Nel mondo calcio, esistono da sempre le così dette “bandiere“.
Atleti che, spesso rinunciando a più rosee opportunità, sono diventati il simbolo di una squadra, fino ad incarnarne lo spirito e l’animo.
Nel micro-cosmo di NXT, questo titolo, che porta con sé oneri e onori, è andato a, a mio avviso, a Tommaso Ciampa.
Lo Psicopatico Siciliano è colui il quale ha incarnato, più di tutti, lo spirito dello show “cadetto” della WWE, dai suoi inizi fino ai suoi gloriosi (e forse dimenticati) fasti.
Ciampa, infatti, è stato un multiforme protagonista delle diverse stagioni che hanno caratterizzato NXT.
Tra le tante, Tommaso ha preso parte:
-al primo CWC;
-al rinascimento della divisione tag team, con il fidato compagno Gargano;
-dato vita, sempre con il Signor Wrestling al suo fianco, ad una delle rivalità più iconiche e agoniche del recente passato della disciplina;
-tenuto a battesimo e tentato di far ben inserire le nuove leve dell’ultimo periodo nero/giallo di NXT (leggasi Tatcher).
Non solo.
Spogliato (suo malgrado) della cappa dorata che tanto bene gli aveva portato e messi i panni arlecchineschi di un NXT più “colorato
“, Tommaso è stato il padrino e una delle colonne portanti della nuova incarnazione dello show.Lui, più di tutti, ha permesso ai giovani, uno per tutti Bron Breakker, di rendersi riconoscibili e rispettabili al grande pubblico, guidando la transizione dal passato al presente.
Senza Ciampa (e come lui altri) sarebbe stato difficile rendere (finanche) accettabile il cambio drastico che ha scosso NXT.
C’è però, un però…
Anche il tempo delle “bandiere“, prima o poi, finisce.
Si ritirano, vanno via, litigano con la Società o, più semplicemente, devono essere ceduti.
Ed è quello che, mutando il mutabile, è successo anche a Tommaso.
Lui, dal canto suo, non avrebbe mai lasciato la sua casa, la sua Orlando.
Ma, purtroppo, a volte, come spesso accade anche a Noi nella vita di tutti i giorni, non siamo i padroni delle nostre scelte.
Ciampa ha subito il “call up“: una parola carica inizialmente di speranza e di opportunità ma che, col passare degli anni, si è connotata di un senso di paura e spaesamento.
Paura di fallire andando altrove, in quel main roster così alieno e che spesso, nonostante l’impegno profuso dagli atleti, non ha saputo valorizzarne i suoi talenti.
Resta, pertanto da capire, se Ciampa, l’uomo dal multiforme ingegno, potrà adeguarsi a questa nuova sfida o se, al contrario, la stessa si dovesse rivelare improba perfino per Lui.
Claudio