In genere si aspetta Wrestlemania per rimescolare le carte e creare scenari nuovi in WWE. Fu così per lo scorso anno dove, dopo più di tre anni, si chiuse l’illustre regno di Roman Reigns e iniziò la nuova Era di Cody Rhodes. Il Grandaddy of the All non funge solo da suggello per le storyline più importante. Diventa infatti il crocevia per molti atleti in rampa di lancio, che proprio lì trovano la loro consacrazione. Quest’anno però si è stravolto il programma molto prima di tale scadenza, complice lo sbarco su Netflix degli show WWE, che diviene un punto di svolta epocale nella storia della Compagnia. Con l’avvento sulla piattaforma, forse, la dirigenza ha voluto indossare l’abito migliore, dando voce ai desideri più reconditi dei fan, e realizzandone i sogni che, proprio per come ci si è abituati, si credeva si sarebbero avverati proprio durante lo Showcase of the immortals. Ma andiamo con ordine e vediamo quali stravolgimenti, quali cambiamenti peculiari la WWE ha attuato in queste sole due settimane.
In primis, perché in queste colonne si parla di Smackdown, va sottolineata l’importanza dell’incasso di Tiffany. La lottatrice, su cui la Federazione ha mostrato di puntare convintamente, era finita sotto il giogo di Nia Jax. Più volte si è creduto che usasse il contratto in suo possesso per liberarsene, ma questa eventualità non si è mai verificata. Quando oramai nessuno se lo aspettava più, e lo si credeva possibile solo a ridosso di Wrestlemania, la Stratton ha esercitato il suo diritto in una normale puntata di Smackdown, spiazzando letteralmente il pubblico. Uno dei match cartello dell’edizione di quest’anno di Wrestlemania è probabilmente andato in fumo, essendo ancora molto lontano l’evento, e risultando abbastanza complicato prolungarne la rivalità tra le due (senza annoiare l’audience) fino a tale data. Un altro incontro che avrebbe, da solo, reso utile acquistare il biglietto dell’evento più importante dell’anno era sicuramente lo scontro Rollins\Punk, “sprecato” in una puntata normale di Raw. E questa non è solo una mia sensazione: Voci autorevoli hanno confermato che lo scorso anno, prima dell’infortunio di Punk, questo incontro era uno dei due Main Event dell’edizione 40. Probabilmente qualcosa è cambiato, e forse la salute di Punk può esserne la causa, magari impossibilitato a lottare ad una intensità che quel contesto richiede. Questa, ovviamente, resta una mia personalissima percezione, ma che sbaglierei a non condividere con voi.
Il Tribal Combat non rientra in questo discorso, essendo stato in realtà abbondantemente rimandato. Penso che sarebbe dovuto avvenire molto prima, almeno a SummerSlam, sfruttando l’entusiasmo del ritorno dell’OTC e l’astio ancora vivo con Sikoa che, dopo diversi mesi di tira e molla, si è inevitabilmente dissipato. Mentre un altro capovolgimento di fronti è senza dubbio quello attuato da The Rock, il quale non ha proprio “stravolto” i piani. Li ha fatti saltare. Aveva lasciato un biglietto a Cody Rhodes all’indomani di WM XL, lasciando intendere una sua sfida all’American Nightmare. Ma il sottotesto a tutto questo era una sua inevitabile rivalità con Roman Reigns, che lo avrebbe portati a collidere a WM 41. Tuttavia la sua apparizione a “Raw is Netflix” ha sparigliato le carte, lanciando messaggi di benevolenza e pace a tutto il globo, e facendosi riprendere nel backstage mentre abbracciava chiunque. Questa nuova versione dell’Orso Abbracciatutti di The Rock non è in linea con quanto raccontato, rappresentando un punto di rottura nella narrativa che lo ha visto protagonista. Ora i fan sono più confusi di un due di picche in un mazzo di carte napoletane, e l’impressione che questo suo commiato sia dovuto ad una assenza dal ring prolungata in futuro si sta concretizzando sempre più. Non resteremo a secco, questo è certo. Pur avendo “sciupato” occasioni così grandi in puntate settimanali non ci deve far temere in futuro; La WWE, e diciamocelo, Triple H, sanno come soddisfare le pretese del pubblico. Quanto visto negli ultimi anni è una sacrosanta riprova di ciò.