Dietro le quinte, quando le telecamere sono spente e Triple H si fa chiamare Paul, o meglio ancora "Signore", tra Roman Reigns e Triple H c'è probabilmente un buon rapporto.

Triple H stima sicuramente il ragazzo di origine samoana, tanto che la WWE gli ha concesso un palcoscenico enorme fino ad ora,  dandogli grande spazio alla Rumble e facendolo ben figurare anche durante Money in the Bank. Come non potrebbe essere così d'altro canto? Parliamo di un ottimo prospetto, bel ragazzo, fisico importante, bravo wrestler, e di un personaggio che comincia ad essere promettente.

Quano le telecamere si accendono però, Triple H odia Roman Reigns. Come non potrebbe essere così? Il COO della compagnia è addirittura arrivato a riunire l'Evolution per combattere i tre mastini della giustizia. In più i due hanno avuto più di un alterco durante il periodo che ha portato a Moneney in the Bank.

Mi immagino allora che dietro le quinte, Triple H non abbia avuto dubbi nel concedere a Roman uno dei 4 posti disponibili nel main event di Battleground 2014: "lo mettiamo sotto i riflettori, gli continuiamo a dare credito come main eventer, pur senza rischiare di bruciarlo con uno schienamento. A proposito, chi facciamo schienare? Massì, rinnoviamo il contratto a Kane mica per niente". Più o meno sarà questo quello che hanno pensato durante le segretissime riunioni creative del pre-Raw.

Quello che però pare non abbiano pensato è questo: se è Triple H a decidere chi va nel main event di Battleground, come giustifichiamo che scelga proprio lui, ta i tanti avversari credibili e più "vicini" al potere? Sheamus, Del Rio, Wyatt, persino Ryback o Rollins. Le alternative c'erano.

Non si può pensare a tutto, è vero, talvolta un annuncio senza troppe spiegazioni libera da tanti problemi di scaletta e di trama, ma il dubbio rimane: non si poteva trovare una scusa qualsiasi per obbligare Triple H ad inserire Reigns nel match? Incontri di qualificazione, ordini superiori, un estrazione a sorte, una promessa da mantenere.