Mai come negli ultimi tempi, i mondi dell’MMA e del Wrestling si stanno incrociando sempre di più e sembrano avere sempre maggiori similitudini:

Da campioni di entrambe le specialità come Lesnar o Rousey che ottengono successo in entrambe le discipline al lato “entertainment” che sembra contaminare il mondo MMA (pensiamo a tutta la faida verbale e mediatica fra Mc Gregor e Khabib, per dire, o il secondo – drammatico – incontro di Punk in UFC).

Per capire meglio queste dinamiche ho avuto, lo scorso Maggio, modo e maniera di parlare con due esponenti che hanno contribuito, in maniera differente, a questa contaminazione: Josh Barnett e Wade Schalles.

Il primo è stato uno dei primi campioni della storia UFC, che ha lottato anche in TNA e sulla scena Puroresu, oltre in realtà storiche della MMA come PRIDE, SENGOKU e molte altre.

Il secondo è una delle leggende del Pro-Wrestling americano (inteso come quella che noi conosciamo come lotta greco-romana) e Mondiale, pluricampione All-American, leggenda vivente della Pro Wrestling Hall Of Fame e uno degli allenatori più importanti di Kurt Angle.

L’occasione è stato il seminario di Catch-Wrestling promosso dalla CWI Italia, in collaborazione con ASD Senshi Team e la CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale) e guidato e organizzato da Mike Raho, che forse i più di voi conoscono come il lottatore ICW Psycho Mike, unico lottatore italiano formato e autorizzato a insegnare e diffondere il Catch Wrestling dalla defunta leggenda Paul Robinson.

(Foto © CWI Italia)

Ho avuto modo di seguire le lezioni dell’ultimo giorno, con una ventina di atleti interessati a capire, comprendere e migliorare sotto la guida di Mike, Barnett e Schalles.

Finite le lezioni, ho avuto modo di fare le interviste con loro, ecco quella di  Josh Barnett

 

Enrico: Partiamo con una domanda semplice: Chi è Josh Barnett oggi?

Barnett: sono una persona che sta attraversando la vita bevendo Whisky, ascoltando Metal, guidando macchine veloci e facendo a pugni in giro per il mondo (ride)

Enrico: Una delle sue prime importanti affermazioni l’ha avuta nel 1999 in Superbrawl contro Dan Severn, che ricordi ha di quell’incontro?

Barnett: Ricordo che ero fuori forma perché non mi ero allenato bene; Severn aveva appena vinto SB 13, lo rispettavo molto ed era un mio idolo, se volevo essere preso sul serio, dovevo battere il mio idolo… e ci sono riuscito.

Enrico: Nel 2000 è entrato in UFC, dove ha conquistato il Titolo massimo contro Couture nel 2002, poi nel 2003 debutta in PANCRASE dove conquista anche lì il Titolo Massimo… come ha vissuto vincere in così breve tempo due dei massimi titoli MMA dell’epoca?

Barnett: Mi allenavo costantemente e senza tregua per essere il migliore atleta del mondo, amavo lottare contro i migliori Fighter del periodo, attaccavo chiunque fosse più forte di me per dimostrare che la mia crescita non aveva limite, come la mia voglia di migliorarmi ed essere il Numero1.

Enrico: Dopo il PANCRASE, sbarca nella Pride, dove arriva in finale all’Openweight Grand Prix del 2006, finale persa contro Filipovic, uno dei suoi avversari storici in quella federazione…

Barnett: E’ stato uno degli incontri più duri della mia vita.

Volevo assolutamente vincere, ci ho messo tutto me stesso, ma Filipovic è stato un’avversario devastante, tuttora lo considero la mia Bestia Nera.

(Nel video, lo scontro fra Barnett e Filipovic a PRIDE 28 nel 2004)

Enrico: Continui l’esperienza giapponese nella IGF di Inoki e poi nella Sengoku, che impressioni ebbe di queste due realtà?

Barnett: Mi sono sempre considerato un Wrestler e un lottatore “Old School”, ho sempre cercato di rendere onore a quanto insegnato dai miei Trainer, a cui devo molto e tutto (Antonio Inoki, Carl Gotch, Billy Robinson).

L’IGF come federazione mancava di “consistenza”, il voler ibridare MMA e Wrestling senza costruire “sostanza” non poteva funzionare; il prodotto Sengoku invece mi fece un’ottima impressione fin dall’inizio

Enrico: Dopo la parentesi in Affliction, DREAM e StrikeForce, nel 2013 è tornato in UFC, che differenze ha trovato rispetto alla sua prima esperienza nella federazione?

Barnett: Ero contento che negli USA stesse prendendo piede il prodotto MMA, ho buoni ricordi in StrikeForce e in Affliction.

Quando StrikeForce è stata acquistata dalla UFC e sono tornato lì, ho notato che sì, mediaticamente la federazione era cresciuta moltissimo, ma non ho trovato enormi differenze a livello lottato, sinceramente.

Enrico: Hai avuto anche una ricca parentesi nel Wrestling: prima in Giappone con la NJPW, poi con la realtà “ibrida” della IGF, fino all’apice con la TNA, dove hai affrontato Bobby Lashley per il Titolo Mondiale… che differenze hai notato fra Puroresu e Wrestling USA e che ricordi hai di queste esperienze?

Barnett: Sono sincero: nell’MMA manca il fattore Caracter e Entertainment che ha il lottatore, il risultato dell’incontro (che vinci o perdi) sembra quasi indifferente, per il pubblico e promoter.

In America si punta nel wrestling al lato Entertainment in modo anche eccessivo, a volte; in Giappone, invece, il Puroresu ha molto rispetto e la disciplina è trattata con assoluta serietà.

Enrico: Ultimamente la contaminazione fra Wrestling e MMA è sempre più fitta, vedi Lesnar in UFC o Lashley in Bellator (e ora di nuovo in WWE), fino al debutto in WWE di Ronda Rousey (ora Campionessa), pensi che avremo in futuro un Wrestling più “Shoot”? o una MMA più “spettacolarizzata”?

Barnett: Lesnar e Ronda sono dei professionisti fantastici, Lesnar ha già dimostrato che può essere vincente e dominante in entrambe le discipline, Rousey credo che farà benissimo anche nel wrestling.

Sul futuro punterei su questi nomi: Tom Laurel, Matt Riddle (appena sbarcato a NXT) e Shayna Baszler (Ex NXT Women’s Champion), quest’ultima è anche una mia allieva e sta facendo molto bene, sono i nomi che credo faranno bene in questa disciplina.

Più che dire che la MMA si sta “entertainizzando”, direi sia il Wrestling che si sta “trasformando” sempre più in una disciplina MMA, a mio avviso…

Enrico: Ti sei definito spesso un “Catch Wrestler”, cosa ti ha portato a sviluppare maggiormente questo stile? E quanto ha influito Billy Robinson in questa tua scelta?

Barnett: Fu il mio allenatore in PANCRASE a spingermi verso questa scelta, Tune, che mi fece capire che era lo stile più adatto a me; da lì poi ho avuto la fortuna e il privilegio di allenarmi e imparare da uno dei Padri del Catch Wrestling, Billy Robinson.

(Foto © Catch Wrestling U/Twitter)

Per 7 anni ho seguito i suoi consigli e insegnamenti, anche se ero già stato Campione, mi trattava come uno dei suoi allievi qualsiasi, spingendomi a dare sempre il massimo, gli devo molto, se sono il lottatore che sono oggi.

Foto/Video © Enrico Bertelli “Taigermen”, Catch Wrestling U, Youtube & Aventi diritto