Con le donne, la AEW ha avuto sempre tanti problemi. E continua ad averceli, non c’è che dire. Però con l’avvio di Rampage e la maggiore esposizione televisiva è come se improvvisamente ci fosse stato un piccolo switch da parte del booking team, la volontà di voler raccontare più (a volte meglio, a volte peggio) tutto ciò che ruota attorno alla categoria femminile. E così da qualche settimana ci sono almeno 2/3 storyline che proseguono speditamente, anche se con esiti differenti.

I propositi di Tony Khan

In una recente intervista, il presidente della All Elite ha promesso che finalmente metteranno mano da questo autunno alla categoria femminile. Dopo due anni di prove, sperimentazioni, storyline andate male e personaggi venuti su bene, c’è l’intenzione di andare a capitalizzare qualcosa di buono che non giri solo attorno al titolo massimo. Ci sta, è una giusta prospettiva, soprattutto visto quanto si è elevato il livello delle ragazze in questo periodo.

Solo la Casino Battle Royale bastava a far capire il cambio di rotta. Al netto di quelle che obiettivamente sul ring ci stanno ma non ci dovrebbero stare, un po’ di qualità c’era. Da Ruby Soho a Hikaru Shida, da Riho a Skye Blue, da Anna Jay a Tay Conti, da Thunder Rosa a Leyla Hirsch. Passabili anche Jamie Hayter, The Bunny, Emi Sakura, Nyla Rose, Jade Cargill (per il personaggio), KiLynn King (la crescita è evidente). E nel match titolato Britt Baker e Kris Statlander sono state da applausi.

Le incertezze del booking

Permangono ancora delle incertezze nel modo di bookare le ragazze. Sta passando il fatto che se qualcuna sparisce, va bene così. Non va bene. Perché la Shida, dopo la perdita del titolo, è stata totalmente accantonata. Nyla Rose compare e scompare. Riho compare e scompare. Thunder Rosa compare e scompare. Vengono spesso decisi match totalmente scollegati dalle storyline. Oppure vengono decisi troppi match collegati ad una storyline (problema che si sta avendo anche tra gli uomini con la lunga serie di match tra il Team Hardy e i Best Friends).

Ora che il tempo televisivo è ampio, almeno tra le donne questo continuo accantonare dovrebbe essere risolto, garantendo a tutte (o quasi) di poter costruire una storia che la elevi definitivamente così com’è accaduto con Britt Baker e come sta accadendo in piccolo con la Cargill, la Jay e la Conti. Non per altro, ma attorno al giro titolato devono gravitare almeno 4/5 ragazze che possono essere certe di poter essere delle contendenti sicure, affidabili e competitive anche per un possibile cambio titolato.

Ruby e Britt tracciano la via

Dunque se è vera la frase di Tony Khan per cui stanno preparando cose grosse per l’inverno in casa AEW, allora sediamoci comodi e godiamoci lo show. Una traccia credo si sia visto nel confronto diretto tra Britt e Ruby. Per la prima volta, la Baker si trova davanti una wrestler che il pubblico recepisce come tifabile e non dimenticabile. Vale ancora il “D.M.D” come coro, ma con la Soho di mezzo è difficile poter stare dalla parte della campionessa.

Il promo di Rampage è stato efficace, ben fatto, ben costruito, con un bel po’ di realtà che entrava a far parte delle parole e della rivalità. Le due si sono messe “nella mappa”, hanno acceso una lampadina nel loro feud che in precedenza si era illuminata ben poco. Sono uno sprone a far meglio anche per le altre, per le quali si sta seminando e seminando in attesa di raccogliere i frutti. In attesa di ritrovare Thunder Rosa e Hikaru Shida, questa è una via allettante per non fare della categoria femminile un semplice vezzo.