Ad ogni inzio/fine coincide, per qualche strana dinamica radicata nel subconscio delle nostre menti di appassionati di pro wrestling, una sorta di resa dei conti, un’analisi retrospettiva dell’anno che è stato.

 

Sul nostro sito, come ogni anno, vi sono stati i consueti ZW Awards, curati dal Presidentissimo Giovanni: questo articolo non vuole essere lo zampone dopo il panettone di capodanno (di voti ed awards ne avete visti sino a scoppiare in diecimila piattaforme diverse), piuttosto una sorta di promemoria personale condiviso con voi che leggete, dopo quasi un anno di analisi alternate tra lo show giallo e Lucha Underground, di cui abbiamo giá scritto in precedenza.

Le categorie che ho scelto sono pressoché quelle classiche, con un piccolo spin personale messo li “ad hoc” per tirar fuori qualche spunto di riflessione potenzialmente interessante: di certo questo anno di NXT puo´essere tranquillamente ascritto come la miglior annata di sempre, grazie soprattutto ad una serie infinita di match epici, rivalitá ben studiate, storyline a lungo termine e soprattutto tanti, tanti wrestler di primissimo taglio. L’unico problema, probabilmente, ha a che vedere con una massiccia abbondanza di talenti e poco spazio televisivo a loro dedicato. Passiamo ora ad analizzare le categorie selezionate da un’apposita giuria monocratica:

NXT Match of the Year – Johnny Gargano Vs. Tommaso Ciampa – NXT Takeover New Orleans (Unsanctioned): Il Takeover con due dei match migliori della storia dello show giallo, ossia quello appena menzionato ed il ladder match per l’inaugurale Titolo Nordamericano. Questo match è stato il culmine del primo capitolo della faida tra Ciampa e Gargano…e non ha deluso per niente. Storytelling, violenza, grandissimo wrestling, epilogo momentaneo ed estremamente funzionale nel corso del prosieguo della storia. Semplicemente sublime.

Tuttavia per me questo match se l’è giocata con una piccola perla nascosta. NXT TV Taping, June 13, 2018: Pete Dunne vs Kyle O’ Reilly (NXT UK Championship): questo match ha pagato la mancanza di una storia allo stesso livello del vincitore finale ma…boy oh boy. Un incontro PERFETTO, due stili complementari e due lottatori aggressivi ed al contempo squisitamente tecnici. Un incastro paradisiaco, una gemma per chiunque voglia rinverdire la propria passione per il wrestling: O’Reilly e Dunne hanno dimostrato cosa vuol dire applicare il concetto di arte a quello di lotta predeterminata, trasportandoci in una nuvola di eccellenza che è bene non dimenticare.

NXT Wrestler of the Year – Tommaso Ciampa: Che dire del Campione dal cuore oscuro? Questa annata l’ha consacrato come uno degli heel migliori della federazione…mi correggo, come l’heel migliore della federazione, senza timore di smentita. I suoi match sono stati a tratti epici, la sua scalata al potere è stata cosi´graduale e spontanea da divenire una vera e propria slavina emozionale: entrare in un’arena usando come theme song i “booooo” del pubblico live è qualcosa che denota heat puro. Ed essere odiato e nel contempo figo è impresa pressoché impossibile in questa epoca storica. Chapeau a lui.

NXT Female wrestler of the Year – Shayna Baszler: La Regina di Picche, senza timore di smentita, è uno dei personaggi piu´carismatici dell’intero roster. La sua storia ricorda tremendamente quella di Diamond Dallas Page: entrambi etichettati come “troppo vecchi” per intraprendere una carriera nel wrestling a 35 anni (bella coincidenza numerica, per chi ama la cabala come me), entrambi con un’etica lavorativa assolutamente invidiabile ed un’aura da predestinati, nonostante la tarda etá. Shayna andrá nel main roster a breve, oramai la direzione sembra chiara: tra sodalizio con Ronda, debutto delle rimanenti due horsewomen e conseguente faida con RR parliamo di piu´di un anno e mezzo di solide storyline. Can’t wait.

NXT Moment of the Year – “It was me!”: When life gives you lemons, just add vodka”. La WWE ha sfruttato un infortunio di uno dei suoi wrestler di punta, che sarebbe stato impegnato di li a breve in un main event titolato, trasformando una lunga e dannosa degenza in una storyline avvincente ed a lungo termine. Tutti ne hanno guadagnato: lo show, che ha avuto una “trama orizzontale” ben studiata ed avvincente, Ciampa, libero di imperversare come campione indiscusso, Black, tenuto nella mente dei fan in modo costante nonostante la lunga assenza e soprattutto Gargano, che con il suo turn ha completato la sua discesa nell’abisso, prolungando la faida con la sua nemesi e mettendo le basi per un main event al Takeover di WM da leccarsi i baffi, una volta tornato dalla parte dei buoni. Che dire, un vero capolavoro di booking.

NXT worst feud of the Year – Lars Sullivan Vs Alistair Black: Vedere il Titolo Massimo dello show lontano dal main event fa dispiacere, onestamente. Vedere che tutte le parti coinvolte nel “declassamento” della Cintura addirittura perdono in status lottando per la stessa non puo´che essere bollato come un insuccesso. Il match di per se è stato anche piu´che sufficiente, ma la faida noiosa, piatta, senza acuti di sorta se non per l’infortunio finale di Sullivan. Questa storyline ci ha ricordato che NXT è si eccellente ma non l’accademia della crusca del wrestling, ed ogni tanto le cose possono andar male anche li ed anche quando si parla di zona alta della card. Anche se, in vero, le cose non vanno male spesso fortunatamente.

NXT Worst Wrestler of the Year – Kona Reeves: Dicevamo, non é tutto oro cio´che luccica e non è tutto main eventer cio´che viene pushato. Il ritorno di Kona Reeves in #pompamagna, oramai possiamo dirlo senza timore di smentita, non ha prodotto i risultati sperati, perché per copiare The Rock, devi…no, è un concetto impossibile da realizzare. Il primo stint di Reeves faceva l’occhiolino alle sue origini Samoane (allenato da Afa Anoa’i) proprio come il primo stint di Rocky: l’attire aveva colori simili, la collana, la capigliatura, la fisicitá. “The Finest” invece, pur non essendo una copia carbone dell’evoluzione di Rocky in The Rock, comunque provava ad essere presuntuoso, abrasivo, ironico e rigorosamente con gli occhiali in luoghi chiusi, cosa che potevi fare negli anni ’90 per essere figo. Con scarsi risultati nella maggior parte dei casi anche all’epoca, ma non per The Rock. Il buon Reeves, ovviamente, é stato schiacciato dalla sua tutto sommato mediocre presenza scenica, non reggendo un confronto inusitato nemmeno per una singola puntata.

Bene, lascio la parola a voi: qualche wrestler/momento di NXT ha particolarmente catturato la vostra attenzione durante lo scorso anno?

Stay Frosty!