Il 2025 potrebbe essere il grande anno di Kazuchika Okada. Forse è una previsione azzardata, ma la AEW pare aver sparso qualche seme qua e là, a partire dalla decisione di utilizzare (in kayfabe) gli Young Bucks in smart working. E questo ha tolto indubbiamente delle certezze al talento nipponico, che si trova senza l’assicurazione sulla sua presenza nel roster.

Fin qui è stato un campione anonimo. Ma la scelta di base sul suo personaggio è stata quella giusta. I giapponesi sono quelli che soffrono di più il passaggio in America. Fanno fatica a fare i promo e non tutti gli avversari sono preparati come loro. Pertanto la AEW ha deciso quasi di “nasconderlo”, relegandolo alle spalle dei Bucks a segmenti generalmente parodistici. Lo ha protetto, garantendogli però qualche match di indubbia efficacia come quelli con Danielson, Pac, Castagnoli e O’Reilly.

Però ha ragione anche Mark Henry quando dice che aver limitato così tanto una star come lui è stata una scelta che alla lunga sta pagando a metà. Memori dell’Okada dei bei tempi, protetto (anche lì) dai vertici NJPW, abbiamo avuto un non regno, sebbene ci siano stati diversi match interessanti.

Senza i Bucks, Okada ha meno certezze. Il pari con Daniel Garcia ha messo in luce le difficoltà di questa stella di saper brillare nuovamente come un tempo. Garcia è andato a poco dalla vittoria. E il nipponico se n’è accorto, visto l’atteggiamento meno ironico e più dubbioso di fine incontro.

La AEW può usare il Continental Classic come la redenzione di Okada. Il ritorno ai vecchi fasti. Ha un girone presumibilmente più semplice sulla carta, ma non per questo è sicuro di dominarlo. E con Garcia dovranno rivedersi, prima o poi, per riprendere un discorso solamente interrotto.

Poi c’è altro.

Se vuoi davvero puntare al top, devi andare a prendertelo. Il top oggi lo rappresenta Jon Moxley assieme ai suoi Death Riders. Okada può rappresentare la “Frontline” che si opporrà alla nuova stable dominante della AEW. Può essere il nome di punta e tornare star, questa volta davvero. Questa volta anche negli Stati Uniti.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.