Quando sei uno studente universitario e sai che il tuo futuro sarà lo sport professionistico devi fare una scelta.

Ci sono tante possibilità. Soprattutto due se sei alto quasi uno e novanta e pesi 120 kg circa: il wrestling ed il football. Tante volte ci sono dei fattori che ti spingono a fare delle scelte: i genitori, la scuola, ciò che ti sembra la cosa più opportuna per sembrare figo, qualche ragazza che vuole vederti e tifarti mentre sventola un pompon.

Monty Brown decise di giocare a Football, ma nel suo cuore c'era il professional wrestling. Subito dopo la laurea fu ingaggiato e ben pagato dai Buffalo Bills, una squadra con la quale arrivò a giocare il Superbawl nel 1994. Un grande traguardo. Nonostante il successo però, c'è sempre qualcosa che non va, che gli frulla in testa. Due anni dopo firma con i New England Patriots, una delle squadre più blasonate della National Football League. Gioca, e gioca bene Monty Brown. Ma le cose non vanno ugualmente. C'è sempre una zanzara che gli dice, in continuazione, che la sua vita non è fatta per il football, ma per il wrestling.

Lo sapeva Monty Brown. Lo sapeva anche quando a firmato con i Patriots, perché a Boston, molto vicino a Boston, c'è una città che si chiama Stamford, e li, a Stamford, ci sono le Titan Towers: il quartier generale della compagnia di wrestling più importante del mondo. Lo sapeva che cosa avrebbe fatto un giorno. Dopo quattro anni a correre per cercare di placcare gli incursori delle squadre di football avversarie, Monty Brown lascia. Vuole finalmente provare a scalare la montagna che lo porterà a diventare un professional wrestler.

L'inizio lo vede allenarsi duramente con Dan Severn, uno soprannominato The Beast, e con Sabu, che tutti conosciamo per le sue attitudini in ring. L'allenamento è duro. Molto più duro di quello che affrontava per giocare a football. Ma non fa niente. Un sogno è un sogno, anche se ha perso tempo, deve arrivare in cima, piantare la sua bandiera. Debutta nella Michigan's All World Wrestling League, dove affronta fra gli altri uno dei suoi maestri Sabu, oltre che fare coppia in diverse occasioni con Chris Sabin, formando un tag team che se fosse oggi sui ring, sarebbe probabilmente uno dei più assortiti dell'intera scena indipendente e non solo.

La prima chiamata arriva nel 2002, quando la Total Nonstop Action lo ingaggia per qualche data. Gli viene concesso il lusso di sfidare il campione del mondo della National Wrestling Alliance, titolo di cui la TNA aveva i diritti. Il suo avversario era Ron "The Truth" Killings, o R-Truth che dir si voglia. Monty Brown sa che non è arrivato e continua a lavorare sodo nelle compagnie indipendenti del Michigan.

La seconda grande chiamata arriva 2 anni dopo. Ancora la Total Nonstop Action. Ancora una volta, dopo poco tempo, vince un match che lo porta in un incontro titolato che però, tanto dura è la scalata, perde ancora, stavolta contro il padrone di casa: Jeff Jarrett. Fa niente. Monty ottiene un contratto che gli permette una visibilità nazionale. Anche la WWE, adesso, guarda alla TNA e quindi guarda a lui. Addirittura hanno ingaggiato un lottatore di colore, con tanti muscoli che ha combattuto a livello amatoriale, si chiama Bobby Lashley, ma in tanti, quasi tutti, lo ritengono inferiore a The Alpha Male, il suo nick name da wrestler. La WWE tenta di imitare il big man di colore con Lashley, tenta di fatto di imitare Brown. Nonostante un push non indifferente però, e nonostante il non voler ammettere la disparità fra i due, si decide: il sogno di Brown si sta per realizzare e quando il contratto con la Total Nonstop Action scade, arriva Marcus Cor Von.

Marcus Cor Von rimane l'Alpha Male. Rimane la bestia sguinzagliata prima dai Bills, poi dai Patriots e infine dal Dan Severn.

Cor Von debutta nella nuova Extreme Championship Wrestling nel 2006. Con un microfono in mano si presenta, ma tutti ormai lo conoscono. Ben presto viene inserito nella storyline del New Breed, del quale diventa un braccio armato. Perde con il suo gruppo a Wrestlemania, nel 2007 e a ECW One Night Stand. Da li in poi prende parte ad un torneo per l'assegnazione del vacante titolo ECW. Perde contro CM Punk ma si comincia a parlare di push per lui. A quanto si dice, la compagnia sta pensando finalmente di portare a Raw il vero Alpha Male, quello davvero buono, quello tecnico, quello intenso.

Purtroppo per Cor Von, quell'estate la sua vita è scossa da due, incredibili, notizie. La prima è la morte di Chris Benoit, che al contrario di quello che aveva fatto lui, raggiunse la finale del torneo per l'assegnazione del titolo ECW, ma non si presentò mai all'evento. John Morrison prese il suo posto contro CM Punk e vinse la cintura, mentre Benoit giaceva nella sua casa: si era ammazzato dopo aver assassinato suo figlio Daniel e sua moglie Nancy.

La seconda brutta notizia, per lui ancora peggiore, fu la sconfitta, stavolta non sul ring, ai danni di sua sorella. Una brutta malattia vinse contro di lei in quei giorni e lui fu costretto, come giusto che sia, a lasciare la compagnia per prendersi cura delle sue nipotine. Dopo due mesi la WWE annunciò la separazione consensuale delle parti. La compagnia assicurò che le porte per Marcus Corvon, Monty Brown o Alpha Male, sarebbero sempre state aperte.

Monty Brown non si vide più su un ring della WWE.

Questa volta non si tratta di droga. Non si tratta di alcol. Non si tratta di condotte discutibili o errori madornali. Qui si tratta di vita vera. Si tratta della crudeltà che il destino può riservare per il disegno della nostra esistenza. Un'esistenza dedicata a realizzare i propri sogni, può essere irrimediabilmente segnata da eventi che non possiamo controllare. Lavoro, sudore, impegno, viaggi, speranze. Tutto per realizzare qualcosa, per realizzare se stessi. Quando il meglio sembra arrivare, grazie a tutte le tue qualità e grazie a decine di persone che ti hanno aiutato credendo in te, capita l'irreparabile.

Fa niente se la WWE tiene aperte le porte, fa niente se quando vuoi puoi tornare. Adesso il tuo momento è finito, è spezzato. Ti rendi conto che tutti gli sforzi che hai fatto non sono niente se paragonati allo sforzo che stai per affrontare adesso. Abbandonare tutto. Lasciarti alle spalle il lavoro e la passione della tua vita, per aiutare a crescere due bambine che senza di te sarebbero sole. Il dolore per la morte di un familiare, diceva un famoso scrittore inglese, può essere addolcito solo dalla propria realizzazione. Monty, quel maledetto giorno, ha perso tutto.

The Alpha Male. Il maschio Alfa. Il capo branco. L'uomo! Monty Brown ha fatto l'uomo affrontando una situazione grave ed importante. Manca tantissimo al wrestling, ma sarebbe mancato di più alle sue bambine.

Niente è scontato in questo mondo. Per quanto di bello ha avuto dalla vita, Monty Brown ha scoperto che dalla montagna si può cadere in fretta. E' dura rialzarsi, soprattutto quando la scalata deve rincominciare in una montagna diversa, che non conosci, che devi affrontare bendato. Probabilmente in quella montagna accanto, ormai alle sue spalle, Monty Brown non ci tornerà più, ma tutti noi che la circondiamo, quella vetta, possiamo girarci e salutarlo ogni volta che ci ricordiamo di lui.

 

 

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.