Lucca Comics 2016, folla, calca, fame, carica di buste di plastica con i miei ultimi acquisti per i quali il mio portafogli piangerà sangue per mesi, cosplayer che ogni due secondi si fermano perché qualcuno ti chiede una foto mentre io son vestita da Mike Ness e nessuno capirà mai a cosa il mio costume è riferito, anzi, nessuno capirà che sono in costume anch’io. Entrando nell’ennesimo capannone m’imbatto in uno stand dedicato ai fumetti italiani e incuriosita do un’occhiata, è a quel punto che incrocio lo sguardo con un titolo che è tutto un programma, così come la sua copertina: “Quebrada”
Mi basta dare una rapida sfogliata e leggere un balloon a caso per capire che mi trovo davanti ad un’opera che devo assolutamente avere, compero il primo numero e alla sera lo leggo quasi per intero, il giorno dopo acquisto anche il secondo volume, rammaricandomi di non poterne comperare altri dato che al momento solo questi due numeri hanno visto la luce.
Il fumetto è ambientato proprio a Quebrada, “la città delle maschere”, come si può leggere anche sulla copertina, la storia è di Matteo Casali mentre ai disegni, ai colori, alle chine, si alternano vari disegnatori, cosa che rende ogni capitolo quasi una storia breve a sé stante, rimanendo comunque tutti uniti da un ampio intreccio narrativo che esplora il mondo della Lucha, le sue regole, i suoi lati oscuri e le sue tradizioni. Quebrada non perde tempo nell’illustrarti i toni della storia che andrai a leggere, nel primo capitolo si assiste ad un omicidio compiuto per una ragione così semplice eppure così terribile, nel secondo capitolo un figlio non si fa problemi a schiantare il padre su un tavolo con una Powerbomb, la motivazione? Anche quella, volendo, è semplice.
A Quebrada non sembrano esserci buoni, piuttosto personaggi complessi (e complessati), l’heel di punta però non poteva mancare ed io l’ho amato nella sua crudeltà sin dalla prima vignetta in cui è comparso, tanto amato quanto odiato al punto da etichettarlo come cool heel dopo metà fumetto, quando ho scoperto che la sua mossa finale è la Quebradora, anche nota come Backbreaker, se vi trovate più a vostro agio con i termini anglofoni.
Quebrada ha molteplici chiavi di lettura, perché ci si muove su una linea sottile fra realtà e finzione che non viene mai scavalcata da una parte o dall’altra con totale chiarezza, potreste credere che quello a cui state assistendo sia tutto vero, come potreste credere di trovarvi di fronte a una finzione magistralmente messa in scena come in Lucha Underground
Ecco, più volte mi è venuto il sospetto che a un qualche produttore sia capitato tra le mani Quebrada ed egli abbia deciso di trarne spunto per Lucha Underground
(Nota: il primo volume è stato ristampato l’anno scorso, ma l’opera aveva visto la luce molti anni prima con un’autoproduzione)
Le faide personali dei personaggi si ripercuotono sul ring, quello che dovrebbe essere il protagonista ha lo stesso look di Son Of Havoc, i clan si fanno la guerra da anni esattamente come le tribù presenti al Tempio.
Forse le uniche due pecche sono una protagonista femminile un po’ troppo prevedibile, ma forse sono io che, per questioni di genere, pretendo sempre il massimo da personaggi di questo tipo, e una trama che sembra scorrere fin troppo lentamente, i misteri da svelare sono molti e, dato che il secondo volume è uscito un anno dopo la ristampa del primo, se avessi conosciuto Quebrada un anno fa avrei preteso, dopo 365 giorni di attesa, qualche risposta in più già dal volume due, invece per ogni mistero che pare essere svelato ne spuntano fuori altri due, “Lost” è vivo e cammina tra noi.
In conclusione, per chi è amante della Lucha libre, o anche solo di Lucha Underground, troverà in questo fumetto la stessa passione e lo stesso spirito, ma l’opera risulterebbe gradevole anche ai profani della disciplina, dato che l’autore si è premurato di fornirci le “tradizioni della màscara”, in appendice ad ogni capitolo.
Sangre Sagrada, Espacio, Ultra Sombra, Rey Negro, Cruz, Pasiòn, Mezcal, danno vita ad un mondo a parte che prende vita assieme a loro capitolo dopo capitolo e che aspetta solo di essere scoperto da tutti gli amanti del wrestling . . . ma anche da chi ama semplicemente le storie ben scritte e ben disegnate.
Piccola nota personale: la sottoscritta al Lucca Comics ha avuto il piacere di scoprire che nella produzione di Quebrada è invischiato il Maestro Manuel Majoli, la mia stima verso di lei cresce sempre di più Maestro.