Daniel Bryan è tornato, più barbuto ed over che mai. Che il percorso di redenzione e vittoria di WMXXX possa bissarsi nell’edizione 2015 dello show? Più brillante dello shampoo di CR7, ecco a voi l’editoriale odierno.

La settimana scorsa ci siamo lasciati identificando, in Bryan, la vera e concreta alternativa ad un destino che sembrava a priori già scritto per la vittoria Rumble. Il nostro beniamino sulla carta gode di tutti i vantaggi di questo mondo dal punto di vista logico in quanto è over con il pubblico, ha un’ottima storia da raccontare ed ha davvero poca (una sola) concorrenza in merito all’ipotetico trionfo finale. Ma tutto potrebbe essere, ovviamente, rovinato dalla testardaggine di chi ha titolarità a decidere.

Bryan è tornato ieri a lottare, a distanza di quasi nove mesi, a Smackdown proprio contro il suo ultimo avversario, Kane. Avete capito bene, Smackdown: show dove praticamente non succede una beneamata mazza più o meno dal 2011. Tale ritorno po’ avere una duplice lettura: la WWE vuole testare Bryan in un contesto più “tranquillo” prima del vero battesimo del fuoco alla Rumble, oppure ha intenzione di pushare per una volta nella vita lo show blu, per pubblicizzare al meglio il cambio di giorno, dal venerdì al giovedì, che ha avuto luogo questa settimana. Volendo essere estremamente ottimisti ed abbastanza ingenui, potremmo dare il beneficio del dubbio propendendo per la seconda opzione. Ma andiamo avanti.

La storia di Bryan a WM, dicevamo, si scrive praticamente da se e sarebbe davvero difficile mandarla in vacca. Tracciamo una brevissima timeline per meglio comprendere la vera “road to Wrestlemania” che potrebbe vedere DB come protagonista.

Passo 1, Wrestlemania XXVIII: Daniel Bryan, accompagnato dalla sua fidanzata AJ Lee, si presenta da heel come WHC, perdendo il titolo contro Sheamus in soli 18 secondi. La puntata di Raw che seguirà questa edizione del Grandaddy of’em All segnerà la svolta definitiva: nasce il non ancora ufficiale “Yes Movement”, ed il pubblico non esita ad esternare il suo profondo disappunto, consacrando Bryan come vero e proprio beniamino delle masse.

Passo2, Team Hell No:Bryan viene messo in tag team con Kane, il che avrebbe comportato il rallentamento della carriera di un qualsivoglia performer in rampa di lancio. Invece i due assieme funzionano eccome, e Bryan comincia a guadagnare non solo gli apprezzamenti dei fan “smart” che già lo idolatravano alla luce del suo illustre passato, ma si accattiva le simpatie di tutto il pubblico pagante che lo accompagna sino alle soglie della zona main event, prima dell’inevitabile split.

Passo 3, Summerslam 2013:Il nostro eroe è sul punto di esplodere, ma Orton e Cena gli vengono preferiti in zona Main Event. Tuttavia Cena ha necessità di operarsi al gomito ed in occasione del PPV più importante dell’estate sceglie Bryan come suo rivale e “sostituto”, sia in storyline che nella realtà dei fatti. Nel corso del match DB va over pulito, e nonostante l’incasso di Orton ai suoi danni affiancato da HHH, mette un altro tassello nella sua personale Road to Wrestlemania.

Passo 4, Royal Rumble 2014:La dirigenza propende per una vittoria di Batista, ma il pubblico decisamente non ci sta: vuole Bryan e Bryan soltanto, tuttavia il nostro eroe è troppo impegnato a perdere contro Bray Wyatt nel midcard per poter anche solo partecipare alla Rissa Reale. Quando Rey Mysterio entra come numero 30 spegnendo definitivamente le speranze dei fan finisce con il diventare il lottatore più odiato della serata, venendo fischiato più di Marchisio al San Paolo. Tuttavia i tasselli finalmente si allineano: Batista da top face proprio non funziona in quanto visto come “usurpatore” e HHH resta senza avversario, complice l’abbandono della nave da parte di CM Punk. A questo punto, la WWE proprio non può permettersi di ignorare i fan un minuto di più.

Passo 5, Wrestlemania XXX:Bryan vince contro Triple H, Batista ed Orton nella stessa serata, laureandosi Campione in un’edizione celebrativa come la numero 30 e chiudendo uno show che, occorre ricordarlo, passerà alla storia come teatro del termine della più grane streak che il wrestling abbia mai conosciuto. Il Grandaddy of’em all è stato praticamente cucito addosso all’American Dragon, ed a ragion veduta: dopo anni di sacrifici, licenziamenti e midcarding finalmente arriva il successo. Purtroppo, lo stesso finisce con l’arrivare in pessima compagnia.

Passo 6, L’infortunio:Se è vero che le disgrazie non vengono mai da sole, a volte il tutto vale anche per i momenti di successo. Bryan vince coronando il suo sogno, sposa Brie Bella e poi…perde totalmente sia suo padre che la sensibilità al braccio, vedendosi costretto ad un momentaneo ritiro forzato. I fan, identificatosi con Bryan, si sono visti privati del momento tanto atteso: un po’ come un bambino festante che, correndo giù per le scale la mattina del 25 Dicembre, finisce con il trovare buste di latte scaduto al posto dell’ultimo Megazord in acciaio inox. Alla luce di questo, possiamo passare all’ultimo, futuribile passo.

Passo 7, il ritorno:La WWE ha l’occasione di scrivere un altro passo di questa storia unica, dove realtà e finzione si sono mescolate creando così un’alchimia quasi perfetta. Bryan potrebbe tornare vincendo, di fatto, lo stesso match che avrebbe dovuto vincere l’anno scorso, superando ostacoli ben più grandi dell’Authority e riprendendo il discorso esattamente da dove lo aveva lasciato. L’interazione con Steph mi lascia ben sperare in tal senso. La nemesi adatta per il nostro eroe è li e lo aspetta maestoso: Lesnar da l’idea di poter letteralmente inghiottire Bryan con tutta la barba, ha squashato Cena e sconfitto Taker a WM nello stesso anno ed ha al suo fianco un maestro come Heyman che potrebbe, senza problemi, toccare le corde giuste per portare il pubblico ancor più dalla parte di Bryan. A sostegno di tale tesi, occorre ricordare come lo stesso Vince McMahon ha espresso, nel podcast di Stone Cold, la volontà di voler sfruttare al massimo il sacrificio di Undertaker dello scorso anno, pushando Lesnar all’inverosimile presumibilmente dalla Rumble in poi…ed un Lesnar Vs Reigns con Bryan in giro, attualmente, ha perso gran parte del senso assunto all’inizio.

Bryan è il Top Face che la WWE sta disperatamente cercando e che il WWE Universe ha già decretato come tale un anno e mezzo fa. Far vincere la Rumble a Reigns, a questo punto, sarebbe una scelta giusta solo in caso di turn heel di quest’ultimo, che potrebbe rivivere esattamente lo stesso contraccolpo subito da Batista lo scorso anno…e non credo che tutto ciò sia nella testa dei piani alti, sinceramente. In modo paradossale, una volta annunciato l’ingresso di Bryan alla Rumble la WWE si è messa in un vicolo con ben poche vie d’uscita: rendere il Super Samoano l’usurpatore versione 2015, alla luce di tutto ciò che Bryan ha dovuto subire, sarebbe un errore gravissimo che la WWE non può proprio permettersi con un Cena ogni anno più vecchio e fisicamente logoro.

Danilo