Questo lunedì si è fatta la storia: con due ore, ventisei minuti e cinquantacinque secondi si è stabilito un nuovo record di durata per un incontro di wrestling a Raw. Ma quali sono stati gli altri interminabili match disputati nello show rosso? E’ l’occasione giusta per rivederli insieme.

 

6-men Elimination match: Evolution (Ric Flair, Randy Orton, Batista) vs Chris Benoit, Edge, Chris Jericho. 34’35
Torniamo indietro fino a giugno 2004, il giorno dopo Bad Blood. Nel ppv l’allora nominabile Chris Benoit era riuscito a mantenere il titolo dei pesi massimi contro Kane quando ancora era uno sfidante credibile. Il main event della serata è ghiotto, un 6 men elimination match con da una parte l’Evolution (Triple H escluso vista la faticaccia fatta per battere Michaels in un hell in a cell la sera prima, ma presente bordo ring) e dall’altra il campione del mondo accompagnato da Edge e Chris Jericho. Nella fase iniziale gli heel controllano senza troppi affanni con gli avversari che brillano solo per brevi fiammate, ma sorprendentemente è Batista il primo ad essere eliminato, dopo aver subito in sequenza una spear, una diving headbutt e un lionsault. La storica stable nonostante l’inferiorità numerica riesce a tener testa agli avversari grazie anche agli interventi esterni di The Game; il leader è infatti fondamentale nel distrarre l’arbitro nel momento in cui Flair sta cedendo alla wall of Jericho e nel mentre Orton con la sua RKO contribuisce all’eliminazione di Y2J. Grazie al legend killer riescono poi addirittura a ribaltare la situazione, grazie a un low blow e a una nuova RKO riesce infatti a far fuori Edge dall’incontro. Per Benoit rimasto solo tutto sembra volgere al peggio, soprattutto quando Flair tenta di applicare la celebre figure four, ma grazie a un ribaltamento improvviso riesce a intrappolare l’avversario nella crippler crossface costringendolo a cedere. Rimangono così il campione del mondo contro quello Intercontinentale: il momento decisivo è quando con l’arbitro ko per un colpo subito il canadese riesce a evitare l’intervento di Triple H e a sua volta applicare la sharpshooter a Orton, che nonostante le resistenze alla fine batte la mano per terra esausto. Un incontro davvero divertente, con grandi nomi e un bel wrestling.

Fatal 4 Way Elimination match: Big Cass vs Kevin Owens vs Roman Reigns vs Seth Rollins. 37’00
Il secondo incontro che andiamo a rivivere è più recente e certamente se lo ricorderanno più lettori. Siamo nell’estate 2016, lo sfortunato Finn Balor dopo aver sorpreso tutti vincendo l’Universal championship è costretto ad abbandonarlo già l’indomani del successo a Summerslam. Viene dunque indetto un incontro a quattro per decretare il nuovo campione. Oltre a Rollins (sconfitto nella finale del ppv) e a sua maestà Reigns (declassato temporaneamente dopo la violazione del Wellness program) è presente un rampante Big Cass (quando ancora Enzo Amore era al suo fianco) e Kevin Owens (che da quando è stato draftato a Raw non combinava molto). Come ogni buon fatal four way il ritmo è alto, a turno ognuno ha il suo momento di gloria con tanti conteggi che sfiorano il terzo tocco dell’arbitro. Il primo ad essere eliminato è Big Cass per cortesia di Kevin Owens, che grazie a una frog splash fa fuori il wrestler su cui c’erano meno speranze di vittoria. Le emozioni maggiori arrivano però quando a intervenire a bordo ring c’è il solito Triple H, che rifila il suo pedigree a Reigns mentre questi sta attaccando il suo protetto Rollins; non contento trascina sul quadrato i due membri dello Shield facendo sì che il mastino venga eliminato. Sembra tutto troppo facile per Seth. Esatto, troppo. Non ci si può fidare di The Game, che all’ultimo tradisce il suo discepolo colpevole di averlo deluso con le recenti sconfitte; lo colpisce con la sua finisher e per Owens diviene solo una formalità schienare il rivale e diventare per la prima volta campione Universale.

Gauntlet match: Daniel Bryan vs Jack Swagger, Cesaro & Ryback. 37’20
Balziamo di nuovo un po’ indietro, fino a luglio 2013. Daniel Bryan è sempre più amato e John Cena lo sceglie come avversario per Summerslam. Maddox è il general manager di Raw e nonostante Bryan sia stato scelto come primo sfidante lo punzecchia non ritenendolo all’altezza; volendo dunque metterlo alla prova organizza per il main event della serata un gauntlet match. Il primo avversario è Swagger. Sembrava l’annata della ripresa per Jack, che a Wrestlemania fu lo sfidante di Del Rio per il titolo dei pesi massimi, ma andò male e non arrivò più così vicino alla cintura mondiale. Nonostante metta in seria difficoltà Bryan per buona parte del match alla fine i suoi continui “We the people!” lo distraggono e rimane vittima della yes lock del rivale. E’ il turno poi dell’altro “Real American”, Cesaro. Sempre più stanco Daniel se la vede dura, sfuggendo all’ultimo ai tentativi di neutralizer; nel momento decisivo ribalta un European uppercut in una culla che gli vale il conteggio di tre. Il terzo avversario è poi Ryback, in un gran momento di carriera dato che soli pochi mesi prima era lo sfidante per il WWE championship di John Cena. E’ l’ostacolo più duro della serata e purtroppo il finale lascia insoddisfatto il pubblico, dato che Ryback schianta Bryan su un tavolo facendo scattare la squalifica per poi cercare ancora di infierire su di lui. A salvare la situazione giunge però il buon Cena che poi sfiderà mr Feed me more a un table match la settimana successiva.

John Cena vs Shawn Michaels. 55’49
Andiamo ancora più indietro, fino ad aprile 2007 per rivivere un classico, l’incontro tra Cena e HBK di Londra. Wrestlemania 23 si è da poco disputata, il Marine ha avuto la meglio sul ragazzo che spezza i cuori e come da tradizione del periodo il carrozzone WWE se ne viene in tour in Europa. Il 2007 è un anno che sta a cuore a molti noi fan italiani, dato che avemmo la prima (e finora unica) puntata in diretta da Milano, dove Santino Marella esordì a sorpresa battendo il compianto Umaga e divenendo campione Intercontinentale. Dopo l’Italia toccò all’Inghilterra ed è proprio in questa occasione che il rematch del main event di Wrestlemania ebbe luogo. Le prime fasi lente erano solo un riscaldamento per il resto dell’incontro dove i due hanno sfoderato l’intero repertorio. Dato poi che tutti si aspettavano di assistere anche a un match tra Orton e Edge, allora ogni volta che c’era uno schienamento si pensava fosse decisivo così da lasciare il tempo necessario all’altro incontro, che invece fu rimandato. Il tutto si concluse con Michaels che sfuggendo dall’ennesima Attitude Adjustment riesce a rifilare la sweet chin music definitiva, per poi adagiarsi esausto sul corpo del rivale con l’arbitro che conclude il conteggio. HBK si aggiudica così la rivincita, pur senza cintura WWE in palio. Forse il più bel match di sempre disputatosi a Raw.

60-minute Iron man match: Chris Benoit vs Triple H. 60’00
Siamo di nuovo al 2004, un mese dopo circa il primo incontro che abbiamo rivissuto a inizio articolo. Qua la durata era data da stipulazione, il quinto iron man match di sempre, il primo con il World Heavyweight championship in palio e mai si era disputato a Raw. La settimana prima il general manager Bischoff ha annunciato l’incontro. Il primo schienamento viene compiuto dal campione dopo una decina di minuti, che mette il rivale nella cripple crossface per poi ottenere il conteggio di tre ribaltando l’avversario in culla. Alle mezz’ora c’è il pareggio di Triple H con il pezzo forte della casa, il pedigree ovviamente, per poi portarsi in vantaggio poco dopo, lanciando contro i gradoni fuori ring il canadese incapace poi di rientrare in tempo, subendo così il count out. Benoit sembra ormai in balia dell’assassino celebrale, che a circa venti minuti dalla fine si porta addirittura sul tre a uno grazie a una spinebuster. Il campione ha però un moto di orgoglio e ritrova le forza necessarie a contrattaccare per poi mettere nella sharpshooter The Game che dopo vari tentativi di liberarsi cede con ancora quindici minuti di match da disputare. Benoit insiste provando più volte a sfoggiare la crippler crossface e alla fine riesce nel suo intento, sottomettendo nuovamente Triple H giungendo così al pareggio. Ma il leader dell’Evolution ha sempre un piano B, di fatti a dieci minuti dalla fine arrivano a bordo ring a dar supporto Flair e Batista. Con l’arbitro distratto da Triple H, l’Animale interviene lanciando Benoit contro i gradoni. Quando poi l’arbitro viene messo involontariamente (?) ko allora c’è il caos più totale, con pure un colpo di sedia alla nuca del campione. Bishoff con foga fa intervenire un nuovo arbitro ma il canadese trova la forza per alzare la spalla prima del fatidico tre. A quel punto lo sfidante dà fuori di testa, colpisce l’arbitro rendendolo inoperativo e facendo partire un vero e proprio pestaggio tre contro uno. Il ruolo di salvatore della patria tocca sta volta a Eugene, che all’apice della sua carriera riequilibra la situazione, allontana il resto dell’Evolution, colpisce lo zio Bishoff e tira una sediata a Triple H! Per concludere riporta pure sul ring l’arbitro svenuto che si riprende in tempo per il conteggio finale che vale il punto decisivo. Un quattro a tre emozionante quanto il nostro Italia Germania di Messico 70’!

Spero vi sia piaciuto questo viaggio nel passato rivivendo i match più lunghi disputatosi a Raw, vi consiglio di ricercarvi i video e goderveli. In particolare i due incontri del 2004 e quello di Londra meritano una nuova visione.

Sergedge – EH4L