Siamo giunti alla conclusione dell’edizione 2018 della New Japan Cup, tra un giorno conosceremo il vincitore della finale tra Tanahashi e Zack Sabre Jr; situazione che prevede o un passo verso la tradizione oppure un altro verso qualcosa di gradevolmente diverso.
E se il mese di marzo si concluderà con l’evento negli Stati Uniti, quello dove l’attenzione sarà rivolta verso il Bullet Club e al debutto di Rey Mysterio, con uno show che avrà una impronta vicina al gusto occidentale; la bellezza della consueta Cup annuale, va a compensare il modello espansionistico degli ultimi anni. Perché in queste otto serate della Cup, si è respirato molta tradizione: gli essenziali palazzetti, le mascherine sul volto degli spettatori, molto sano entusiasmo, quello di vedere il proprio idolo a poca distanza e nella propria città.
Dopo i numeri record di Wrestle Kingdom, dopo l’attenzione mediatica portata anche da Chris Jericho e lo split tra i leader del Bullet Club, la Coppa ci ha riportato ad una atmosfera più autentica. Pochi fronzoli e tanto lottato.
Erano sedici i partecipanti e c’è da dire che quest’anno gli accoppiamenti del primo turno sono stati praticamente perfetti. Non scrivo per recensire e valutare i singoli match, se mi conoscete, è una pratica che non gradisco, mi piacerebbe in questa sede prendere i nomi dai primi eliminati, fino ai finalisti per vedere cosa ci hanno raccontato.
C’è stato poco di scontato nel primo turno, a partire da Takahashi che, nonostante sia ormai ingabbiato nella sua gimmick con accompagnatrici da tempo, ci ha fatto vedere un match al disopra delle aspettative, segno che il tempo passa, ma le qualità rimangono. Purtroppo, per il vecchio Yujiro, il tempo è passato inesorabilmente, ma in questo ruolo non dichiarato di allenatore sul campo, con i gaijin di secondo piano, è più che discreto. Tra gli eliminati della prima serata c’è stato anche Ishii, che qualcuno indicava come probabile vincitore della Cup. Oggettivamente il match contro Elgin è stato sopra la media; si può gradire o meno lo stile di lotta, ma non si può negare che il buon Tomohiro, abbia mostrato ancora una volta perché venga considerato uno dei migliori wrestler dell’ultimo decennio. Qui più che altrove l’accoppiamento è stato perfetto.
Nella seconda serata abbiamo visto le eliminazioni di Taichi e Archer. Poco da dire sul secondo, avrebbe avuto poco senso mandarlo avanti, sconfitta che non gli fa perdere lo status; su Taichi invece la questione è stata un attimo diversa. Dopo Naito nello show Anniversario, questo è il secondo match nella categoria Heavyweight. Secondo match e seconda sconfitta. Sicuramente i nomi affrontati erano proibitivi, il poco di buono che abbiamo visto è stato nel match grazie a Tanahashi; stiamo parlando di un lottatore modesto che è anni luce lontano dal minimo sindacale per una top star della NJPW attuale. Passiamo oltre.
La terza serata è stata la mia preferita, quella in cui entrambi i match del torneo sono stati divertenti da vedere. Come molti di voi stravedo per Naito e per ogni cosa che fa. Naito è molto over e la sconfitta per far strada a un finalista lo tocca fino a un certo punto; auguriamoci piani primaverili più importanti. L’altro eliminato della serata Yoshi-Hashi può offrire una cena a Kota Ibushi per la prestazione che ha tirato fuori, andando a giocarsi un notevole moonsault dalla gradinata; il resto non cambia di un centimetro la storia di Yoshi-Hashi.
E se Yano e Davey Boy Smith Jr. hanno intrattenuto discretamente il pubblico, ricalcando la stessa sorte destinata al collega di tag team, SANADA e Chuck Taylor hanno tirato fuori la perla del primo turno. Perdonate la ripetizione, ma l’accoppiamento qui è stato magistrale. Due lottatori simili con lo stesso potenziale e capacità che hanno trovato la giusta alchimia in pochi minuti. Chuckie T esce rafforzato dal torneo, nonostante la sconfitta al primo turno, auguriamoci di rivederlo nuovamente. Averlo visto in coppia con Okada di tanto in tanto nel corso delle serate, mi ha scaldato il cuore.
Elgin, Fale, Ibushi e Yano eliminati al secondo turno. Il primo dopo l’epico e agonico match contro Ishii cede, ma esce a testa alta, considerati i problemi professionali con la sua ex promotion a fine dello scorso anno, ha avuto un trattamento decisamente importante e non scontato. Fale e Yano servivano a fare tabellone, niente da dire. Ibushi è dentro la faida Cody-Kenny e più che fargli fare una prestazione importante non potevano fare, il character deve rimanere impegnato con i Golden Lovers e una title shot come singolo non avrebbe avuto il minimo senso. Kota è in formissima e questo è un grande sollievo.
E la final four è bella che fatta: SANADA, Zack Sabre Jr., Tanahashi e Juice Robinson. Partiamo da quest’ultimo, che ha sorpreso un po’ tutti; tutti noi che ancora lo associamo al disgraziato periodo in WWE, ma quella era una vita fa. I match contro Tanahashi e Elgin ci dicono che Robinson non è il miglior talento della New Japan, ma non è neanche da buttare via. Il look ai giapponesi piace e in situazioni come queste torna sempre utile. Calma e gesso, non c’è niente da costruire o da ricostruire, questo è probabilmente l’apice della sua carriera, diamogliene atto pacificamente.
SANADA, che per dovere di cronaca è al momento tra i miei favoriti in Giappone, ha fatto benissimo e non è stato travolto dall’uragano Okada che distrugge tutto (o quasi) quello che tocca. SANADA è un prospetto di altissimo profilo per quanto mi riguarda, magari il G1 Climax potrebbe essere un rischio, ma ogni tanto bisogna pure buttarsi e questa Cup lo porta un gradino più in alto.
E arrivando ai due finalisti, l’incontri domani vedrà Zack Sabre e il vecchio Tanahashi scontrarsi e, come dicevo all’inizio, o andiamo verso un “tradizionale” match per il titolo massimo oppure proviamo qualcosa di più stimolante con l’Intercontinentale. Escludiamo il titolo NEVER dal conto. Tra i quattro match possibili, quali potrebbero essere i più appetibili? Okada vs Zack, Okada vs Tanahashi, Suzuki vs Zack o Suzuki vs Tanahashi? Se hanno fatto arrivare fino a questo punto Sabre, direi che è arrivato il momento di dargli ultima vittoria. Sabre che sfida Suzuki per il titolo Intercontinentale sarebbe la situazione che più gradirei, vederlo contro Okada sarebbe un massacro. Evitiamolo. Di contro l’ipotesi più plausibile sarebbe quella di dare a Okada un avversario più che credibile e con uno star power importante in vista degli eventi americani e, in questo, l’ennesimo scontro con Hiroshi Tanahashi sarebbe la via più facile.
In fin dei conti, come detto, la scelta è una: coraggio con Zack Sabre vs Suzuki o tradizione con Tanahashi vs Okada?