Wrestlemania 35 è alle porte, lo show rosso negli ultimi mesi ha apparecchiato al meglio le sue rivalità? Valutiamole insieme.

Prima di partire con la road to Wrestlemania dei feud riguardanti esclusivamente atleti dello show rosso facciamo un accenno ai match interbrand.

L’André the Giant Battle Royal è il solito riempitivo per far guadagnare il gettone di presenza a lottatori che non si sa dove sistemare. Teoricamente è un format che potrebbe dar risalto a prospetti da lanciare, ma ai piani alti è chiaro quanto freghi poco di questo incontro, il tema di questa edizione si riduce al povero Strowman (incredibile che uno con il suo star power sia lasciato a sé stesso nello special event più importante dell’anno) arrabbiato contro i presentatori del Saturday Night Live. Riguardo il match analogo per le ragazze l’interesse se possibile è anche minore.

I titoli alla vita di Sasha e Bayley sono messi in palio in un fatal 4 way mal costruito, ma non poteva essere altrimenti in una categoria di coppia al femminile che in WWE è davvero raffazzonata. L’inserimento di Beth Phoenix dà un po’ di pepe ma è la ciliegina su una torta bruciata, non basta per renderla buona.

Dell’incontro a tre per i titoli femminili ho già parlato qualche settimana fa, una costruzione della faida delirante, ma devo ammettere che l’ultimo segmento di Raw mi ha divertito.

Passando agli incontri prettamente di Raw partiamo con Reigns e McIntyre. Il feud è partito solo nelle ultime settimane e visto il ritorno improvviso di Roman non poteva essere altrimenti. Dopo qualche match di riscaldamento con lo Shield si è puntato a costruire una rivalità tra due dei più forti dal punto di vista mark con la semplice voglia di prevalere l’uno sull’altro; il nuovo cane del quartiere sfida quello più grande per prenderne il posto. E’ una faida semplice ma forse proprio per questo efficace, non entrerà nei primi posti tra le rivalità migliori dell’anno ma fa il suo dovere nel dare un senso ai due atleti messi contro a Wrestlemania nel poco tempo a disposizione.

Per l’ultimo match di Angle come già detto si sperava in un avversario di profilo differente. Niente colpi di scena dell’ultima settimana, il rivale pre ritiro sarà Corbin. In questo caso non mi sento di criticare la costruzione della rivalità perché i due hanno avuto nel corso degli ultimi dodice mesi diversi screzi a livello di storyline, Baron non è uno sfidante preso per caso. Rimane il rimpianto per il basso profilo dell’addio di Kurt, nonostante la scarsa forma fisica mi sarei aspettato qualcosa di più prestigioso (leggasi Cena).

Anche Lashely e Balor hanno una storia comune recente, ma la sensazione non è quella dell’atteso capitolo finale tra i due, si percepisce quanto la mancanza di idee abbia allungato il brodo di un feud che ha ormai ben poco da dire (e soprattutto lo fa nel disinteresse generale).

Riguardo Rollins e Lesnar l’impressione è che lo abbiano costruito come feud per uno special event a caso, non per Wrestlemania. Manca l’epicità che dovrebbe contraddistinguere una rivalità per un titolo mondiale nel ppv più importante dell’anno ed è proprio per questo che credo che il campione manterrà la cintura di fatto non mettendo termine alla macro storyline che ci tiene occupati da anni in WWE.

Infine la mia grande delusione, ovvero il feud tra Batista e Triple H. L’inizio era stato davvero incoraggiante, con quel finale di Raw memorabile con l’Animale che assale Ric Flair pur di guadagnarsi l’attenzione di Hunter e il match a Wrestlemania. Purtroppo le settimane successive sono state più mosce, in particolare critico i segmenti di Batista che tra interviste con poco mordente o promo come quello di questa settimana (Hunter kiss my ass) ha dato poco contenuto alla faida, mentre The Game al solito è stato su un altro livello. Sinceramente mi aspettavo di più.

Rileggendo il tutto è evidente come siamo di fronte a una delle peggiori road to Wrestlemania per Raw da anni a questa parte. C’è poco da salvare, le rivalità passano da gestioni schizofreniche a banalità da sbadiglio. Lo show rosso da tempo soffre di una crisi qualitativa che non è riuscito a correggere con l’avvicinarsi dello special event più importante dell’anno. Ciononostante speriamo che i match riescano a esprimere qualcosa di meglio rispetto alla storia che si portano dietro. In caso di brutta edizione solo in parte potremo giustificare con il confuso cammino precedente, auguriamoci invece che i protagonisti riescano comunque a rendere speciale l’evento. Ma questo lo scopriremo insieme mercoledì nella prossima review, oggi invece fatemi sapere cosa vi è piaciuto e cosa non avete sopportato della “Rawd” to Wrestlemania 35.

Sergedge – EH4L