Poche volte prendo in esame i pezzi dei miei colleghi di sito ma questa è una di quelle volte particolari. Il clamore suscitato dal pezzo di Andrea mercoledì forse è stato esagerato poiché vi è stato un prendere posizioni estreme che difficilmente facilitano il dialogo. 

Per capire il discorso di tutti voi, occorre partire da un presupposto, ossia capire che cos'è e cosa è diventato NXT col tempo. La domanda è: si tratta di una fed di sviluppo o una fed a sé stante? Questo è un dilemma difficile da risolvere dato che la stessa WWE ha alimentato il dubbio nel corso degli anni. La risposta che do è: non è né l'una né l'altra cosa. Non si tratta di una fed di sviluppo poiché la maggior parte degli atleti presenti non sono da formare ma da raddrizzare. Gli Owens, i Balor, i Joe, gli Zayn, i Neville e i Kalisto sono atleti fatti e finiti, ma fuori dalla logica televisiva. Qualcuno ricorda il debutto di Balor? Un video di un fan mostrò Drake Younger, ora arbitro dello show, dare indicazioni a lui e a Itami su come gestire il rapporto col pubblico e le telecamere. Inoltre va smussato lo stile in-ring verso uno stile standard adatto ad un pubblico di massa. Come vedete il resto del roster, da formare, fa fatica ad emergere poiché senza l'esperienza necessaria per attivare la reazione positiva dei fan. Dall'altro canto non si tratta di una fed a se stante dato che lo show giallo è il lasciapassare verso il main roster. Dietro tutto questo c'è un Triple H che sta lavorando verso il suo futuro quando Vince McMahon sarà troppo vecchio per poter mettere bocca sulle scelte del booking. Perciò il genero fa pratica e confeziona spettacoli carini, con intro spesso mediocri ed un crescendo di gran livello. 
 
Da un lato Andrea ha ragione: chi si esalta per NXT in UK dà come motivazione l'arrivo di Joe, Owens, Balor e via discorrendo. Sono (siete) gli stessi che quando Devitt/Balor passò per la Gran Bretagna fecero finta di nulla. Dove eravate quando Balor sfidò per il titolo Progress Jimmy Havoc travestito da Hannibal? Dove quando la Progress contrappose Rampage Brown a Samoa Joe lo scorso anno? Dove eravate quando la PCW portava tutto il roster della ROH a novembre in Gran Bretagna (e quindi anche Steen)? Credo sia un problema di cultura: tutto quel che fa la WWE è figo perché lo fa WWE e vi esalta, mentre le fed indy possono pure darvi lo show del secolo ma difficilmente vi schioderete dal computer per andare a vederlo. Lo vedo in Italia: lamentate la mancanza di show sul suolo italico, lamentate l'impossibilità di vedere i grandi wrestler europei e americani da noi, però se vi organizzano uno spettacolo sotto casa con Tommy End o Noam Dar o El Ligero come ospiti fate finta di nulla. Preferite spendere 200 euro per vederli altrove che gratis (o quasi) sotto casa. Oppure ne spendete 60 per vedere degli inutili house show della WWE. Dipende dalla cultura che avete e dall'esperienza che volete vivere. 
 
Di converso penso che NXT in UK sia una grandissima cosa. Porta uno show fresco, una novità che ormai non è più circoscritta ma si apre al vecchio continente e dà un nuovo modo di vedere un evento WWE. Sarà stupido chi vi parteciperà? No per nulla: più possibilità abbiamo di goderci degli spettacoli e meglio è. Soprattutto se ne vale la pena, soprattutto se si possono vedere dal vivo determinate stelle e godere della "divas revolution", quella vera proposta dal roster giallo. Chi dall'Italia andrà a vedere lo show farà più che bene e mi auguro possa divertirsi come si conviene. Poi può pure tornare a lamentarsi del fatto che in spettacoli del genere in Italia non esistono. Fino al 5 dicembre quando ci sarà la Super 8 Cup dell'ASCA ad Almenno. Quel giorno chi mancherà per pigrizia non avrà alcuna assoluzione. 
Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.