Mi ha incuriosito parecchio ciò che ha raccontato Malakai Black in una intervista recente. In poche parole avrebbe chiesto e ottenuto di poter combattere o presenziare ad un solo show della AEW. Per questo motivo, sin dagli esordi, la House Of Black si trova a Collision in un feud con Andrade El Idolo.
Chi legge Zona Wrestling sa cosa penso dei roster dove i Wrestler saltellano di qua o di là, senza soluzione di continuità. Come idea non mi piace per niente.
La prima cosa da considerare è che le major non sono le indy. Fino a pochi anni fa, un wrestler non WWE girava un nucleo selezionato di stati, tutti vicini tra loro. Se capitava che venisse chiamato da lontano (ad esempio da New York a Los Angeles), rappresentava una ciliegina sulla torta. Nelle major, un wrestler che passa da Raw a Smackdown (e viceversa) o da Dynamite a Collision (e viceversa) ogni settimana non dà un incentivo in più alla visione. In particolare in contesti slegati o ripetitivi.
Per questo voto a favore su una separazione completa del roster AEW in due tronconi. Lo dissi già ai tempi della nascita di Rampage. Serve distinguere le storyline, ma soprattutto l’interesse delle persone.
Malakai Black dice proprio questo: una presenza esclusiva in quello show, aumenta l’attesa del fan per quello stesso show e non ne disperde l’attenzione inutilmente. Se sono fan della House Of Black, Collision diventerà il mio show. Non devo guardare altro. Non devo distrarmi. Non devo aspettarmi un promo o un match dei miei preferiti altrove, qualcosa che per me risulti niente più che una perdita di tempo.
Bene ha fatto Malakai a puntare su un singolo show. Bene farebbe la AEW a non mischiare le cose. A spezzare, rendere più sicure alcune cinture, alcune storie. Dando a ciascun programma televisivo l’importanza che si merita. Dopo tutto ci sono ben 5 ore di diretta (o quasi) da sfruttare.
L’esclusività, dunque, penso possa solo giovare. Al di là della collocazione, gli ascolti in netto ribasso di Collision dicono che è bene puntarci. Troppi saltelli pesano.