Tra due giorni sarà Wrestlemania, l’evento più importante dell’anno per ogni fan che si rispetti. Eppure c’è qualcosa che non va, un non so che di intangibile che forse riuscirò ad afferrare scrivendone e parlandone con voi. Più pulsante dei bicipiti di Snoop Dogg, ecco a voi l’editoriale odierno.

Scrivere un editoriale, nella settimana immediatamente antecedente Wrestlemania, per me è sempre stato molto semplice e divertente: mille motivi di interesse, entusiasmo alle stelle e tanta, tanta carne al fuoco, al punto che il problema principale era avere l’imbarazzo della scelta. Eppure nelle ultime due edizioni, in particolare, l’entusiasmo ha lasciato il posto ad un’atrofia mentale, causata principalmente da una gestione creativa del prodotto wrestling decisamente non all’altezza del momento “topico” dell’anno. Sarà un caso che le ultime due WM sono state le primogenite dell’era Network? Non credo.

Leggo la card di Wrestlemania. Andre The Giant Battle Royal: ottimo pretesto per dare a tutto il roster la famosa “paga da Wrestlemania”, dunque buon per loro e meno per me visto l’infimo livello medio. Ladder match valido per il Titolo IC: ottimo sulla carta, potenziale showstealer della serata…incentrato totalmente sul sempreverde gioco del ruba-bandiera. Match delle Divas: tanto, tanto ben di dio che addolcirà i miei occhi, nulla da eccepire per questo programma tutto sommato sufficiente per il minutaggio prestatogli. Undertaker vs Wyatt è un incontro che non ho voglia di vedere, basato solo su promo dall’incomprensibile al decente (lunedì). Sting vs HHH sarà figo, ma è stato costruito davvero malaccio, soprattutto nelle ultime tre settimane. Orton vs Seth sa di vecchio oltre che di inutile riempitivo. Rusev vs Cena è decisamente la faida meglio costruita del mucchio, mentre il main event ha perso l’ultimo motivo di vero interesse nel momento il cui il rinnovo di Lesnar è stato appeso in pubblica piazza. In modo totalmente incomprensibile, per una serie di motivi plurimi.

Innanzitutto Lesnar sarà acclamato come il babyface definitivo a Wrestlemania. Se qualche piccola (minuscola) parte di pubblico a WM aveva ancora intenzione di non tifare per lui all’alba dell’ennesimo “tradimento”, ora che il rinnovo con la WWE è stato annunciato nessuno, e dico NESSUNO avrà voglia di tifare Reigns contro il Campione. E perché Lesnar dovrebbe essere odiato? Ha un look figo. Ha il dio del microfono come manager. E’ una macchina distruttrice. Non compie scorrettezze ma semplicemente ammazza tutti. Cos’ha di heel questo Brock? Assolutamente nulla. Dunque aspettiamoci una colossale rivolta anti-Reigns, che verrà (forse) tifato dagli Usos e da qualche ragazzina tredicenne che già lo vede come ottimo tronista vincente al televoto. Il principale motivo di interesse, dicevo, riguardava il dubbio circa il rinnovo di Brock ed il suo possibile approdo i UFC. Allo stato attuale, invece, anche questo ci è stato tolto.

Onestamente, a questo punto una vittoria per Reigns da babyface finirebbe con l’ammazzarlo, punto e basta: l’unico modo che la WWE ha per poter uscire da questa clamorosa impasse sarebbe turnarlo heel, come scritto in precedenti occasioni. Pensateci. Reigns vince contro Lesnar nel main event di WM: avrebbe un regno brevissimo, che non gli servirebbe assolutamente in chiave futura. Lesnar annienta Reigns: avrebbe sul groppone una sconfitta pesante, da cui sarebbe difficile (ma non impossibile) ripartire. Per non parlare poi dell’ultimo segmento di Raw, il momento finale in cui lo spettatore dovrebbe esclamare “Si, caxxo! Corro a comprare il Network ed una cassa di Peroni per domenica sera!” che invece ha visto i due main eventers contendersi materialmente la Cintura ricalcando le orme di Yoghi ed il Ranger Smith nell’eterna lotta per il cestino della merenda. Ma il problema ha “infettato” tutto lo show di Lunedì.

Rusev contro Swagger versione 8.0, non gradita e non richiesta (il modo in cui poi il Russo ha asfaltato Cena lascia davvero pochi dubbi sull’esito finale del match a WM, in cui G.I. John livellerà Rusev e tutta la Tundra), un accenno di frizioni tra AJ e Paige, multi-man tag team match come se fosse Smackdown 2012, l’ennesimo momento il cui Seth e Randy si sono affrontati PRIMA di Wrestlemania (quanto è sottovalutato il tenere divisi gli avversari al giorno d’oggi), una parentesi con Hogan, Curtis Axel, Snoop Dogg ed il suo HO-Train #GiveDivasAChance ed infine un job di Bryan in un bel match (nulla più) con Ziggler, presagio limpido del fatto che il favorito per la vittoria finale sembra proprio essere il nostro barbuto e bistrattato amico. Un po’ pochino per il proverbiale go away show.

Domenica sarà uno spettacolo meraviglioso. Entrate da brividi, falsi finali che faranno gridare un intero stadio, emozioni, match a 5 stelle e, di sicuro, qualche sorpresa nel main event. Tuttavia Wrestlemania non deve, anzi non dovrebbe essere uno spettacolo fine a se stesso in grado di cullarsi in modo TOTALE solo ed esclusivamente sul proprio nome. Wrestlemania è Natale, e Natale non è solo il 25 Dicembre ma è la preparazione dell’albero, comprare le palline, vedere le luci per strada, sentire i campanellini nei negozi, preparare (a Napoli) l’insalata di rinforzo, comprare i regali, abboffarsi alla Vigilia ed infine festeggiare il giorno 25. In questa Wrestlemania è mancata la preparazione, è mancata l’incredibilmente appagante sensazione di attesa che noi tutti amiamo ed apprezziamo. 10 anni fa, in piena brand extention, WM21 proponeva un sontuoso Batista vs HHH, Cena vs JBL, Eddie vs Rey, Taker Vs Orton e soprattutto uno dei match più belli che io ricordi, ossia Angle vs HBK. C’era anche Big Show vs Akebono, ma va bene così: la morale è che rivivendo quella card, e tutte le settimane di costruzione che l’hanno preceduta, rimpiango Angle che massacra Jannetty e Cherry, l’ottima costruzione di Cena, l’incredibile sforzo creativo in grado di rendere Batista un main eventer al momento giusto e molto altro. C’era una costruzione alla base, c’era stato corteggiamento e Wrestlemania non solo fu un grandioso show, ma fu anche Natale.

A questa Wrestlemania manca la magia e purtroppo non bastano Heyman, Lesnar e Rollins per rendere un evento così mastodontico qualcosa di speciale. Questa Wrestlemania Play sa di transizione, in vista della possibilmente prestigiosa 32esima edizione: saranno quattro ore bellissime che ci lasceranno ben poco, se non una gradevole sensazione di appagamento visivo.

E da WRESTLEMANIA, invero, è lecito aspettarsi qualcosa di più.

Danilo