Adam Copeland ha debuttato in AEW. Il segreto di Pulcinella, il “ma quando mai” divenuto realtà. Un toccasana per la compagnia di Tony Khan, liberatasi recentemente dal peso (in tutti i sensi) di CM Punk. Anche perché arriva un professionista in grado di dare qualità sia sul lato wrestling che sul lato creativo. E in grado di garantire qualche biglietto in più di quanti ne sono stati venduti di recente.
Jericho ha detto che l’ex Edge è arrivato in AEW per avere nuove motivazioni. Non stento a crederlo. C’è chi ribatte: ha deciso il salto per soldi. Salvo ignorare che il distacco dalla WWE non è avvenuto sul lato economico, laddove la famiglia McMahon gli garantiva un fisso piuttosto alto. Semmai, da tempo, il wrestler aveva voglia di scrivere qualcosa, di mettere mano agli show o almeno al suo personaggio. Cosa abortita ai tempi del primo Judgment Day.
Dicevo, non stento a credere alle motivazioni. L’ho scritto e lo ripeto: i Wrestler di ogni compagnia, dopo un po’ di anni, dovrebbero esplorare altri lidi. Edge cosa avrebbe potuto fare di nuovo in WWE? Nulla. Semplicemente ripetersi all’infinito, in loop, sempre con gli stessi atleti.
In AEW la situazione è diversa. Sia quella legata alle ambizioni (conquista di qualche titolo mai avuto). Sia quella legata ai match (incontri con atleti nuovi, di qualità, mai sfidati prima). Sia quella legata alle storyline (con Christian, contro Christian, senza Christian). C’è un mondo da esplorare per sentirsi ancora vivo, ancora in grado di dire la propria. E non essere una copia di mille riassunti.
Ecco perché le sensazioni, per ora, sono buone. La AEW ha preso il nome migliore di questo periodo, un nome che mai – probabilmente – sarebbe stato davvero accostato a Tony Khan e soci.