uomo duro come lui, non poteva non buttarsi nella lotta, proprio come faceva sui Ring di tutta America con il suo padrone. La cosa non finì qui però. Elizabeth Farrell, all'epoca moglie di Ric Flair nonché mamma dell'attuale campionessa femminile della WWE Charlotte, raccontò che poco dopo lei e Ric, trovarono Terry Funk intorno alla casa armato di coltello, mentre cercava il cane della coppia pronto a lavare l'onta subita dentro la casa. L'irascibilità, a quanto sembra, non fa differenza di specie.
La terza ed ultima storia risale alla prima metà degli anno novanta, quando in una World Championship Wrestling piena di talenti che poi sarebbero davvero esplosi altrove, William Regal, Steve Austin e Mick Foley, strinsero una particolare amicizia che li portava, in molti casi, a viaggiare insieme ed a passare le ore libere negli stessi luoghi. Per esempio, un pomeriggio come gli altri, i tre decisero di andare al mare. La spiaggia alla quale volevano recarsi aveva un nome preciso, ma non trovandola, decisero di tentare la sorte e fermarsi dove l'impressione alla vista, dopo la descrizione fattagli della spiaggia in questione, sembrava rispecchiare la realtà. Mick Foley, probabilmente il più ingenuo e disattento dei tre, non notò nulla, né intorno a se né nelle facce dei due amici ed appena arrivato decise di constatare subito la sensazione al contatto dell'acqua. Purtroppo per lui, quando uscì dalla stessa, si rese conto che i due amici erano spariti e che i suoi vestiti anche. Mick non era poi tanto spaventato e non capiva perché Regal ed Austin avessero fatto uno scherzo cosi stupido quanto assolutamente innocuo. Se ne rese conto poco dopo, suo malgrado. Foley infatti, guardandosi intorno, capii di essere finito in una spiaggia interamente frequentata da uomini, che non sarebbe neanche un problema, se non fosse che questi uomini, erano li proprio per cercare altri uomini. Mick Foley non era omofobo, e nemmeno razzista, ma dovette ammettere che quella situazione gli suonò un po' strana, visto che quel tipo di posti erano fatti a posta per certi gusti. L'ultima immagine che vide, in mezzo ad un disagio comprensibile, furono le facce di Austin e Regal che dall'altra parte della strada ridevano animatamente di lui con i suoi vestiti in mano.
E' bello di tanto in tanto, cercare di capire personalità, vizi e virtù dei lottatori quando questi sono fuori dal Ring. Il Wrestling è pieno di queste cose, come ogni vita d'altronde, ma qua assumono una dimensione diversa dato che siamo abituati a vedere i nostri beniamini sempre in vesti e personaggi diversi, spesso forzati. Anche questa è passione.