Buongiorno, pubblico di Zona Wrestling!
Benvenuti ad un nuovo report di Monday Night Raw: qui per voi c’è Paolo Palermo, pronto a raccontarvi i momenti salienti di questo nuovo capitolo della Road to Wrestlemania targata 2019.

Trasmettiamo in diretta dalla Van Andel Arena di Grand Rapids, stato del Michigan, presso il quale ring stanno per avvicinarsi Stephanie McMahon e Triple H. La rampolla di Vince inizia con lo snocciolare la card di Elimination Chamber, evento che si terrà questa domenica, mentre il lavoro sporco tocca all’uomo con tre “H”. È proprio “The Game” a menzionare Becky Lynch, sottolineando come match di quest’ultima contro Ronda Rousey in quel di Wrestlemania fosse il piano numero uno prima degli eventi della scorsa settimana: segue un video in cui riviviamo la crisi di ribellione di Becky, rea di aver schiaffeggiato prima Stephanie e poi HHH rifiutando le loro pressioni di una visita medica.
A video terminato, fra gli applausi del pubblico per la rossa irlandese, Stephanie vuole comunque sottolineare che “nonostante la scorsa settimana” il pubblico avrà ciò che desidera: “The Man”, infatti, ha consultato dei dottori questo weekend. Il responso?

Pare ce ne parlerà la diretta interessata: Becky Lynch interrompe il siparietto e si dirige verso il quadrato per un faccia a faccia con ciò che un tempo fu l’Authority. “Mi devo scusare”, la incalza Triple H, “perché sei stata dichiarata idonea a lottare. Avrai il tuo match a Wrestlemania”, conclude. Stephanie gli fa eco, ma c’è ancora una piccola postilla per la quale Becky potrà ottenere il nullaosta per il suo appuntamento con la storia: si dovrà scusare.
“Noi l’abbiamo fatto, ora tocca a te”, insistono i coniugi McMahon-Levesque. L’irlandese si nasconde per un attimo dietro alla propria smorfia, poi intima ad entrambe le figure dirigenziali di chiudere la bocca. “Sono decenni”, accusa Becky, “che la famiglia McMahon inganna le persone. Non mi fido di nessuno di voi”, riassume. Dopo aver sottolineato che per difendere ciò che si è guadagnata sarebbe disposta a lottare anche contro Vince McMahon in persona, “The Man” decide di chiudere in modo delicatissimo suggerendo a Stephanie e Triple H un posticino dove infilare le proprie scuse.

Le due signore sul quadrato vanno faccia a faccia gridandosi contro reciprocamente, invitando così HHH a prendere posizione. Il Triplo comunica a Becky che questo è l’aut-aut definitivo: entro la fine della puntata, l’irlandese dovrà decidere se scusarsi e mettere da parte l’orgoglio o rinunciare definitivamente al momento che ha sognato per tutta una vita.

Finito il promo, siamo già pronti per il primo incontro della serata: le musiche di Sasha Banks e Bayley sono l’anticipo di un gustoso Triple Threat Tag Team Match fra le coppie di Raw che si contenderanno il neonato WWE Women’s Tag Team Championship questa domenica ad Elimination Chamber.

1) Triple Threat Tag Team Match: Sasha Banks & Bayley vs Riott Squad (Morgan & Logan w/ Ruby Riott) vs Nia Jax & Tamina 2 out of 5 stars (2 / 5)
Scontro che mette in relazione tre differenti tipi di approccio: la forza bruta samoana, la scaltrezza di Liv e Sarah e la sfiga di Sasha e Bayley, con quest’ultima che combatte praticamente da sola dopo che la Boss viene messa KO fuori dal ring da un attacco di Logan e Riott. La coloratissima Bayley pensa di potercela fare anche da sola, tant’è che va ad un passo dalla vittoria nonostante Banks sia costretta addirittura a tornare nel backstage: il suo tentativo di Bayley-to-Belly è però reso vano da un Superkick di Tamina, la quale tramuta il membro delle Four Horsewomen in carne fresca per il Samoan Drop di Nia Jax.
Winners: Nia Jax & Tamina via pinfall.

Bayley sembra parecchio disperata dopo la fine dell’incontro: attendiamo news su Sasha Banks. Nel caso, forza Billie e Peyton!
Elias, intanto, è sul ring munito di chitarra… ma nessuno lo ascolta, poiché sul titantron compare Becky Lynch impegnata in un dialogo con Finn Bàlor. Quest’ultimo confida all’amica di aver visto più volte l’orgoglio prendersi il meglio degli uomini: “Non lasciare che prenda il meglio di THE MAN”, conclude il primo Universal Champion di sempre. Becky sembra colpita ma, quando Finn se ne va, l’unica cosa che riesce a dire è che i suoi addominali sono sempre fantastici. Poi ritorna a pensare…
Elias, irretito, riesce finalmente a farsi annunciare… per essere interrotto dal Lucha House Party al completo, con pignatte e tanti altri oggetti di tortura carnascialeschi. Il siparietto non è niente di diverso dai soliti di Elias, soltanto che a ‘sto giro è un incubo perché ci sono i messicani: Kalisto pretende di provare la chitarra di Elias; quest’ultimo gliela concede e lo fa sedere sullo sgabello. Mentre l’ex United States e Cruiserweight Champion strimpella qualcosina, il “Drifter” prende una seconda chitarra dalle retrovie e la fracassa sulla schiena del luchador… mentre Bobby Lashley, accompagnato da Lio Rush, fa il suo ingresso in scena.
Il nostro Intercontinental Champion si accomoda fuori dal ring assieme al suo minuto compare: entrambi sono qui per assistere al prossimo match, che vedrà impegnato Finn Bàlor (avversario di Bobby ad Elimination Chamber, titolo in palio) contro qualcuno di cui qui su Zona Wrestling conosciamo le brutte abitudini…

2) Single match: Finn Bàlor vs Drew McIntyre [s.v.]
Drew parte forte grazie anche a una distrazione di Bàlor causata da Lio e Bobby (…), ma ben presto l’irlandese riprende il controllo: una serie di colpi lo portano a un passo dal Coup de Grace, ma Lashley lo fa scivolare dal paletto causandone la squalifica. Signore e signori, stavano squashando Drew McIntyre.
Winner: Finn Bàlor via DQ.

Bobby e Drew fanno comunella (…) per attaccare Finn Bàlor, il quale viene soccorso rapidamente da Kurt Angle: l’eroe olimpico si fa contagiare dalla sindrome di Shane McMahon e rifila un German Suplex sia all’IC Champion che a Drew, ma a sedare i bollenti spiriti di Kurt accorre Baron Corbin. L’ex GM di Raw si unisce agli altri due marpioni per darle di santa ragione ad Angle, ma a pareggiare i conti arriva Braun Strowman: le fazioni si sono delineate, signore e signori, ma non posso fare a meno di pensare che Drew McIntyre stava per essere squashato da Finn Bàlor. Capiamoci, con tutto il rispetto.

3) Six Men Tag Team Match: Finn Bàlor, Braun Strowman & Kurt Angle vs Bobby Lashley, Drew McIntyre & Baron Corbin w/ Lio Rush 1.5 out of 5 stars (1,5 / 5)
Incontro lungo e personalmente noiosissimo, da qui la valutazione molto bassa. L’incontro si divide in due parti: nella prima gli heel isolano per lunghi tratti Kurt Angle, con quest’ultimo che lascia il cambio a un Bàlor scatenato che però viene messo sotto dal gioco sporco degli avversari. Bobby Lashley riesce addirittura a schienare l’irlandese, ma quest’ultimo aveva messo il piede sulla corda al conto di due: si deve ricominciare. Via allora alla seconda parte di match, dove l’inerzia si sposta a seconda del movimento di Braun Strowman: è quest’ultimo a fare piazza pulita, colpendo Lashley con una Running Powerslam e concedendo a Finn Bàlor il pin decisivo che arriva dopo un Coup de Grace. Che agonia.
Winners: Finn Bàlor, Braun Strowman & Kurt Angle via pinfall.

Dopo un promo registrato di Kevin Owens, che ci mostra quanto faccia schifo a bowling informandoci che presto tornerà fra noi (mi manchi Kev), torniamo sul ring per un match fra due workers mai abbastanza riconosciute: Nikki Cross e Ruby Riott. A proposito di quest’ultima: affronterà Ronda Rousey con il titolo femminile in palio in quel di Elimination Chamber. Inoltre, durante l’entrata di Nikki, ci viene mostrato un segmento di Becky Lynch che, nel backstage, risponde male a quella santa donna di Charly Caruso. Il match, intanto, può cominciare.

4) Single match: Nikki Cross vs Ruby Riott 0 out of 5 stars (0 / 5)
Azione in-ring interessante nelle prime battute, ma il match ci viene tolto dagli occhi per un attimo quando nel backstage Becky è raggiunta da Ronda Rousey in persona: l’ex campionessa UFC intima all’avversaria di Wrestlemania di chiedere scusa e di non mandare all’aria il loro match, perché dimostrerebbe soltanto di essere una codarda.
Torniamo all’incontro, intanto: Ruby va vicina alla vittoria con una STO, ma Nikki si rialza al conto di due. La scozzese va in trance agonistica e vuole giocare con l’avversaria, riuscendo anche ad intrappolarla fra l’apron e il telone del ring per saccagnarla di botte, ma il tentativo dal paletto poi le è fatale: la tatuatissima Ruby ha tutto il tempo di connettere il Riott Kick decisivo per una vittoria che non eleva nemmeno di un centesimo le sue possibilità in vista del match titolato contro Ronda.
Winner: Ruby Riott via pinfall.

Signore e signori: Seth Rollins is in the building!!
L’Architetto si dirige sul ring e si arma di un microfono, raccontandoci di come l’ultimo anno della sua carriera sia stato decisivo per dargli la consapevolezza di essere Seth Freakin’ Rollins: poi ha vinto alla Rumble, realizzando il suo sogno d’infanzia con l’indicare il logo di Wrestlemania… ed è stato colpito con sei F-5 da Brock Lesnar. Ha sentito il dolore, ma questo non cambia di una virgola il suo piano: sconfiggerà la Bestia e si prenderà lo Universal Championship!
Paul Heyman fa il suo ingresso e dallo stage interrompe Seth PER INTRODURRE A NOI BROCK LESNAR… ma è ovviamente uno scherzo, poiché il campione non è qui. Heyman procede poi col suo solito sermone su come nessuno sia in grado di detronizzare Brock, aggiungendo che Seth a Wrestlemania prenderà tante mazzate e che questa non è una previsione, ma uno spoiler.
Rollins sembra averne abbastanza e dice, semplicemente: “Non m’interessa”. Poi procede: “Brock ha tenuto in ostaggio quest’industria, che io amo alla follia, per due anni. Non lo accetterò oltre”. Anche se dovesse essere una missione suicida, afferma Seth, lui sarà ben contento di essere il martire e promette che non lascerà Wrestlemania senza il titolo… “E questa, Heyman, non è una previsione: è uno spoiler”.

La musica di Dean Ambrose accompagna improvvisamente il Lunatic Fringe sul quadrato, dove Seth è rimasto ad attenderlo. Ricamino prende il microfono e si rivolge all’ex amico: “Ho soltanto una cosa da dirti: dilania la Bestia”. Così facendo, i due si scambiano un mezzo sorriso: ma veramente?
Il match di Ambrose, sperando che io possa dimenticarmi di questi ultimi secondi, è il prossimo.

5) Single match: Dean Ambrose vs EC3 1.5 out of 5 stars (1,5 / 5)
Rematch dalla scorsa settimana, ma vedo che il buon Ethan Carter III non ha ancora portato con sé EC1 e EC2: disappunto. L’incontro è un po’ legnoso, ma meno statico rispetto alla scorsa settimana: Dean attacca di più, ma ottiene la vittoria solo grazie a una culla improvvisa che pareggia i conti con quella di EC3 dell’ultimo Raw, portando il risultato sull’1-1.
Winner: Dean Ambrose via pinfall.

Ancora incontri ravvicinati del terzo tipo per Becky Lynch nel backstage, la quale viene avvicinata da Alexa Bliss. La Dea di Raw consiglia a Becky di mettere da parte l’orgoglio e vendersi un pochino, mentre l’irlandese afferma con certezza che se dovesse scusarsi l’unica cosa certa di essere venduta sarebbe Wrestlemania. Sottile!
Ultimo match, intanto, per noi: per la trentesima volta nelle ultime venti puntate, i Revival proveranno a realizzare un sogno che avevo quando ho cominciato a scrivere i report – ossia permettermi di raccontare la loro prima vittoria titolata, visto che i loro avversari di oggi sono proprio Bobby Roode e Chad Gable e le cinture sono in palio!

6) Raw Tag Team Championship Match: Bobby Roode & Chad Gable (cc) vs The Revival 4 out of 5 stars (4 / 5)
Come spesso accade (e non capitava da molto tempo) con match del genere, vi invito caldamente a recuperare gli highlights (o anche tutto l’incontro) da Youtube o affini, perché ha meritato davvero tanto. Probabile anche che dopo oltre due ore di patimento come quelle di oggi questo incontro abbia risaltato di più; non lo so, comunque andatevelo a vedere. Le emozioni e i near falls non mancano, coi Revival che si rendono protagonisti del salvataggio della serata quando Dawson interrompe un pin su Wilder che è stato figlio della splendida combo Blockbuster into German Suplex dei campioni. Poco prima, Bulldog into a Gory Bomb dei Revival: anche in quel caso, ovviamente, solo due. I campioni vanno vicini all’ennesima vittoria per roll-up, ma gli sfidanti si salvano e riescono a connettere, dopo un errore di Gable, la loro Shatter Machine: 1… 2… e…

HERE ARE YOUR WINNERS… AND THE NEEEEEEEEEEW RAW TAG TEAM CHAMPIONS… SCOTT DAWSON, DASH WILDER… THEEEEEEEEEE REVIVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAL!

Un momento che vale una puntata, amici: i Revival sono finalmente campioni di coppia. Lasciatemi dire una cosa: ora è tutto in mano loro. Se sapranno scaldare il pubblico come facevano ad NXT, ecco a voi il migliore tag team degli ultimi anni insieme agli Young Bucks. Intervista backstage per i due neo-campioni, che sono felici tanto quanto me e un’altra moltitudine di fan nel mondo. FOREVER THE REVIVAL!

Arriva però il momento del Main Event, che non è un match… ma Becky Lynch!
“The Man” attende l’arrivo di Triple H e Stephanie McMahon, i quali non tardano ad arrivare. Dopo un breve recap dell’ordine del giorno, arriva l’attimo fuggente: Becky chiederà scusa o lascerà che l’orgoglio la corroda, scippandola dell’opportunità più grande della sua carriera?
Becky ragiona a voce alta: “Credo che voi non mi vogliate in questo match e continuo a non fidarmi di nessuno di voi. Mi sono infuriata alla sola idea che qualcuno potesse togliermi di nuovo quello che mi sono guadagnata. Ma se sono soltanto due parole il problema, allora: Stephanie, Triple H… mi dispiace”.
Naso e la sua adorabile mogliettina sono soddisfatti e dicono che va bene, Becky andrà a Wrestlemania. L’irlandese si chiede se questo sia tutto; HHH risponde di sì. Sarà Ronda Rousey vs Becky Lynch, Raw Women’s Championship in palio. 70.000 persone e tutto il mondo a guardare.
Becky, felicissima, fa per dire qualcosa… ma sul ring arriva Ronda Rousey!!! La donna più cattiva del pianeta non fa in tempo a parlare che risuona immediatamente la musica di Vince McMahon: “Ci sono alcune cose che voglio dire. Questo, innanzitutto, potrebbe essere uno dei più grandi Main Event di sempre… ma Becky, tu pensi di essere più grande della WWE. Hai un brutto comportamento – e questo vale anche per te, Ronda”. Il Chairman è visibilmente adirato: “Tu non sei ‘The Man’, Becky. Vince McMahon è ‘The Man'”… e, talora, “The Man” deve prendere decisioni che non si vorrebbero prendere.
Becky Lynch è sospesa per sessanta giorni, ma questo non è tutto: il suo posto nel Main Event di Wrestlemania sarà preso da qualcuno che sa come comportarsi. Da qualcuno che ha carisma da vendere…

…DA CHARLOTTE FLAIR!
Sul ring, lo sgomento di Becky è disarmante. Persino Ronda è adirata e guarda in cagnesco verso Vince… mentre Charlotte Flair fa il suo ingresso in scena e posa con l’amicone di papà, braccia al cielo verso un futuro già scritto. Geneticamente scritto.
WOOOOOO!

Da qui è tutto: ci vediamo settimana prossima per quello che sarà il mio ultimo report da non-laureato, ma sopratutto il primo dopo Elimination Chamber!
Vostro, PP.

PANORAMICA RECENSIONE
Qualità dei match
5
Qualità dei promo
5,5
Evoluzione delle storyline
6
Classe 1996, laureato in Lettere Moderne. I report di Raw sono il romanzo dei miei martedì mattina. A volte è il peggior Manzoni, a volte è Irvine Welsh, altre semplicemente Fabio Volo. Legato da un rapporto amore/odio con la WWE, coltivo il sogno di vedere Adam Cole e tutta l'Undisputed Era sul tetto del mondo. Mi piace proprio tanto immaginare.
raw-11-02-2019-when-the-men-come-aroundPuntata che funziona solo e soltanto nell'ultima parte, con il fantastico match dei Revival (#FOREVERTHEREVIVAL) e l'accalorato segmento finale che ha inserito così, nel modo più inaspettato (e forzato?) possibile la mai abbastanza decantata Charlotte Flair nel ME di Wrestlemania. Penso sia giusto anche lei marchi presenza, ma era davvero necessario filtrare il tutto attraverso la storia della dirigenza cattivona? Mumble, mumble... il resto della puntata è uno squallore clamoroso, per il quale non posso che bocciare (quasi) ogni aspetto di essa nonostante la perla di match succitato. I picchi di schifezza? Questo mezzo turn face di Ambrose e, soprattutto, la gestione di Drew McIntyre. Che amarezza.