Quando torni da una stancante (mezza) giornata di lavoro, hai diverse cose per la testa. Ti siedi, mangi ma eviti come la peste i social perché ti devi vedere tre ore di Raw, registrate da SKY e/o eventuali, decidendo praticamente di auto lesionare i tuoi occhi senza apparente motivo. Non basta la scarsa paga, vuoi proprio farti del male e lo fai così, per partito preso e perché ancora ci credi. Credi nel fatto che si costruisca una buona Road to Wrestlemania, ma soprattutto credi nelle fate, traendo le prime conclusioni, visto che ti sei fatto sei ore di Live, cambiando il turno, per seguire Royal Rumble alle due di notte. Ma non divaghiamo. Ti siedi ed ammiri Raw, skippando qua e là (è impossibile, giuro, vederlo tutto) in una serie di sfortunati eventi che non ti sembrano nemmeno una puntata unica ma quasi le tappe di un feud trimestrale da quanto è dannatamente lungo. Come quest’ultimo periodo, abbiate pietà. Finisci la puntata, ti alzi e ti rendi conto che hai buttato un pomeriggio quando c’erano i nostri report che in cinque minuti (più 10 di video Youtube) ti avrebbero fatto passare una giornata migliore (più o meno).
Il giorno due di questo diario ha più o meno la stessa ruotine. Sveglia, lavaggio denti-doccia, lavoro e si va a casa. Oggi finisci un po’ prima (miracolo per chi come me lavora in un centro commerciale) e sono solo le 10. Ti rendi conto, in quel preciso momento, che hai due ore della tua vita da spendere. Pensi al fatto che non vuoi fare lo stesso errore di 24 ore prima, ma lo fai, dimenticandoti che dal post Draft è tutta un’altra musica. Ed è qui che si entra nel magico mondo di Smackdown Live (badate al grassetto, sarà importante).
Ti siedi e ti rendi conto che MySky ti segna solo due ore di registrazione, così programmi il pomeriggio in giro con amici mentre già vedi quel bel faccione di Shane McMahon che ti appare sullo schermo. Mentre prendi il telefono, però, ti rendi conto che non ti serve. Sei appassionato alle storyline, che per quanto lineari sono davvero ottime. Vuoi sapere di più sull’evoluzione della Wyatt Family, sei curioso di vedere come il 400esimo John Cena vs Randy Orton non verrà attuato (il lato scuro dell’occuparsi di wrestling-web), di sapere cosa c’è in serbo per AJ Styles, di notare i miglioramenti evidenti di Baron Corbin o di, semplicemente, capire chi insulterà The Miz e se Dean Ambrose comincerà a dispensare Dirty Deeds a caso, chiedendo di sfidare Gesù perché gli va.
Ma, a parte l’ironia, il fan medio di wrestling 2017 cerca questo e anche io, che per motivi di tempo non riesco a seguire le Indie con costanza, se devo vedere un prodotto WWE scelgo Smackdown Live. Due ore di show fluido, senza ridondanze e con novità che si susseguono una dietro l’altra… i tempi calibrati alla perfezione, tra ottimo wrestling e promo eccellenti, sono derivati da un booking esemplare, da rivalità d’altri tempi e da incertezza massima che fa’ si che (quanti che) John Cena venga schienato alla prima RKO in un Tag-Team Match qualunque.
Sottolineo che io ero il primo che, a roster fatto, prevedevo tempi bui per Smackdown nel post-Draft ma mi sono dovuto ricredere. Nessuna (o quasi) puntata al di sotto di un 7 pieno, wrestler attivi punti fermi ed inamovibili del progetto (tra l’altro part-timer nulli) che hanno il tempo e la possibilità di mettersi in mostra, settimana dopo settimana, sfoggiando le loro migliori performance. Poi certo, ci sono i grandi nomi: Daniel Bryan General Manager che strizza l’occhio al ring, un AJ Styles immenso, un John Cena che spero, a questo punto, aspetti prima di seguire le orme di The Rock e simili, un Randy Orton reinventato insieme ad un Bray Wyatt ad un passo dalla gloria, finalmente… e via discorrendo. Tanta carne al fuoco, anzi quel che basta, in attesa di rinforzi per migliorare qualcosa perché niente, fortunatamente, è perfetto ( con Women’s e Tag-Team Division che devono fare il salto di qualità). Ma tempo al tempo… che viene concesso volentieri dal sottoscritto quando non serve inserire una categoria Cruiserweight (con già uno show proprio) per allungare il brodo, quando non serve vivere di part-timer e respirarli a pieni polmoni tutti insieme (benché benvenuti, se non ingombranti e senza quasi logica come accaduto nel finale di Royal Rumble).
Potrei stare ore (anche più di tre) ad elencare i tanti difetti e pochi pregi di Raw che rischia, quasi a furor di popolo, un sorpasso non momentaneo ma definitivo. I fan hanno aperto gli occhi, si sono resi conto che dopo NXT (che comincia ad avere problemi) c’è un’altra alternativa ormai fortissima a Raw, che ti spinge a crederci di nuovo. Perché, discorsone lunghi o meno, è sempre questione di emozione, non di numeri e statistiche. Ma perché dovremmo ricominciare a crederci? Forse perché il Friday Night sbiadito (e registrato) degli ultimi anni è andato, si spera per sempre… forse dobbiamo ricominciare a crederci anche grazie alla Land of Opportunity creata da Shane e Daniel, che non smetterà di stupirci nemmeno ora che la Road to Wrestlemania è entrata nel vivo. Forse dobbiamo ricominciare a crederci perché Smackdown sta tornando l’A Show (Baybay) e non lo seguiamo più via report o highlights… perché ora ha un’anima propria. Un’anima con un formato migliore rispetto a Raw, con qualità superiore e che ti lascia la voglia di attendere il mercoledì successivo quando, davanti ad una tazza di cioccolata calda, dopo l’estenuante giornata di lavoro ti siedi, ti levi le scarpe, e cominci a vedere VOLENTIERI e di TUA SPONTANEA VOLONTA’ uno show di wrestling con la W maiuscola. Senza fronzoli, senza dilungarsi e senza pensieri. Per quelli c’è il wrestling-web.