Il ppv “Revolution” della All Elite Wrestling aveva riesumato un vecchio detto di Vince McMahon. Il Chairman della WWE aveva dimostrato col tempo che il pubblico ha la memoria di un pesce rosso che, di tanto in tanto, va scossa con qualcosa di eccezionale. Non importa che avvenga in positivo o in negativo, i fan ricorderanno sempre quella. Non ciò che è accaduto prima. E così non ha importanza che Moxley vs Omega sia stato un bel match, tutti hanno ricordato quel ridicolo finale coi miniciccioli.
Però nella vita di una federazione c’è sempre un modo per recuperare. Ed un altro mantra di Vince McMahon è che nelle occasioni cruciali, il pubblico deve andare a casa felice. Per questo il 98% dei main event di Wrestlemania si concludono con un lieto fine. Perché per quanto possiamo essere cinici, aggressivi, intraprendenti, pretenziosi, poi con il finale tenerone ci sciogliamo in un sorriso. Le storie questo raccontano, dopo tutto: il viaggio dell’eroe. Dalle prime difficoltà fino al riscatto finale. La carriera di Hogan da face si è basata sempre su questa semplice struttura, con qualunque avversario – che fosse Andre The Giant, Ted Di Biase, The Undertaker, Sgt Slaughter, Yokozuna o chiunque altro.
La All Elite Wrestling ha registrato questa lezione e ha agito di conseguenza. Così vedete il finale dell’ultimo episodio di Dynamite, che se non ha rasentato la perfezione in termini di storytelling poco ci mancava. E avete notato? Nessuno si è più ricordato che fin lì la storyline tra i Best Friends e Miro/Sabian era stata fiacca, noiosa, a tratti mediocre. Nessuno si è più ricordato che Miro risultava sprecato, Sabian così palloso che te lo dico a fà, Penelope una cagna (perdonate il termine sessista, ma è una citazione a Boris), Chuckie e Trent dei vuoti cosmici, Cassidy ripetitivo.
E saranno stati tutto questo, ma all’improvviso le lamentele sono sparite. Il match è stato azzeccato,e c’è da dire che la AEW ad oggi non ha sbagliato un match uno a stipulazione speciale. I Best Friends poi si esaltano in queste dinamiche e Orange Cassidy può essere meno pigro di com’è di solito. Allora gioca un po’ con le macchine, utilizza un po’ di oggetti e vedrai che tutto andrà bene. Ma se Cassidy e Chuckie avessero vinto e basta, non avresti storto il naso?
Eccerto che sì! Perché per quanto il pin se lo prenda Sabian, devi giustificare il fatto che Miro e Penelope siano ininfluenti nelle storti del match. La Ford se la prende giustamente la Statlander, che in Being The Elite era molto vicina a Cassidy e così riprendono la loro storia. Magari avendo una sotto storyline femminile per consentire a Kris di rientrare e di vendicarsi dell’infortunio di un anno fa. Trent invece ritorna anch’egli in pompa magna da un infortunio e in contesto di 3 vs 1 rende accettabile e sorridente la vittoria dei Best Friends.
Il finale dunque è giusto. Si chiude col lieto fine, i quattro si abbracciano e tutti vanno a casa contenti. E ci vanno anche in funzione di una puntata che è stata come volare sulle montagne russe per due ore. Dove c’è stato di tutto, con una parte finale tutta di corsa. Un main event deludente avrebbe reso vana la necessità di portare il pubblico allo stremo tra spotfest, continue risse e tanto altro.