Raramente, vista la secolarità della disciplina e la mia età, mi è capitato di vedere nascere qualcosa nel wrestling: sicuramente non ho visto il primo episodio di Raw, né, tanto meno, quello di Nitro e ho mancato, seppur di poco, la nascita della TNA.
Con NXT è stato, evidentemente, differente.
Ho potuto, difatti, assistere alla creazione e allo sviluppo dello show, partito come un buffo concorso tra giovani emergenti (ereditando le spoglie di Tough Enough) e divenuto l’ora di wrestling più interessante dell’intero panorama mondiale.

Risulta complesso, sopratutto a così breve distanza dalla nascita di questo “fenomeno” della disciplina, stabilire quali siano state le cause del successo di questo show.
Per molti – come avete avuto modo di leggere ultimamente anche su questo sito – la chiave della popolarità dello show giallo è da rinvenirsi nella sua linearità, ossia storie e personaggi semplici che porterebbe ad un immediato apprezzamento degli stessi.
Per alcuni, invece, il clamore di NXT sarebbe solo (o quasi) da ricollegarsi alla fidelizzazione del pubblico maturata nel corso degli anni e, a sua volta, amplificata da quegli spettatori “speciali” e affezionati che popolano la Full Sail Arena.

Ora, per quanto i suddetti punti (come tutti i restanti espressi, ma non in questa sede riportati) siano validi, il successo di NXT è, a mio avviso, da scovare nella “ciclicità” che ha caratterizzato lo show.
NXT, invero, è (anzi, era) come un serpente che, al cambio di stagione, cambiava pelle, per diventare, se non più forte, comunque diverso.
A ben pensarci, infatti, abbiamo assistito, nel corso degli anni, ad un ricambio pressoché totale dei membri del roster.

Complice anche un continuo saccheggiamento / formazione di nuovi talenti e i famosi “call-up“, NXT ha saputo cambiar volto tante volte, modificando, in particolare, il suo assetto al vertice.
Questo ha permesso, secondo la mia modesta opinione, di creare un perfetto connubio tra uno show rodato, nelle meccaniche e nei tempi televisivi, e qualcosa di assolutamente nuovo e originale.

Ma adesso?

Adesso le cose appaiono cambiate.
Infatti, causa anche il passaggio dello show dal WWE Network ad un ordinario canale Tv, le cose sono indubitabilmente cambiate.
Se non vogliamo, per questioni meramente formali, dichiararlo come ufficialmente il fantomatico terzo brand, NXT si è guadagnato il suddetto epiteto nei fatti.
Tra coinvolgimenti dei lottatori del main roster sempre più frequenti (anche causa COVID) e il valore dato alle cinture, lo show giallo è, ormai, passato da cadetto ad ufficiale.

E’ in questo passaggio, o meglio nella maggiore stabilità che questa transizione ha comportato, che NXT ha perso parte del suo fascino.
Invero, la necessità di avere protagonisti maggiormente riconoscibili e costanti in uno show squisitamente televisivo, ha costretto i dirigenti a limitare il continuo ricambio generazionale.
Si è stati costretti, pertanto, a tirare un po’ più a lungo e più avanti con i “soliti” protagonisti, portandoli spesso ad un loro innaturale utilizzo (vedi Gargano).
In più, cosa mai accaduta in precedenza, si è iniziato ad intravedere un po’ di ingorgo e sovraffollamento nei diversi “livelli” dello show, prima maggiormente liberi.
La WWE, difatti, non rinuncia alle sue massive campagne di acquisto di giovani talenti, ma, al contempo, lo spazio ora ad NXT risulta essere limitato dalla presenza di alcuni e costanti punti fissi.
A soffrire maggiormente di tale situazione è ,a mio avviso, il mid-carding, in cui atleti, anche di indubbio talento (vedi Balor), iniziano a vegetare.

Uno dei pochi spunti di novità che questa situazione ci offre è riscontrabile, tuttavia, nella divisione pesi leggeri.
Difatti, per quanto fosse difficile fare peggio di quanto fatto in precedenza, i cruiserweight, fuori dal proprio ghetto e maggiormente liberi di esprimersi, stanno regalando momenti di puro intrattenimento.
In particolare, all’azione in ring (sempre ottima), si è accompagnata una maggiore attenzione in merito alla costruzione dei personaggi, con (finanche) un campione carismatico e dominante a detenere la cintura.

In sintesi, ritengo sempre che NXT offra, attualmente, il miglior prodotto di wrestling sul mercato (NJPW esclusa), sennonché ritengo che, gradualmente quanto inesorabilmente, stia progredendo verso un lento cambiamento, forse (ahimè) in peius.
Curioso, come sempre, di sentire la vostra opinione.

Claudio

Nel sito dal 2014, editorialista occasionale, blogger di 205 Live, nonché una delle voci del ZWRadio Show. Orgogliosamente sardo, venne folgorato da un Velocity su Italia 1 in giovane età; da allora non ha più smesso di seguire il Wrestling.