Benvenuti amici e buon primo lunedì dell’anno. Gli award di Zona Wrestling sono finiti ma per il secondo anno consecutivo ho deciso di portare avanti i miei personali riguardo lo show che più di tutti amo e seguo.

Tag Team of the year: Parto dal semplice qui, nonostante gli altri tag team sono stati più o meno tutti interessanti, almeno per quest’anno la sfida non c’è: i Pretty Deadly meritano sicuramente una menzione in questi miei personali riconoscimenti. Hanno saputo far ricredere quanti non credevano in loro portando avanti un ottimo regno titolato conclusosi da poco dopo un bel 2021 per loro.

Feud/storlyne of the year: Anche qui credo di andare abbastanza sul sicuro: la storyline che ha visto coinvolto Ilja Dragunov nella sua nuova versione, contro sè stesso, dopo la sconfitta con WALTER merita sicuramente il premio come migliore dell’anno. Questo a dimostrazione che un feud per continuare bene non necessita obbligatoriamente di due atleti, ne basta anche uno che sia convincente.

Breakout star of the year: Il primo e unico nome che mi è venuto in mente riguardo questa categoria è Charlie Dempsey, il quale è ritornato quasi a fine anno ma l’ha fatto in una maniera che ha sorpreso tutti: alleandosi con la Familia e mettendosi contro i Gallus, prendendo di mira nientepopodimeno che il loro leader, Joe Coffey. Bella ripartenza per chi era stato quasi del tutto “inutile” nella sua prima run ad UK.

Match of the year: Per chi ha letto gli award sa già qual è l’incontro che per me (e per noi di ZW) è stato il migliore dell’anno. Ilja Dragunov vs WALTER, un 2.0 del match del 2020, anche quello ad altissimi livelli. Era difficile fare meglio del loro primo incontro ma ci sono riusciti alla grandissima convincendo anche i più scettici riguardo l’intero show.

Moment of the year: E qui chiedo il vostro aiuto, non so scegliere. Ne ho due di momenti uno migliore dell’altro, entrambi validi seppur diversi tra loro: il primo è quasi impossibile non citarlo nonostante sia arrivato in un momento in cui era scontato ma la vittoria del titolo UK da parte di Ilja Dragunov è stato il perfetto culmine per una perfetta storyline portata avanti nel tempo in maniera egregia. Altro momento che mi ha spiazzato e, al contempo, ho tanto apprezzato è il “nuovo” debutto di Charlie Dempsey, il figlio di Reagan sta dimostrando il suo valore e sono sicura che darà del filo da torcere agli atleti dell’intero show.

Most Improved wrestler of the year: Come wrestler migliorato di più in questo 2021 appena finito direi A-Kid, ha sfidato Tyler Bate, ha vinto l’Heritage Cup e ora è nuovamente in lizza per diventare per la seconda volta possessore della coppa e per uno che ha sempre avuto la “nomea” di essere l’allievo di Tyler Bate riuscire a distaccarsi da questa e ad essere soltanto A-Kid è un bel passo in avanti.

Face of the year: Come beniamino del pubblico anche qui chiedo il vostro aiuto: chi è da eleggere tra A-Kid, Ilja e i Moustache Mountain? Sarebbe forse un po’ troppo scontato dare questo “merito” al campione UK, anche se lo meriterebbe. Per quanto riguarda lo spagnolo mi sento di nominarlo perchè il 2021 è stato uno dei suoi anni migliori e i Moustache Moutain, invece, da quando si sono ricomposti stanno facendo bene. Io non so scegliere, voi?

Heel of the year: Se per il face ho dei forti dubbi, per l’atleta più cattivo e odiato non ne ho. Con buona pace di Noam Dar che sa sempre fare bene il suo e ha vissuto anch’egli un buon 2021, il vincitore della categoria per me è Jordan Devlin, per prendere questa decisione mi sono bastati solo gli ultimi promo contro Ilja Dragunov, figuriamoci quanto può essere stato valido per tutti gli altri 11 mesi dell’anno appena finito!

E così, per il primo editoriale dell’anno ho deciso di ripercorrere in questo modo il 2021, sperando che l’idea vi sia piaciuta in modo tale da farla diventare una rubrica fissa ad ogni mese di dicembre. Aspetto i vostri commenti con i vostri pareri 🙂

Desil

Studentessa universitaria con la passione per la scrittura e le serie TV, qui vi faccio compagnia con i miei report e gli editoriali. Attualmente trovo molti atleti interessanti ma rimango fedele sin dal 2014 al mio 'credo' per il King Slayer Seth Rollins e il fu Dean Ambrose, motivo quest'ultimo per il quale ho aperto i miei orizzonti verso i lidi giapponesi e l'AEW