L’approdo di Matt Riddle in quel di Smackdown ha colto qualcuno di sorpresa, tuttavia più ci penso e più la cosa mi intriga per molti versi.
Questo call up è molto, molto diverso rispetto ad altri che lo hanno preceduto nel passato prossimo o remoto: Riddle non è un talento qualunque e la WWE sembra esserne perfettamente consapevole. Ma andiamo con ordine.
Il suo stint ad NXT, seppur non sugellato con il bollino blu dell’alloro massimo, è stato abbastanza altalenante, ma si è chiuso al momento giusto. Alternando faide di un certo livello (Dream su tutti) a quelle abbastanza illogiche (Killian Dain ad esempio) Riddle ha avuto il tempo per consolidarsi in modo prepotente come uno dei face più amati di NXT prima del suo vero momento apicale: la creazione dei Broserweights.
In un contesto come quello della divisione tag team, dove le dinamiche di coppia con Pete Dunne sono state subito rese abbastanza chiare circa i ruoli di protagonista e spalla, Riddle ha finalmente trovato il suo personaggio: le vignette, la libertà al microfono, la macchina personalizzata sono stati dei tasselli indispensabili per trovare (o ritrovare) definitivamente il King of Bros, in considerazione del fatto che sul quadrato non vi sono mai stati problemi o freni verso quel livello di eccellenza tutto sommato legittimo ed atteso.
Matt ha poi concluso con il botto il suo stint, rendendosi protagonista di un match sensazionale (Fight Pit) contro l’ex sostituto tag team partner Thatcher: direi che è il suo secondo match in ordine di bellezza in quel di NXT dietro quel capolavoro che fu Riddle Vs Strong a Takeover XXV appena un anno fa. Quello fu un vero e proprio capolavoro. Ad ogni buon conto sconfitta mark ma vittoria smart in quel della gabbia d’acciaio, commiato ad NXT ed approdo certo a Smackdown, dove c’è bisogno di lui come il pane.
Basti pensare al match titolato che ci aspetta a Backlash. Non che Morrison o Miz non possano essere proposti come sfidanti singoli contro il Campione Braun Strowman dopo un’accurata costruzione, ma se in generale il programma titolato vede un 2 vs 1 dall’esito piu´che scontato, beh vuol dire che la situazione in cima non è propriamente idilliaca. Ma d’altronde a Smackdown è cosí da tempo immemore.
Certo, Smackdown potenzialmente avrebbe buone carte da giocarsi. Braun, Kofi Kingston, AJ Styles, Daniel Bryan, Jeff Hardy, Sheamus (?), Wyatt (?) sono tutti nomi interessanti da proporre al vertice, ma è anche vero che sono tutti veterani con molti più match alle loro spalle che davanti a loro, dunque inserire in questo contesto un nome “fresco” e tutto sommato giovane ma non verdissimo (34 anni) non è affatto una cattiva idea. Anche perché, giova ricordarlo, Roman Reigns è l’uomo su cui si sarebbe dovuto costruire l’intero roster e, per fattori contingenti, non si sa quando potremo rivederlo…e per quanto. Dunque un nome di spessore al top serve eccome.
Altro motivo per cui in Riddle possa scorrere sangue blu anziché rosso sono i notori screzi (o scazzi) con Lesnar, non proprio una persona qualunque ecco. La personalità del King of Bros è simpatica, socievole, ma anche piuttosto tendente a toccare i tasti delicati con la sua innocente abrasività sui social: ecco, la tendenza ad avere un approccio aggressivo da questo punto di vista non è molto piaciuta a Lesnar, piuttosto selettivo circa l’individuazione dei suoi compagni di danza a questo stadio della sua carriera. Famoso l’evento nel backstage dopo la Rumble dove Brock ha specificato, una volta per tutte, la sua non intenzione a fare affari con Riddle. Un peccato, perché la storia si scriverebbe da sé (due gorilla ex lottatori MMA con un passato turbolento alle spalle): chissà che uno stint di alto livello a Smackdown da parte di Riddle non possa far sentire a Lesnar l’odore dei soldi, da sempre il suo punto debole assieme a Sable. E all’USADA.
Smackdown dunque, e tanti match potenzialmente fantastici. Cesaro, Nakamura, Morrison, Sheamus come “riscaldamento” per poi salire di livello con uno Styles, Reigns o un Daniel Bryan: potenzialmente parliamo di uno o due anni di stint ad altissimi livelli, quindi sediamoci e stiamo a vedere cosa sarà capace di tirar fuori il buon Matt.
Smackdown non è un cattivo show di per sé, ma ultimamente ha bisogno di ritrovare pepe ed identità. Il torneo per il Titolo IC è stata una buona idea, cosí come lo è proporre Riddle immediatamente come top star: chissà che non sia proprio questa la scossa di adrenalina necessaria e salvifica per rendere questo show nuovamente divertente e non noioso come una puntata di Forum.
A voi la parola, Bros!