Nonostante siano passate solo un paio di settimane dall’ultimo ppv WWE, Crown Jewel, è già tempo di un nuovo show a pagamento prodotto dalla federazione di Stamford. E che evento: infatti, questa domenica, andrà in onda la 32esima edizione delle Survivor Series, ossia uno dei quattro Big Four. Un ppv che, per la terza volta di fila, si presenta come un vero e proprio campo di battaglia tra Raw e Smackdown: per l’appunto, i due brand si affronteranno in una serie di match per arrivare a decretare quale sia il migliore tra i due spettacoli. Ma la domanda che mi pongo oggi è: ha ancora senso rendere Survivor Series uno show con un concept identico a Bragging Rights? Ovviamente, questa questione va affrontata sotto più punti di vista.
Sicuramente, questa scelta di booking ha i suoi motivi. Difatti, grazie all’annuale edizione di questo ppv, da tre anni a questa parte la federazione è riuscita a mettere in piedi delle contese inedite e molto interessanti che, senza le Survivor Series, non avremmo mai visto. Mi riferisco a scontri come The Shield vs The New Day, Brock Lesnar vs AJ Styles, Becky Lynch vs Ronda Rousey o Seth Rollins vs Shinsuke Nakamura. Tutti incontri dal grandissimo potenziale che hanno avuto o avranno la possibilità di esistere solo grazie al ppv di novembre. Allo stesso tempo, pure i Traditional Survivor Series Tag Team Match hanno il loro fascino, dato che, in una sola volta, possiamo vedere i maggiori rappresentanti degli spettacoli darsi battaglia per decretare chi tra loro sia il migliore.
Ma, nonostante questi siano incontri capaci di attirare l’attenzione degli spettatori, trovo che abbiano un potenziale non sfruttato a pieno. Sembra quasi che, una volta all’anno, Stephanie e Shane McMahon si ricordino di quanto si odino, generando questa battaglia tra brand totalmente inutile e senza nessuna ripercussione. Quindi, credo sia giunta l’ora di regalare sostanza a questi scontri.
Ad esempio, sarebbe una bella idea dare la possibilità al Commisioner uscito vincente dall’edizione annuale delle Series di poter rubare un wrestler dall’altro show, cosa che darebbe un minimo di importanza alla battaglia annuale che a novembre ci dobbiamo sorbire. Oppure, per venire incontro a quanti non ritengano questa come la scelta migliore, si potrebbe pensare di dare agevolazioni allo show vincente in sede di Shake-Up qualche mese dopo, o ancora costringere chi esce sconfitto a dover licenziare un determinato numero di talenti. Scegliete voi il possibile scenario, ma il punto rimane che questo spettacolo ha assolutamente bisogno di un fine.
In caso la WWE dovesse continuare a proporre sempre lo stesso spettacolo di anno in anno, allora questo tipo di concept non ha più senso di esistere, dato che, si sa, le cose diventano monotone e ripetitive alla lunga.
Soprattutto considerando che il riproporre questo tipo di show di anno in anno non può che essere controproducente. Prendiamo come esempio l’edizione di quest’anno: anziché fare il più classico dei match ad eliminazione tra wrestler di Raw e wrestler di Smackdown, avrebbe avuto molto più senso proporre uno scontro tra Team Angle e Team Corbin, con in palio la carica di GM dello show rosso. Oltre a poter confermare che abbia più senso quest’ultimo incontro, si può tranquillamente affermare che, a causa delle Survivor Series, non si potranno ancora avere risvolti importanti sulla questione del General Manager dello spettacolo del lunedì sera, cosa assolutamente negativa per una storia in piena evoluzione. Non c’è neanche bisogno che vi ricordi quanto una storyline possa soffrire di un rallentamento nello sviluppo: esempi lampati ne sono le rivalità tra Triple H e Seth Rollins o tra Bayley e Sasha Banks.
Con questo, non sto cercando di chiudere totalmente le porte ai 5 vs 5 tra i due brand, anche perché, nel corso degli anni, questi match ci hanno saputo offrire grandi emozioni: parlo in particolare di ciò che successe a Survivor Series del 2005. Ma, anche qua, torniamo al solito discorso: la differenza tra quest’ultimo match e quelli che stanno avendo luogo da tre anni a questa parte sta nel fatto che allora ci fosse un progetto dietro all’incontro. Infatti, solo dopo diversi mesi di costruzione intelligente si arrivò al match, e questo ha regalato sicuramente una marcia in più allo scontro.
Quindi, facendo un’analisi complessiva, si sente fortemente il bisogno di cambiamento. Questo cambiamento, però, non dev’essere concepito per forza come la volontà di rivoluzionare completamente lo show: infatti sia grazie a match inediti, sia perché i 5 vs 5 ad eliminazione hanno il loro fascino, la battaglia tra Raw e Smackdown alle Survivor Series è affascinante. Ma l’essere intrigante non è sinonimo di essere utile, quindi o la federazione cerca di dare un senso a tutto ciò, oppure è il caso di tralasciare definitivamente il tema della guerra tra due mondi.
E voi, siete d’accordo? In caso non lo foste, perché? Fatemelo sapere nei commenti.
The Notorious