La frattura nella Bloodline è insanabile. Jimmy Uso, dopo aver colpito Roman Reigns durante Night of Champions decretandone la sconfitta, è stato a sua volta colpito da Solo Sikoa nell’ultima puntata di Smackdown. L’aggressione del “problem solver” personale di Reigns ha sancito l’espulsione definitiva dalla stable di Jimmy. Ciò ha posto tra l’incudine e il martello il fratello Jey, il quale ha soccorso il fratello Jimmy urlando all’indirizzo degli altri membri della Bloodline la sua disapprovazione.
Nessuno, o quasi, si aspettava che la prima defezione arrivasse da Jimmy. Proprio lui che era servito più volte da “collante” durante i frequenti dissidi tra Sami Zayn e Jey Uso, e tra quest’ultimo e Roman Reigns. E invece scopriamo che Jimmy, essendosi sobbarcato tutti i problemi interni al gruppo in questi tre anni, dopo l’ennesimo affronto patito, è esploso come fa una pentola a pressione. Il che stupisce positivamente il fan medio che immaginava già come sarebbe avvenuta la naturale conclusione di questa storyline. Se possibile, questa ennesima “trovata” che ha spiazzato tutti, ha aggiunto ulteriore interesse a tutto il quadro narrativo, che di per sé scala le vette della classifica delle migliori storyline di sempre.
L’incognita ora resta Jey Uso. Cosa farà? Con chi si schiererà, e soprattutto, a chi dichiarerà guerra? Sembra logica la scelta di rimanere accanto al gemello, per due ragioni chiare: La prima è che Jimmy Uso, da solo, non andrebbe molto lontano. La seconda è che gli Usos sono “over” come non mai, e bisogna subito approfittare del sostegno dei fan prima che questo sostegno possa scemare in futuro. Roman potrebbe tranquillamente continuare il suo regno fiancheggiato da Sikoa (che anche da solo incute un certo timore) e da Paul Heyman. Oppure si potrebbe inizialmente optare per il tradimento di Jey ai danni di Jimmy, solo a patto che il primo (dopo ulteriori affronti e dopo essersi pentito di aver lasciato solo il fratello) possa un domani schierarsi contro il Tribal Chief. Questo tipo di filo narrativo può essere il metodo giusto per valorizzare Jey e portarlo ad affrontare Roman con tutte le credenziali necessarie. Il suo eventuale “travaglio interiore” creerebbe empatia col pubblico, che sarebbe ben disposto a tifare per lui in un match titolato.
Credo sia doverosa una ultima considerazione su Roman Reigns; Finché si farà a gara su chi indovina colui che batterà il Capotribù per il titolo, si farà fatica ad apprezzarne appieno la sua performance. Perché ogni volta che qualcuno fallisce nell’impresa di detronizzarlo, si percepisce il senso di “pesantezza” del suo regno da campione, quando per “contorno” abbiamo le storie più accattivanti e meglio scritte degli ultimi 10 anni. Roman, insieme al suo titolo che ne è l’emblema, dev’essere considerato come una entità a sé. Titolo e detentore sono un tutt’uno. Le storyline che lo coinvolgono non possono prescindere dalla sua imbattibilità da campione, perché toglierebbero il “pathos” che le rende uniche. Di cinture che passano di mano in mano ce ne sono a bizzeffe, ultima della serie quella di Seth Rollins (creata a mio parere proprio per questo motivo). Chissà quante altre storie in serbo per noi ci sono per il Roman imbattuto, e pivarcene anzitempo sarebbe un bello spreco. E in tempi di crisi come questi, la guerra allo spreco è d’obbligo.