Recentemente intervistato da Sports Illustrated Media Podcast, Paul Heyman ha detto la sua sul “turn heel” di Roman Reigns e sul tempismo del cambio di personaggio del Campione Universale, di cui ora è consigliere speciale. Ecco le sue parole, che sicuramente non troveranno d’accordo i molti che inizialmente hanno giudicato tardivo il passaggio di Reigns tra i “cattivi”.

“Lo volevamo tutti da tanto”

“Non era mai il momento giusto, anche se sia io che Vince McMahon che Roman stesso lo volevamo da tempo. Anche solo un anno fa, non lo si poteva togliere dal ruolo di volto della federazione. Non era abbastanza esperto e nemmeno resistente o maturo. Adesso invece, se lo si guarda in faccia, si vede quella maturità e quell’esperienza. Le ha date di santa ragione al cugino a Hell in a Cell, dicendo che facevano questo da ragazzi e lo fanno ora che hanno 35 anni e dimostra in pieno i suoi 35 anni. Prima gli davi 20 o al massimo 30 anni, appariva troppo giovane. Non aveva cicatrici, nemmeno un accenno di grigio. Ora sul suo viso si vedono la guerra, gli obblighi, le responsabilità.”

Solo questione di età?

Heyman ha concluso, dicendo che per lui il cuore di un personaggio WWE che deve essere al top è il peso del fardello che porta su di sé e ora Roman Reigns è pronto a mostrare tutto ciò con il suo nuovo atteggiamento.

FONTE411Mania
Ciao, ho 44 anni. Seguo il wrestling dai tempi di Hogan, Macho Man e Jim Duggan. Dopo un'interruzione di una decina d'anni, ho ripreso a seguire nel momento di splendore di Cena, Edge e Orton, diventando spesso critico verso il prodotto WWE, ma sviluppando una vera passione per personaggi heel o borderline (Punk, Owens, Wyatt) e per i cosiddetti ciccioni volanti (Umaga, Keith Lee, Samoa Joe). Mi piace molto scrivere e ho una laurea in lingue e letterature straniere. Per vivere, faccio il bibliotecario e l'attore di teatro, forse anche per questo del wrestling apprezzo molto le storie e la recitazione.