L’arrivo di Jeff Hardy in All Elite Wrestling ha avuto un effetto positivo sui fan che riempiono le arene. Non sugli ascolti, che nel frattempo non si sono alzati ed anzi rimangono sotto il milione. Non per colpa sua, sia chiaro. Tanti sono i fattori che determinano i numeri di uno show. Ma è indubbio che ci sia un problema di opportunità coi fratelli Hardy che va risolto, per non ritrovarsi a dar ragione a chi grida che i due siano “bolliti”.

Matt Hardy fin qui ha dimostrato più confusione che altro. Ha cambiato tante gimmick, rivivendo un po’ la sua carriera. Ma non ha saputo reinventarsi, non trovando neppure nella direzione di una stable uno sbocco per diventare interessante agli occhi del pubblico. Meglio dimenticare il feud con Sammy Guevara, così come una gestione ondivaga, dipendente soprattutto da chi scrive gli show. Ponendolo in comparazione con Jericho e Christian Cage che nel tempo hanno elevato i propri alleati, Matt è riuscito a rendere ininfluenti i suoi.

Jeff ha tutto l’entusiasmo del mondo. Ha voglia di fare, ma poca voglia di passare oltre se stesso. Sono gli ultimi fuochi di una carriera comunque importante, eppure si ritrova a riciclare se stesso senza neanche forzare di tanto la mano. Probabilmente la stable di Andrade non è il massimo della vita in termini di appetibilità, ma non fa neanche nulla per elevare quello che porta sul ring. Non può farlo: con una forma fisica scadente, non si può fare nulla.

Passino i voli, magari anche ripetuti. Passi l’entusiasmo del pubblico. Ma quando svanirà l’effetto amarcord dei primi tempi, il pubblico avrà difficoltà a supportarli come sta facendo finora. O gli verrà concesso di fare i dream match per cui sono stati rimessi assieme, oppure è facile che si perdano nel midcarding. Devono anche essere aiutati: le regole assurde del Tables match di settimana scorsa hanno rovinato un incontro che poteva essere tanto e che invece è stato molto poco. Se questo è il modo di utilizzare gli Hardy Boyz, sarebbe meglio non vederli.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.