Sami Zayn è sempre stato un oggetto misterioso per me, come un bravissimo e vivace calciatore brasiliano che fa fatica ad adattarsi ai campi fangosi della provincia della Serie A. E in questa affermazione c’è la stima per il performer e il wrestler, certamente uno dei migliori di tutto il roster WWE attuali, ma allo stesso tempo la presa di coscienza, dato che mi pare evidente qualcosa non funzioni come dovrebbe. Se paragonato al tuo gemello professionale, Kevin Owens, il buon Sami è rimasto inchiodato alla partenza. È inevitabile il paragone, conoscendo il percorso dell’attuale campione Universal, praticamente parallelo a quello del canadese. La WWE non si è mai preoccupata di correre il rischio di svalutare questa accoppiata, anzi, nelle faide dei mesi passati, ce l’ha proposta addirittura con un taglio stile UFC, con interviste reali/realistiche del dietro le quinte dei percorsi personali e professionali dei due. E mentre Owens è stato scelto per occupare il ruolo del protagonista, Zayn rincorre nelle retrovie. Impegnato in faide di livello basso. Riprova che tra NXT e il main roster c’è una voragine, che poi questa voragine si chiami Vince McMahon, questo è un altro discorso. Zayn paga probabilmente la fisicità, il look e il carisma tendente alla “normalità”, che agli occhi della vecchia guardia che gestisce la baracca, non sono ben compensate dalle abilità di lottatore fuori dalla norma. La faida con Strowman misurerà perfettamente il suo rating dietro le quinte. Dico questo perché ogni risultato con cui terminerà il match di Hell in a Cell, fotograferà impietosamente il presente e quasi sicuramente il futuro di Sami Zayn. E se ci pensiamo, attualmente la WWE ha più voglia di rilanciare Zayn o iniziare a “monetizzare” Strowman dopo averlo bookato con un bel numero di jobber? Per me la risposta è abbastanza semplice. L’attuale Sami Zayn non riuscirà, senza una scossa di qualsiasi genere, a dirottare la carriera che gli si prospetta nel breve periodo. È un performer che, per lo stile di lotta acrobatico, farebbe fatica a lavorare come heel e da solo, così abbandonato al proprio destino, può perdere motivazione e non raggiungere il ruolo che si merita. Attualmente tra la posizione che ricopre e il main event, il gap da recuperare è veramente enorme. La domanda da un milione di dollari è sempre la stessa per lui: riuscirà a diventare un main eventer in WWE? Se all’inizio della carriera mi piaceva riporre qualche speranza nel suo successo assoluto, adesso abbasso un po’ il tiro. Chiaramente con i roster divisi sarebbe stupido e presuntuoso pensare al peggio, un draft a Smackdown nel 2017 potrebbe aprire nuove prospettive e con le ristrettezze dei roster e la frequenza degli Special Events, gente come Zayn può essere utilissima per ogni tipo di spot. Ma non è quel successo assoluto a cui mi riferivo prima. Per quello ci vorrebbe altro, qualcosa che è anche difficile immaginare, probabilmente è un livello che non è mai stato alla portata o invece è dietro l’angolo. In fin dei conti anche Daniel Bryan prima dell’esplosione ha vissuto in un limbo simile a questo. Nothing More