Nella WWE di oggi c'è un flusso esagerato di wrestler, tra chi va e chi viene, e per ogni giovane promessa, rookie e leone affamato pronto ad entrare nel main roster e staccare il biglietto per il paradiso, c'è una vecchia conoscenza che rimane sempre in fondo alla fila in attesa che un giorno prima o poi arrivi il suo turno, e durante questa fase di purgatorio c'è chi si avvicina per un attimo alle nuvole e chi invece vede da vicino le fiamme dell'inferno.

Quest'oggi ci occupiamo dell'analisi di sei rappresentanti della suddetta categoria esaminando caso per caso.

Emma
Della ragazza australiana di certo non si può affermare che non abbia trascorso quest'ultimo periodo in piena tranquillità, senza dover esclamare le famose parole "che noia che barba" della grande Sandra Mondaini. Passare dall'arresto al rilascio e dal licenziamento e alla riassunzione le avrà scombussolato il sistema nervoso ma almeno è riuscita per qualche giorno a farsi notare dalla dirigenza. Un metodo alquanto strano ma molto probabilmente efficace. Emma così facendo è tornata, seppur negli show minori, a lottare in qualche match uscendo da quella bolla dell'anonimato in cui era sprofondata dopo la separazione da Santino Marella. Attualmente appare come un pesce fuor d'acqua, fuori dalla lotta per il Divas Title e lontana dalle prime pagine occupate dalle protagoniste del reality show. La speranza è che, una volta calmate le acque, la WWE decida di sfruttare a pieno tutto il suo talento mostrato ad NXT in quanto non ha nulla in meno delle altre colleghe, semmai di certo qualcosa in più. L'aspetto sbarazzino e allo stesso tempo incisivo, l'aspetto comedy e il wrestling lottato si incastrano adeguatamente rilasciando responsi convincenti. Emma non ha alcun bisogno di un cambio di gimmick, il character con cui si è presentata funziona, di conseguenza non resta che ridarle fiducia affinché possa cominciare un nuovo capitolo e perché no averla un domani come nuova campionessa. Il movimento #Emmalution merita una seconda chance.

Big E
Problemi nel trovare una collocazione ben precisa anche per il colosso. Che la fed abbia le idee abbastanza confuse su come impiegarlo è chiaro e l'ingresso nella stable con Kofi Kingston e Xavier Woods ne è l'esempio lampante. Alla fine della fiera è stato davvero un peccato non avere avuto modo di godere delle gesta del tag team formato appunto da Big E e Kofi Kingston. L'idea non era male, un mix tra agilità, acrobazia e potenza. Un connubio di qualità che avrebbero potuto dare alla categoria una coppia niente male con del potenziale specie se si sarebbero realizzate le voci che vedevano eseguire il classico turn heel. Poteva essere un ottima occasione per un rilancio ed invece il dietrofront ha riportato Big E in purgatorio. Inverosimilmente a quanto i big man vanno a genio al padre padrone Vince McMahon, l'atleta possente ex-campione ha fatto fatica a imporsi e ad impressionare Triple H e soci. Un fatto in cui fatico a trovare una motivazione plausibile in quanto l'atleta nonostante la stazza ha dimostrato di avere tre le sue corde anche doti atletiche e una movenza fluida scongiurando l'ipotesi di incontri statici come possono essere quelli di Mark Henry. Eppure dopo una partenza sciolta e interessante come amico di AJ Lee a mo di protezione per Dolph Ziggler, l'interesse è per il 28enne del Texas è andato via via scemando. Se la faida con Rusev da una parte gli ha ridato notorietà, dall'altra è visto come colui che è stato asfaltato dal bulgaro in ascesa. Essere un Cena-boy è una garanzia che gli eviterà quasi sicuramente un licenziamento ma guardando al futuro la scelta del tag team sembra quella appropriata e se la WWE lo ha ultimamente affiancato a Kofi può essere più che un segnale.

Justin Gabriel & Tyson Kidd
C'è chi sale e chi scende, e i due sopracitati ne sanno qualcosa. Fare il passo del gambero non è gratificante, passare dal main roster ad NXT ha il sapore di una bocciatura nella speranza che il nuovo processo di ricostruzione porti il risultato premesso. Tale situazione è ciò che Gabriel e Kidd stanno provando sulla propria pelle e se non tutti i mali vengono per nuocere, raggiungere un giorno la luce in fondo al tunnel non è un miraggio. Non tutti possono avere in carriera il successo desiderato da singolo e rifugiarsi nel tag team può essere un ottimo espediente. La riproposizione dei due come coppia all'interno di NXT va a riprendere il periodo targato 2012 quando lottarono fianco a fianco in più occasioni. Avere uno stile molto simile, facilita il duo e quando entrano in azione il risultato è più che soddisfacente. Forse in termini di appeal hanno qualche lacuna ma con un lavoro ben articolato si potrebbero colmare diventando una preziosa risorsa per la tag team division. Ad oggi la coppia Gabriel & Kidd è una certezza e presentarsi in versione heel è funzionale ai lori personaggi anche come singoli. Se Justin ha poche possibilità di sfondare, per Tyson vale il discorso opposto. Il canadese ha la stoffa giusta, la sua faccia funziona, ha cominciato a farsi sentire anche con il microfono in mano e pian piano sta venendo fuori dal guscio. Un character semplice, all'apparenza normale, nulla di speciale ma a suo modo interessante. Il ragazzo sa farsi valere, sul ring ha quella marcia in più per poter dire: "lui è uno giusto". Se alla fine averlo fatto retrocedere a NXT ce lo restituirà in versione migliore di quanto non lo era prima, vorrà dire che a volte bisogna sfruttare ogni risorsa prima di poter mettere la parola fine. Justin Gabriel & Tyson Kidd hanno buone probabilità di essere scelti e avere due opzioni è meglio che averne una.

Christian
Che altro dire se non Mistero! Un enigma impossibile da risolvere. Un caso da analizzare con quelli di Chi l'ha visto o con Salvio Sottile alla conduzione di Quarto Grado. Il canadese nel corso degli ultimi anni ha avuto troppe ricadute finendo per essere perennemente infortunato. E' un vero peccato appendere gli stivali al chiodo senza una fine degna ma bisogna fare i conti con la realtà e per ironia della sorta The Instant Classic rischia di dovere chiudere per sempre come l'amico di sempre Edge. E' da fine Marzo che non sale sul ring per un match e a parte qualche apparizione in veste di opinionista, di Christian si sono perse le traccie. Cosa c'è di vero dietro al suo stato di salute e di recupero possono saperlo solo i diretti interessati e a quasi sei mesi dall'ultimo incontro disputato le speranze di vederlo nuovamente tornare sono poche, ma mai dire mai. Per lui ovviamente ci sarebbe un trattamento adeguato e se corpo e mente saranno ancora integri per magari un ultimo stint, ci sarà da divertirsi. Christian ha toccato l'inferno ma una risalita non è da escludere.

Zack Ryder
Concludiamo con il caso più disperato in quanto il wrestler sotto la lente di ingrandimento è quello che rischia più degli altri analizzati un licenziamento. Per Ryder i tempi gloriosi sono terminati da un pezzo e del ragazzo che veniva acclamato a gran voce tanto da ottenere un push dalla fed e vincere titoli minori. La Rydermania era coinvolgente, il suo personaggio aveva presa sul pubblico, i gadget spopolavano e Zack diventava sempre più over. Successivamente come un lampo tutto finì ed ora per l'ex campione statunitense non resta che fare il jobber. Purtroppo, a differenza degli altri, per lui vedo poche speranze di risalire la china. Le idee mancano, nessuna faida in atto, nessuna rivalità da sviluppare. Con le nuove leve che giorno dopo giorno scalano la gerarchia, per gli altri non resta che guardare accontentandosi di qualche piccolo spot ma per altri ancora non restano neanche le briciole. Trovare una soluzione è pura utopia in quanto è evidente come la WWE abbia perso interesse nel riproporlo in tv. Le probabilità che termini come JTG sono alte ma stare nella World Wrestling Entertainment, pur senza far niente, ti fa guadagnare parecchi soldini tale da ingoiare il boccone amaro e accettare a malincuore quello che la fed gli propone.

Quale futuro attende i nostri wrestler?