Guardando al regno di Roderick Strong come campione dei pesi leggeri ci si accorge, facilmente, di quanto sia, per certi versi, uno strano Giano Bifronte: da una parte, infatti, non si può che lodare quanto fatto da Strong e dalla sua Miniera di Diamanti, ossia costruire nuovi talenti, come una sorta di allenatore in campo; dall’altra si constata, tristemente, che Roderick si trova ad esser campione di una categoria esistente solo sulla carta.

L’ex ROH, infatti, primeggia, solitario, in una divisione pesi leggeri che, oramai, pare aver perso quel (seppur minimo) senso che aveva in passato, essendo stata, complici i numerosi licenziamenti in quel della WWE, così tanto depauperata dai propri talenti.

Invero, i pochi sfidanti che si sono succeduti verso la conquista del titolo sono stati o allontanati dalla federazione o dirottati verso altri lidi, vedasi Kushida, abbinato a Ikemen Jiro unicamente per una comune appartenenza geografica (e qui taccio…).

In questo contesto, è difficile, nonostante l’indubbio impegno del campione di turno, costruire qualcosa di interessante, se non anche rilevante, intorno alla cintura viola/argento che, paradossalmente, appare piĂą come un peso che come una reale opportunitĂ  per costruire nuove faide, così come, normalmente, un titolo dovrebbe essere.

A questo punto credo che, constata la chiara volontĂ  della WWE di non investire sulla divisione pesi leggeri, l’unica soluzione sia quella di rimuovere la ingombrante nomenclatura “cruiserweight” e rinominare, in maniera differente, la cintura in argomento, rendendola conquistabile da chiunque, indipendentemente dalla propria fisicitĂ .

L’ideale sarebbe introdurre un titolo televisivo/network, da difendersi (quasi) costantemente di puntata dopo puntata, magari con una open challenge.
Un cambio di rotta, quest’ultimo, che permetterebbe di avere una nuova vetrina per tanti giovani in erba presenti attualmente ad NXT, nonchĂ© giustificare e valorizzare il grande lavoro fatto finora da Strong, il quale finalmente potrebbe ottenere il tanto agognato regno.

Claudio

Nel sito dal 2014, editorialista occasionale, blogger di 205 Live, nonché una delle voci del ZWRadio Show. Orgogliosamente sardo, venne folgorato da un Velocity su Italia 1 in giovane età; da allora non ha più smesso di seguire il Wrestling.