Rieccoci pronti per un nuovo premium live event WWE. Payback è a pochi giorni di distanza, da editorialista di Raw analizzerò i feud in corso che coinvolgono gli atleti dello show rosso. È da promuovere o bocciare la costruzione delle rivalità? Vediamolo insieme.

Kevin Owens & Sami Zayn vs Judgment Day. La costruzione del feud ha avuto il problema dell’assenza di Owens per infortunio, per fortuna non così grave da far saltare tutto. Il vero punto di interesse è quello interno al Judgment Day, nel quale Balor e Priest sono sempre più ai ferri corti con la variabile McDonagh di mezzo: entrerà anche lui nella stable o lui e Finn ne usciranno fuori? Non sarebbe così male vedere gli heel in conflitto tra loro condividere le cinture di coppia, allo stesso tempo liberando i face che riprenderebbero le carriere in singolo, ma non sono sicuro sia questa la volontà della WWE. Le cinture hanno perso un po’ di valore da quando erano contese tra gli attuali campioni e gli Usos, ma la faida resta interessante grazie alle incognite interne al gruppo fondato da Edge. Giudizio rivalità: buono.

Steel cage match: Becky Lynch vs Trish Stratus. Sulla carta mettere uno dei nomi più importanti del panorama femminile attuale della WWE contro una Hall of Famer sembrava una mossa vincente, ma il feud fatica a decollare. Ci sono stati alti e bassi, la forma di Trish poi non ha regalato i match che si speravano, inoltre il loro incontro previsto per Summerslam è stato cancellato (o rimandato, se preferite). Nelle ultime settimane le cose sembrano andare un po’ meglio e l’inserimento in tutto ciò di Zoey Stark sta avendo un suo senso e utilità. Proprio nell’ultimo episodio abbiamo assistito ad un Falls Count Anywhere match tra lei e Becky parecchio divertente. Spero sia di buon auspicio per l’incontro nella gabbia che vedremo sabato notte e mi auguro pure che possa essere la conclusione del feud. Giudizio rivalità: sufficiente.

L.A. Knight v The Miz. I loro personaggi si integrano bene, entrambi si atteggiano a superstar e hanno un grande ego. Knight, dopo i fallimenti con il money in the bank e nel diventare il primo sfidante al titolo degli Stati Uniti, finalmente sembra godere di un po’ di fiducia da parte della dirigenza che si è decisa a cavalcare l’onda. In tutto questo abbiamo avuto parti comedy come questa settimana quando The Miz ha imitato il rivale, ma si è rimasti anche in bilico tra realtà e finzione: è giusto puntare Knight o è solo la moda del momento? Miz ha instillato più volte questo dubbio, ricordando quanto lui si sia fatto il mazzo per anni mentre ora Knight grazie a poche catchphrase e alla parlantina è diventato l’idolo del pubblico. L’ex NXT è stato molto bravo anche nella puntata dedicata a Wyatt, onorandolo e allo stesso tempo mandando avanti il feud in cui è coinvolto. Questo di sabato sarà un test importante, perché se sotto il profilo dei promo è andato tutto bene, qualche dubbio in più c’è riguardo il lottato. I due sapranno lottare un bel match tra loro senza bisogno di stipulazioni? Presto lo sapremo. Giudizio rivalità: molto buono.

Rhea Ripley vs Raquel Rodriguez. Il regno dell’attuale campionessa non è stato finora tra i più interessanti, ma non per colpa sua. C’è troppo divario tra lei e il resto del roster, considerando che alcune atlete con cui avrebbe rivalità accese sono a Smackdown o sono occupate (tipo con Becky). Il fatto che la campionessa femminile di Raw sia rimasta fuori da Summerslam è grave, oltre a essere un chiaro sintomo della situazione che coinvolge il suo titolo. Ora però ha di fronte Raquel, la quale non ha una lunga carriera alle spalle ma fisicamente regge il confronto. Non credo avremo un cambio titolo, ma sarà un bell’esame per la Rodriguez, la quale dovrà dimostrare che non sfigurerebbe con una cintura mondiale alla vita. Se il match sarà all’altezza delle aspettative, penso che nel giro di dodici mesi potrà davvero diventare campionessa. Giudizio rivalità: sufficiente.

Seth Rollins vs Shinsuke Nakamura. Quando il giapponese ha attacato a tradimento il campione, ho storto il naso. So che goda della fiducia di Triple H, ma dopo anni di midcarding non mi sembrava avesse la costruzione adeguata per essere uno sfidante credibile per un titolo del mondo. Oltretutto le difficoltà linguistiche limitano molto i suoi feud, così come quelli di Asuka. Alcuni di questi concetti li condivido ancora, ma sono stato piacevolmente sorpreso nelle ultime settimane. La scelta di registrare i promo di Nakamura limita i danni e, anche se non si potrà riproporre in ogni sua faida, hanno trovato la chiave giusta per farmi interessare a un match tra i due. Nakamura qui ci appare come un cattivo da anime, subdolo che conosce il punto debole dell’avversario ed è pronto a sfruttarlo. Si è portato in vantaggio con altri attacchi alle spalle, parlando di codice e di onore, di come lui e Seth in fondo si somiglino. Penso che non potessero fare di meglio nel presentare una faida tra i due, vediamo se il match sarà superiore ai loro precedenti non così eccezionali. Giudizio rivalità: buono.

Tirando le somme, in queste settimane di avvicinamento a Payback promuovo la costruzione dei vari feud. Certo, ci sono delle lacune come in quelli femminili (con Trish e Becky ho voluto dare un sei di incoraggiamento visti i miglioramenti recenti) ma, grazie alla curiosità per cosa accadrà nel Judgment Day, all’ottima chimica e tra Knight e Miz e all’impacchettamento da main eventer ricevuto da Nakamura, possiamo ritenerci soddisfatti per come si presenta il premium live event.

PER WINDHAM. Chiudo l’editoriale con una dedica a Windham Rotunda, conosciuto dai più come Bray Wyatt. Era il mio wrestler preferito tra quelli attuali, non mi importava che i suoi match non fossero a cinque stelle, io nel wrestling cerco soprattutto storie e lui offriva qualcosa che nessun altro riusciva a fare. Come leader della Family con Sister Abigail, nella Firefly FunHouse e come Fiend, fino al suo binomio con Uncle Howdy, riusciva sempre a farmi perdere la testa negli universi che custodiva dentro sé. Da scrittore horror in erba quale io sono, la sua creatività per me è sempre stata un esempio e nutrivo e nutro ancora un’ammirazione enorme per il suo dono. Ora, come tanti, sento un grande vuoto, ma i castelli di tenebra che ha costruito negli anni resteranno intatti nel mio cuore, nelle cui sale quotidianamente avanzerò per trovare conforto e nostalgia. Seguiremo sempre le poiane e prima ancora che ci dicesse “let me in” in molti l’avevamo già lasciato entrare. Addio Windham.

Sergedge – W