No, non siete capitati per sbaglio su zonamasterchef.net. Ho preso in prestito una metafora culinaria per il titolo di questo editoriale dedicato al probabile primo main event femminile di Wrestlemania, al momento piuttosto deludente. Le premesse erano ottime e non poteva essere altrimenti con tre protagoniste del genere.
Ronda era una star già prima di esordire in WWE, per quanto il suo addio alle UFC sia avvenuto dopo due dolorissime sconfitte la sua fama rimaneva totale. Dopo un buon esordio è migliorata nel corso dei mesi, ambientandosi alla nuova realtà e venendo premiata (a mio giudizio prematuramente) con il titolo di categoria. A livello di star power è la più forte di tutto il roster.
Charlotte si è dimostrata all’altezza del cognome che porta. Per quanto l’essere figlia del Nature Boy sia indubbiamente un bel biglietto da visita, se non mantieni certe aspettative quel Flair dopo il nome può diventare un gran peso. Lei a mio giudizio è la wrestler più completa tra le ragazze e tra i top considerando anche i maschi. Carismatica, ottima al microfono (e in particolare da heel) e bravissima sul ring. Davvero difficile trovarle dei difetti.
Becky sembrava la più sfortunata delle Four Horsewomen, destinata a veder le amiche accumulare titoli mentre rimaneva tristemente nell’ombra. Forse proprio per via della scarsa considerazione della federazione nei suoi confronti il pubblico ha iniziato ad adottarla e tifarla come mai prima, un po’ come successe a Daniel Bryan e lo Yes Movement. Lei è riuscita a cavalcare il momento tirando fuori un personaggio badass che non ha fatto altro che amplificare il sostegno nelle arene di tutto il mondo. Oggi è la protagonista ideale per questa road to Wrestlemania.
Insomma, c’erano tutti gli elementi per una faida meravigliosa, degna del primo main event al femminile nello show più importante dell’anno. Eppure la WWE sta riuscendo nell’impresa non facile di rovinare anche questo.
Becky vince la Rumble e tutti siamo felici. Certo si poteva evitare quella telefonatissima sostituzione di Lana, così come il vederla vincere da zoppa contro l’avversaria sana, mi concediamo alla WWE questa malsana perversione nel vedere il face trionfare nonostante mille avversità.
Quindi Becky contro Ronda a Wrestlemania? Forse, perché prima Triple H e Stephanie vogliono verificare che la rossa sia in grado di combattere. Lei fa gli esami e tutto a posto? Sì, ma prima abbiamo dovuto perdere tempo con la Lynch che temendo fregature si rifiutava di sottoporsi ai controlli, preferendo attaccare The Game. Ma tranquilli, delle scuse in diretta sono sufficienti per sistemare tutto. A meno che non intervenga Vince, che così di punto in bianco decide che vincere la Rumble non conti un beneamato, quindi fuori Becky (per giunta sospesa) e dentro Charlotte, un espediente che hanno considerato così intelligente da ripeterlo con Kofi e Owens.
Cosa organizza allora la Lynch per riguadagnarsi il posto? Pestaggi delle due rivali a tradimento, arrivando in stampelle ma poi trovando comunque l’energie per pestare le nemiche. Evidentemente ha colpito duramente in testa Ronda, dato che la commozione cerebrale può essere l’unica motivazione per farla decidere di restituire il titolo pur di far inserire anche Becky nel match dopo che questi l’ha aggredita più volte. E il suo piano riesce! Almeno in parte, perché la rossa viene riaggiunta all’incontro, battendosene il belino (perdonate il “ligurismo”) della decisione presa da Vince, ma lei viene esclusa.
“Ma no cara Stephanie, hai capito male! Scherzavo nel voler restituire la cintura, era una burla per far raggiungere la mia amica per ringraziarla di tutte le volte che mi ha colpito a tradimento. Io sono buona e brava, fammi rientrare!”. E le sue parole sono state ascoltate, il titolo vacante torna nelle sue mani, mentre la Lynch da essere stata messa in un incontro per il titolo torna a esserne esclusa, ma con possibilità di guadagnarsi il posto in quel superfluo special event chiamato Fastlane. Ma giusto per aggiungere un plot twist alla vicenda, la santa Ronda che era pronta a perdere il titolo (almeno a parole) per far riaggiungere la nemica diventa poi una furia, pronta a pestare tutti e voltando pure le spalle al pubblico. Fantastico.
Ho voluto rivivere le varie fasi di questo feud perché più le rileggo più emergono i buchi di sceneggiatura e assurdità. La logica è andata a donne di facili costumi da tempo e chissà cosa ci aspetta ancora da qui a Wrestlemania. Tutto questo mentre nel frattempo a Smackdown la povera Asuka non ha più nessuno all’altezza come rivale e il suo regno avanza nell’anonimato più totale.
Mi sembra impossibile gestire la situazione femminile in modo peggiore, hanno azzeccato le protagoniste fallendo completamente nel modo di rapportarle tra di loro. E’ proprio vero, puoi avere i migliori ingredienti al mondo, ma se cucini male in tavola porterai comunque una schifezza.
Sergedge – EH4L