Difficile restare obiettivi quando uno dei tuoi beniamini, da tempi assolutamente non sospetti, riesce a raggiungere esattamente la vetta che ti eri prefigurato per lui. Difficile non lasciarsi trasportare dalle correnti emozionali legate ad un character, una storyline, un seme emotivo che pian piano, con il passare del tempo, diventa un solido e robusto alberello.

Keith Lee é l’uomo giusto al posto giusto, l’unico in grado di poter terminare lo storico regno di Cole, il Campione piú longevo della storia del brand: la sua costruzione nell’ultimo periodo é stata precisa, attenta, paziente e quindi inattaccabile. Con le dovute proporzioni, mi ha ricordato molto quel capolavoro che fu la costruzione di Dave Batista per tempismo e “inarrestabilitá”.

Tutto parte con la serie di scontri con Dominik Dijakovic: ognuno potenziale candidato a match dell’anno, una serie quasi interminabile di match meravigliosi dove il concetto di “Big Man” é stato stravolto, sfidato, rivoluzionato. Da li, una valanga inarrestabile di vittorie contro il meglio che NXT ha da offrire oggi, la conquista del Titolo Nordamericano prima e di quello massimo poi: Keith Lee é stato dipinto come un babyface atipico, totalizzante, irresistibile. Unico neo di questa faida…e che forse non c’é stata, o meglio non ancora.

Un rematch contro Cole sembrerebbe scontato, anche perché l’assenza della sua sorveglianza armata si é notata in modo piuttosto evidente, cosí come il match costruito essenzialmente attorno al concetto di “Title Vs Title” e poco altro. Non che l’epilogo dovesse essere diverso, ma credo che il prolungamento di una faida “completa” con altri due o tre match sia abbastanza logico e fisiologico. Al termine della stessa, credo che Cole e compagni possano approdare in uno dei due brand (magari RAW) e creare un po’ di scompiglio, avendo oramai raccontato tutto ció che vi é da raccontare in quel di NXT.

Vi é del timore, ovviamente. Timore derivante da una plausibile incapacitá da parte del deus ex machina di gestire una stable di wrestler straordinari ma privi di quella stazza che, al giorno d’oggi, sembra ancor contare piú di quanto dovrebbe. Nella gestione attuale di Lashley, Orton e Drew, in relazione a quella di Cedric Alexander e Ricochet (mi fa male il cuore ogni volta che lo vedo trattato come un jobber) possiamo intravedere anche utilizzando gli occhiali rosa dell’ottimismo un futuro…roseo per l’appunto per Adam Cole? Possiamo immaginare un mondo dove oggi, al netto anche delle reazioni assenti del pubblico pagante (che permettono dunque un arco narrativo maggiormente lineare rispetto a quello talvolta “deviato” dai fan nelle arene) Drew possa perdere contro Adam Cole ed il resto della sua banda? Meglio non pensarci troppo forse, altrimenti potrei aver bisogno di un terapista specializzato in delusioni da fantasybooking.

Fatto sta ce Cole, con ancora 17 mesi di contratto, dovrá essere gestito o impiegato in un contesto diverso rispetto a quello di NXT: la UE ha retto sulle sue spalle questo brand per molto, molto tempo ed é giusto che vi possa creare spazio per lanciare nuovi talenti e per metterli alla prova in un contesto diverso come quello dello show Rosso. Provvidenziale, dunque, la presenza di Keith Lee ed i passaggio di titolo.

L’inizio di Keith Lee ad NXT mi aveva lasciato perplesso. Non per il performer in se, sempre e comunque carismatico ed unico sul ring, ma per la sua gestione a singhiozzo e per l’apparente assenza di piani a breve o medio termine: credo davvero che, al di la della fiducia di certo guadagnata nel corso di mesi di midcarding, la vera svolta sia avvenuta nel primo match contro DD, ripetuto la settimana successiva. Questi due match, dalla durata nemmeno eccessiva, divennero uno dei topic maggiormente importanti dei ruestlingueb, sottolineando in modo chiaro e decisivo il talento di entrambi i contendenti e il potenziale di Lee come main eventer.

Potenziale testato contro Reigns, contro Lesnar durante la rumble, misurando il polso del pubblico che ha risposto con due pop mostruosi, facendo capire a chi di dovere “si, mandatelo over”. Stazza, carisma, abilitá sul quadrato e buon talento microfonico: chi o cosa potrebbe mai fermare la corsa di Keith Lee? Tic…Toc.

Se vi é stato negli ultimi mesi un wrestler proposto in modo altrettanto dominante, al pari di Lee, quello é senza dubbio Karrion Kross. Dopo aver squashato Ciampa, uno dei wrestler di punta di NXT, KK si candida come n°1 contender e come prima minaccia nei confronti di qualsiasi lottatore del brand, specialmente se in possesso di una cintura, figurarsi due. Anche se, almeno credo, la sua vittima potrebbe per il momento essere Cole e non Lee.

Per capitalizzare al massimo dall’esilo di Cole da NXT, una faida (ed una scofitta) con Kross potrebbe essere proprio quello che ha prescritto il medico. Dopo aver di fatto smantellato la UE, colpendo al cuore il suo leader, Kross potrebbe puntare all’alloro massimo, in uno scontro che mi ricorda a pelle quello tra Kenshiro e Raoul: due forze inarrestabili che rappresentano il bene ed il male in rotta di collisione.

Staremo a vedere quale sará la direzione creativa. Per ora ció che possiamo fare é…bask in his glory!